martedì 29 aprile 2008

Il germogliatore


Mai “attrezzo” fu più amato in casa nostra!

Non consuma (esiste anche quello elettrico, però io mi trovo bene con questo e costa pure assai meno!), non fa rumore, è economico e permette di ottenere uno degli alimenti migliori che esistano al mondo: i germogli!

Bè, economico si fa per dire, visto che costa attorno ai 20 euro ed è solo plastica... E’ possibile costruirsene uno, ne fa un esempio Erbaviola su www.erbaviola.com, però io faccio germogli in continuazione, quindi rimango dell’idea che siano in ogni caso soldi ben spesi! Anzi, in realtà di germogliatore ne ho anche un secondo, più piccolo, con solo due ripiani, e solitamente sono entrambi a “pieno regime”...

Voglio innanzitutto decantare le lodi dei germogli: sono VIVI, ricchi di enzimi, vitamine e Sali minerali, che il processo di germinazione, con l’acqua, attiva e rende più biodisponibili per il nostro organismo. La quantità stessa di alcune vitamine aumenta considerevolmente con la germinazione! Altra dote: avendo assorbito acqua (come avviene normalmente durante la cottura di semi e legumi) è possibile mangiare crudi anche quei semini che normalmente dovremmo far cuocere, penso ai cereali, lenticchie, azuki verdi...

I germogli di alcune particolari piante sono particolarmente ricchi di antiossidanti, ferro e calcio.

Poi sono buonissimi! Alfa-Alfa (o erba medica) e germogli di cavolo broccolo sono deliziosi anche da soli, aggiunti alle insalate o anche a piatti caldi di cereali, per esempio, avendo l’accortezza di aggiungerli solo dopo aver spento il fuoco, per evitare di farli cuocere...

Io li uso spesso anche nelle pappe del topo, anche se devo avvertire che alcuni hanno un retrogusto amarognolo che magari non è gradito a tutti i bambini, ma il topo non ha mai fatto storie!

Assolutamente importante è però usare semi biologici e integrali!

Passando alla pratica è sufficiente porre i nostri semini sul ripiano del germogliatore, non troppo fitti perché gonfiano man mano che assorbono l’acqua! Spesso ho letto che sarebbe necessario lasciare taluni semi in ammollo per una notte, ma a me germogliano bene anche quando dimentico l’ammollo!

Poi bisogna bagnarli! In fondo non sono altro che una piantina in crescita! Passo il germogliatore sotto il rubinetto aperto a filo mattino e sera; l’acqua che sgocciola sarà raccolta dalla vaschetta-base del germogliatore. Quest’acqua non buttatela, ma usatela per bagnare le piante...

Il germogliatore va lasciato in luogo fresco e al riparo dalla luce diretta, anche se qualche ora di luce, poco prima di mangiarli, attiva la clorofilla dei nostri germogli ed è quindi consigliata!

Quando i germogli sono alla lunghezza desiderata (va a gusti, di alcuni mi piace che abbiano le foglioline, altri li preferisco appena germogliati) è sufficiente sciacquarli e mangiarli!

Buon appetito!

mercoledì 23 aprile 2008

Polpette crude 2 (ai germogli di azuki e fieno greco)


Siccome il primo esperimento di polpettine crudiste è stato un successo e oramai sono sempre piena di germogli vari grazie a due germogliatori sempre “al lavoro”, mi sono lanciata in questo secondo esperimento crudista, per noi della casa riuscito!

Sono tornata sul tema delle polpette perchè molto caro, per la consistenza che si ottiene, al mio lui! Ma presto spero di riuscire a fare qualche esperimento anche con il pane crudista!

Ingredienti:

-1 tazza di anacardi ammollati 15 minuti

-1 tazza di germogli di adzuki verdi

-1 tazza di germogli di fieno greco

-2 cucchiai di semi di sesamo

-2 cucchiai di semi di lino ridotti in polvere con il macinacaffè

-2 cucchiai di lievito di birra alimentare in scaglie

-2 cucchiai di olio extra vergine di oliva

-1 cucchiaino di aglio macinato secco

-1 cucchiaino scarso di sale fino iodato

Preparazione:

La cosa che preferisco delle polpettine è la loro semplicità di preparazione! Ho semplicemente inserito tutti gli ingredienti nel robot con le lame tritatutto (dopo aver macinato i semi di lino) e ho aggiunto meno di mezzo bicchiere d’acqua per facilitare il compito delle lame e amalgamare bene il composto, senza che fosse tritato troppo finemente.

Ho preparato la teglia con un foglio di carta da forno sopra ed ho semplicemente fatto cadere con un cucchiaio una “pallina” di composto, in modo da formare tante polpette.

Inserita la teglia nell’essicatore non resta che aspettare qualche ora! Se aiutando il robot da cucina e rimescolando con pazienza gli ingredienti senza aggiungere acqua è possibile evitare l’essicatore, ma ho la netta impressione che lasciarle essicare qualche ora ne aumenti il sapore ed il profumo!

Buonissime!

domenica 20 aprile 2008

Tofu al prezzemolo con contorno piccante



Un Secondo super, ma direi più un piatto unico!

Le patate hanno un elevatissimo potere saziante e il tofu apporta tutta la quota proteica di un pasto completo!

Il prezzemolo è ricchissimo di vitamina C, anche se ovviamente più sono lunghi i tempi di cottura e più questa diminuisce, essendo sensibile al calore. Inoltre è uno degli aromi più facili da coltivare in vaso, anche per chi ha poco spazio...

Ingredienti (per 2 persone):

-1 patata di montagna (quelle con la buccia rossiccia) bella grossa

-2 o 3 rape di medie dimensioni

-2 o 3 carote

-1 spicchio di aglio

-1 cucchiaio di olio extra vergine di oliva

-1 cucchiaino di peperoncino macinato o polvere piccante (thai o indiana)

-200 g di tofu aromatizzato al prezzemolo

Preparazione:

Innanzi tutto, dopo aver fatto il latte di soia con la macchina apposita, ho aggiunto un cucchiaino di fosfato di calcio direttamente nella brocca, mescolando bene, per far cagliare il latte. Quando ho versato la cagliata nella pressa ho aggiunto un paio di cucchiai di prezzemolo tagliato grossolanamente. Dopo circa mezz’ora a sgocciolare con un peso sopra il tofu è pronto per essere cucinato!

In alternativa naturalmente si può acquistare del tofu pronto (in commercio se ne trovano aromatizzati al basilico e altre erbe).

In una padella capiente faccio rosolate lo spicchio di aglio, poi aggiungo la patata, le rape e le carote tagliate a fette. Aggiungo un bicchiere circa di acqua per permetterne la cottura con coperchio a fuoco allegro. I tempi di cottura dipendono da quanto avete tagliato fine la patata e le verdure, quindi ognuno si regoli di conseguenza!

Solo a fine cottura metto il tofu tagliato a strisce larghe per insaporirlo e scaldarlo, senza farlo cuocere troppo in modo da non distruggere tutte le vitamine del prezzemolo!

Infine una bella spolverata di condimento piccante dà quel tocco in più che rallegra il piatto, però è possibile omettere questo ingrediente se il piccante non piace o si hanno problemi di gastrite...

Io lo trovo un ottimo piatto per una cena che non appesantisca, ma al tempo stesso sia saziante ed appagante!

venerdì 18 aprile 2008

Torta di okara di Gormlaith


Ho preso l’idea per questa fantastica torta dal blog TuttaNatura, di Gormlaith, esattamente la pagina è questa:

http://tuttanatura.blogspot.com/2008/04/torta-di-okara.html

Mi mancavano le gocce di cioccolato fondente e la margarina, ma come sempre non ho resistito ed ho voluto tentarne ugualmente una versione alternativa! Le quantità esatte non erano indicate (le ricette migliori riescono sempre per caso e vengono bene a occhio!) così sono andata ad occhio pure io, variando inevitabilmente il risultato rispetto all’originale, che è molto diverso in foto...

La torta però è molto buona ed è talmente semplice da fare che rinnovo tutti i miei super complimenti a Gormlaith e posto in suo onore il mio risultato!

Ingredienti:

-2 tazze di okara fresco circa (io avevo fatto due litri di latte di soia)

-1 tazza di farina

-3/4 tazza di fruttosio

-2 cucchiai di semi di zucca

-2 cucchiai di olio extra vergine di oliva

-1 bustina di lievito vanigliato (o cremor tartaro)

Preparazione:

In una ciotola capiente ho versato l’okara, la farina e il fruttosio, mescolando molto bene. Siccome ho messo molto okara rispetto alla farina non ho avuto bisogno di aggiungere liquidi, ma al bisogno si può aggiustare la consistenza con del latte di soia, come fatto da Tuttanatura.

Ho mescolato anche i semi di zucca (visto che ero senza cioccolato) e l’olio d’oliva; solo all’ultimo lo lievito, amalgamando molto bene.

Versato in una tortiera rotonda dopo averla unta e infornato a 160°C per 30 minuti circa (prova del coltello consigliatissima, visto il caratteraccio individuale dei forni, come già consigliato sul post originale).

Il risultato è stato un dolce molto buono, semplice; sicuramente meno lievitato e farinoso (a giudicare dalle fotografie) rispetto a quello di Gormalaith. Potrei descriverne la consistenza come simile a quella della pastiera napoletana (più morbido), ma credo che dalla fotografia si riesca abbastanza ad intuire...

Che dire: buona e facile, più di così!!!

lunedì 14 aprile 2008

Depressione post voto

Oggi sono ufficialmente depressa.

Non che ieri sperassi di poterlo non essere (non so se sono stata molto chiara, mah!), ma non credevo di poterlo essere così tanto!

Sapevo che, in ogni caso, i risultati di queste elezioni non avrebbero potuto soddisfarmi, ma fino all’ultimo ho sperato in una piccola lezioncina, un almeno piccino sgambetto, un qualunque piccolo segno di voglia di cambiamento, di idee, di coraggio...

Invece vedo, con mia profonda tristezza, che il popolo italiano è ignorante, miope, pigro, stupido, codardo e in buona parte forse proprio stronzo.

Scusate. Ma è troppo. La storia del “tolgo l’ICI” non credevo che potesse ancora far abboccare. La cosa più triste è chi? Chi abbocca alle stronzate non supportate da alcuna spiegazione sul COME? Come diavolo hanno votato le massaie? Gli operai? Gli studenti? I precari? I laici? Gli animalisti? Gli ambientalisti?

Questa parte di italia (e lo scrivo minuscolo apposta) davvero non esiste? Se l’astensione fosse stata elevata avrei capito, giuro, mi sarei detta “ bè certo, chi ha ancora qualcuno cui dare con fiducia il proprio voto? Normale che non ci si senta rappresentati da nessuno”...

Invece la gente è andata a votare ed è riuscita a votare il peggio.

Mi sembra scontato sottolineare che anche un risultato diverso non mi avrebbe affatto sollevata e nemmeno lontanamente soddisfatta. Però almeno avrei potuto pensare che purtroppo molti si sono tappati il naso con l’idea di votare il meno peggio. Invece no! Anche questo piccolo pensiero che mi avrebbe permesso di non guardare tutti per strada chiedendomi: “e questo? Cosa avrà votato questo??”, anche questo mi hanno tolto!

Non so se poi il meno peggio sarebbe stato realmente meno peggio, io almeno non sono proprio riuscita a tapparmi il naso ed ho votato sapendo che il mio voto sarebbe finito in una percentuale bassissima...

Ma ora inizio a credere che non ci sia mai limite al peggio e sopratutto che il mondo che sogno, per mio figlio, per gli animali, per il pianeta, è purtroppo mille migliaia di anni luce a venire.

Keep on fighting

domenica 13 aprile 2008

Pappa fagiolini e miglio

Ho pensato di iniziare a segnare qualche esempio di pappe che preparo per il topo, perché mi rendo conto che alcuni genitori potrebbero essere spaventati dalla difficoltà di gestire una dieta veg per i propri pargoli!

Premesso che per tutte le indicazioni precise riguardo al fabbisogno quotidiano di vitamine e Sali minerali, proteine, ecc., si trovano su www.scienzavegetariana.it , insostituibile anche grazie alla possibilità di contattare direttamente degli esperti in nutrizione, credo possa essere ugualmente utile fornire qualche esempio pratico!

Inserisco solo ricette che al topo sono piaciute, poi ovviamente i gusti son gusti!

Ingredienti:

-2 cucchiai abbondanti di fagiolini freschi o surgelati

-4 cucchiai di fiocchi di miglio

-1 cucchiaino di semi di sesamo

-200 ml di acqua circa

-mezzo cucchiaino di semi di lino appena macinati

-1 cucchiaino di olio extra vergine di oliva

Preparazione:

In un pentolino faccio bollire i fagiolini fino a cottura ultimata; aggiungo i cucchiai di fiocchi di miglio. Io uso spesso i fiocchi perché essendo precotti permettono di risparmiare molto tempo nella preparazione delle pappe, sono cotti al vapore quindi mantengono praticamente inalterate le caratteristiche nutrizionali, ma naturalmente è possibile sostituirli con il miglio intero se preferite!

Lascio sobbollire piano qualche minuti affinché i fiocchi si ammorbidiscano. A questo punto tolgo dal fuoco e frullo ben bene con il frullatore ad immersione. Per la consistenza e di conseguenza la quantità di acqua, ciascuno deve aggiustarsi sulla base dei gusti del bimbo/a; il topo per esempio odia consistenze troppo compatte e quindi spesso aggiungo un poco di acqua (o latte di riso, mandorle, ecc) per frullare bene.

Dopo aver trasferito la pappa in un piattino in modo che cominci a stiepidirsi, aggiungo i semini vari e l’olio extra vergine di oliva. E’ importante che questi ingredienti vengano aggiunti “a crudo” per mantenerne inalterate le proprietà, sopratutto gli acidi grassi della famiglia degli omega 3 contenuti nei semi di lino!

Quando la temperatura è ottimale si può servire, naturalmente facendo l’aeroplanino!

mercoledì 9 aprile 2008

Purè di okara e verdure


Questa è veramente una ricetta per la cena pensata all’ultimo minuto, per svuotare il frigo dell’okara e degli avanzi misti di verdure.

Io ho usato una confezione di verdure miste surgelate: ebbene sì, cerco di averne sempre un paio di confezioni in freezer per quelle occasioni in cui non ho davvero il tempo per pulire e tagliare le verdure o per quando rimango senza (cosa che ogni tanto capita visto che ne compro poche fresche per volta, per non rischiare di buttarne...).

Per le dosi non posso essere molto precisa, ma tanto si tratta di una ricetta in cui andare ad occhio seguendo i propri gusti è consigliato!

Io ho usato 350 grammi di verdure surgelate, con due tazze abbondanti di okara; uno spicchio di aglio, sale, pepe e una punta di cumino. Dopo aver rosolato l’aglio ho mescolato l’okara alle verdure (nel mio caso surgelate) e ho lasciato cuocere a fuoco basso con il coperchio, aggiungendo un poco di acqua a metà cottura.

L’okara deve cuocere almeno una ventina di minuti (sono frullati, ma pur sempre fagioli di soia!), quindi regolatevi di conseguenza per decidere quando unirvi le verdure in base al loro tempo di cottura!

Il risultato è un contorno, con tutte le proteine di un secondo e l’incredibile potere saziante di un piatto unico!

martedì 8 aprile 2008

Quali prodotti veramente utili per la cura del bebè?

Faccio veloce, consiglio un solo prodotto, utilissimo tra l’altro anche per le mamme: l’olio di mandorle dolci!

Sia quando il bimbo/a è appena nato ed ha la pelle che si secca molto facilmente, sia per proteggere la pelle nella zona dell’inguine e delle natiche ad ogni cambio di pannolino, non serve altro.

Le paste per il cambio tipo Fissan sono di solito un concentrato di schifezze, che formano uno strato di petrolio e profumi a proteggere la pelle del nostro neonato dalla sua pupù...

Bagnoschiuma e shampoo non servono assolutamente, anzi: se spesso il bagnetto è un rito quotidiano che distende il pupo prima della nanna, detergenti quotidiani sarebbero assolutamente troppo aggressivi! Più che sufficiente l’acqua calda e al massimo poco sapone naturale e delicato (sapone di Aleppo o vero sapone di Marsiglia, che consentono di risparmiare anche in confezioni!), per detergere i capelli un po’ lunghi e la pelle una volta ogni tanto.

Dopo il bagno utilissima una spalmata generale di olio di mandorle dolci, che crea anche un momento di intimità con il pargolo, regalandogli un piacevole massaggio!

Solo in caso di effettivi rossori uso una pasta della Helan con un’ INCI (lista degli ingredienti, controllate quella dei vostri prodotti su www.biodizionario.it ) assolutamente impeccabile!

I profumi sono ovviamente sconsigliati. Nulla è meglio dell’odore della pelle pulita di nostro figlio e, per lui o lei, nulla è meglio dell’odore di mamma...

Per il momento del cambio l’ideale è poter mettere il fasciatoio vicino ad un lavandino, in modo da poter sciacquare direttamente con acqua tiepida la pelle. Questo accorgimento permette di evitare di usare quelle orribili salviettine usa e getta, intrise di profumi e oli detergenti che sono quasi catrame.

A questo si aggiunge l’ovvio spreco economico e sopratutto ecologico nell’utilizzo di un’usa e getta. Se non ci è possibile sciacquare il bambino velocemente sotto l’acqua, la cosa migliore è procurarsi (o farsi!) delle piccole pezze in flanella, che possono essere bagnate, usate e messe a lavare. Tippitappi ne mostra uno splendido esempio nel suo blog! Certo nei viaggi o durante le uscite possono essere utili le salviette usa e getta, ma solo in questi saltuari casi.

Insomma, meno prodotti si usa, più si risparmia e più si risparmia anche in sostanze tossiche sulla pelle...

Per i vestiti consiglio caldamente di usare quelli che amici o parenti già genitori possono prestarci e di comprare il minimo indispensabile; sia perchè crescono veramente in fretta, sia perchè alla fine se ne usano meno di quanto può sembrare,. Inoltre i vestiti usati hanno il vantaggio di aver già perso con i lavaggi eventuali sostanze nocive dovute alle tinte o ai trattamenti subiti dal cotone: due piccioni con una fava!

In fondo comportarsi in maniera ecologicamente consapevole e attenta è molto più economico di quanto possa sembrare!

sabato 5 aprile 2008

Polpettine crude di Mammafelice


Evviva! La mia prima invenzione crudista!

Bè, non proprio un’invenzione visto che sono stata ispirata dalle deliziose ricette che si trovano sul libro “Solo crudo”. Però diciamo che ho deciso io gli ingredienti e sono andata ad occhio per le proporzioni, quindi sono in qualche modo mamma di queste polpettine.

La foto è "scarna" poichè ho voluto approfittare del sole pomeridiano, ma la sera a cena le ho servite con un'insalatina fresca, che decorava anche allegramente il piatto! Ho condito l'insalata con una salsina con semi di senape e limone, sapori che si sono abbinati molto bene anche alle polpettine!

Che, con mia grande soddisfazione, si sono rivelate ottime!

Ingredienti:

-1/2 tazza di anacardi ammollati 15 minuti

-1/2 tazza di germogli di grano tenero

-1/2 tazza di germogli di lenticchia

-1 cucchiaio di lievito alimentare in scaglie

-1 cucchiaio di cipolla disidratata in polvere

-1 cucchiaio di olio extra vergine di oliva

-un pizzico di sale

-2 cucchiai di farina di semi di lino

Preparazione:

Ho macinato con il macinacaffè i semi di lino. Nel robot ho messo tutti gli altri ingredienti ed ho tritato tutto insieme fino ad avere una consistenza omogenea, ma ancora granulosa. A questo punto ho aggiunto la farina di semi di lino e meno di mezzo bicchiere di acqua affinchè le lame girassero bene.

Ho formato delle polpettine appiattite che ho sistemato sulla carta da forno e poi nell’essicatore per circa due ore. Credo che si possa fare a meno dell’essicatore aggiungendo un po’ più di lievito alimentare, o magari rotolandoci le palline di germogli...

Sono venute veramente saporite e ho scoperto, assieme al mio compagno, che adoriamo la consistenza un po’ granulosa delle polpette crudiste!

Credo che d’ora in avanti, almeno una volta a settimana, variando di volta in volta gli aromi e le verdurine, saranno un piatto fisso sulla nostra tavola!

giovedì 3 aprile 2008

Topinambour trifolati con germogli di lenticchia


Bisogna amare il sapore particolare dei topinambour, ma questo piatto è una semplice piccola delizia!

Ingredienti:

-400 grammi di topinambour ben lavati con uno spazzolino

-uno spicchio di aglio

-un bel cucchiaio di prezzemolo (fresco o surgelato)

-sale e pepe

-1/2 tazza di germogli di lenticchia

-un pizzico di erbe di provenza

Preparazione:

Far rosolare con un filo di olio extra vergine di oliva l’aglio tritato o a fettine sottili. Aggiungere i topinambour tagliati a pezzetti. Aggiungere un bicchiere di acqua e lasciare cuocere a fuoco medio una decina di minuti o comunque fino a che i topinambour non saranno morbidi (dipende molto dalle dimensioni dei pezzi!).

A cottura ultimata e fuoco spento aggiungere il prezzemolo ed i germogli, in modo da evitare di farli cuocere per mantenere tutte le preziose vitamine contenute in questi alimenti!

E’ un contorno ottimo per un piatto a base di patate o per accompagnare del temphe o del seitan alla piastra...