sabato 27 settembre 2008

Sardegna: consigli?

Ohhh! Ieri ho consegnato la tesi e lunedì partiamo, io, erpetologo e topo, per la Sardegna ed andiamo ad Oristano per un congresso di erpetologia.
Non vedo l'ora! Spero tantissimo che faccia bello, così posso giocare un po' col topo sulla sabbia, al mare,con il rumore delle onde...
L'erpetologo ha pure scovato un ristorante vegetariano, che si chiama Aghe.
Un paio di giorni li passeremo ad Oristano per il congresso, così ne approfitterò per visitare per benino la città.
Gli altri giorni, pochissimi purtroppo, li sfrutteremo per girare un poco (siamo Lada-muniti). Chi mi dà una mano?
Cosa vedere assolutamente? Dove andare categoricamente?
Ogni consiglio è bene accetto...
Vi lascio con foto (buffa) di famiglia, visto che finalmente passeremo 7 interi giorni in sacra trinità!
Ciao a tutiiii ;)

lunedì 22 settembre 2008

La cena per la mia amica, il dessert: Torta macrobiotica alle nocciole



Questa torta è stata un successo! Probabilmente non la migliore per la mia amica, che ama dolci più soffici e carichi di panna (ma mi aveva detto di non fare dolce, perché era a dieta e così mi sono lanciata sulla torta più salutare che ho trovato!), ma di certo a me ed all’erpetologo mio è piaciuta tanto. Inoltre, essendo avanzata dalla cena, l’ho riproposta la domenica ad un pranzo di famiglia, confermandone la bontà!
Si tratta di un dolce molto “compatto”, spesso, decisamente saziante, per cui una fetta abbastanza sottile è già decisamente appagante!
Il giorno successivo ancora abbiamo fatto colazione con le ultime due fettine rimaste e sono state più che sufficienti per mantenerci sazi fino a pranzo, che è tutto dire!
Ho preso la ricetta da “Il libro della pasticceria Naturale e Macrobiotica”, di Anneliese Wollner, edizioni Macro. Ho però decisamente modificato le dosi, perché mi sembravano davvero esagerate (credo si siano proprio sbagliati), riporto quindi le dosi che ho usato io e che sono più che sufficienti per una bella torta spessa, adatta anche per 8-10 persone o, come è capitato a noi, per essere mangiata nell’arco di alcuni giorni. Inoltre io, non avendo il bulgur richiesto dalla ricetta, ho usato del cous cous.
Ingredienti:
-320 grammi di nocciole
-500 grammi di cous cous integrale di farro
-250 grammi di tofu
-1/2 tazza di malto di riso
-1 tazza abbondante di latte di soia
-1 bustina di vanillina o un pezzetto di vaniglia
-la buccia di un limone (bio) grattuggiata

Per la copertura:
-1 tazza di carruba
-2 cucchiai di margarina vegetale non idrogenata
-3 cucchiai di concentrato di mela
-5 cucchiai di crema di nocciole o di mandorle
-poco latte vegetale (soia, avena, mandorla...)
Preparazione:
Premetto che gli ingredienti per la crema di carruba consentono di ottenere un bel ciotolone di crema, quindi o dimezzate le dosi, oppure sappiate che avanzerà un bel po’ di crema alla carruba, deliziosa come dessert anche da sole, consumandola tipo budino (occhio alla linea però)!
Inoltre credo che il cous cous fosse un pochino troppo e la prossima volta io lo ridurrò in modo tale da averne una quantità all’incirca peri rispetto alle nocciole. Ma, de gustibus...
Per la crema alla carruba è sufficiente far sciogliere a fiamma bassa la margarina e la crema di nocciole, poi unirvi il concentrato di mela e la farina di carruba amalgamando molto bene. A questo punto io ho aggiunto anche un poco di latte vegetale, per aumentare la cremosità.
Per la torta, nel mio caso, l’operazione più lunga è stata sbucciare le nocciole del nostro albero fino ad averne 300 e passa grammi, operazione che richiesto qualche ora (si avete letto bene, ho scritto ORA) e mi ha fatto comprendere il perché di un prezzo tanto alto quando le compriamo!

Nel robot da cucina ho tritato le nocciole e vi ho aggiunto, per sminuzzarlo leggermente, il cous cous. Poi si aggiunge il tofu (già sbriciolato), la carruba, il malto (se adorate il dolce veramente dolce si può aggiungere anche un pochino di fruttosio o di zucchero integrale di canna) ed il latte di soia, la vaniglia e la scorza di limone. Mentre le lame del robot girano dovrete ottenere un impasto dall’apparenza morbida, perché il cous cous assorbe i liquidi, quindi eventualmente aggiustate con il latte vegetale.
Quando l’impasto è della consistenza voluta e ben amalgamato, versatelo in uno stampo per torte (io avevo messo della carta da forno bagnata) e infornatelo a 200°C per un’ora circa.
Una volta cotto lasciate raffreddare, capovolgete e ricoprite con la crema alla carruba.

La cena per la mia amica, il secondo: Seitan con contorno di verdurine al curry verde



Su specifica richiesta della gentil donzella, ho fatto un secondo piccante, mooolto piccante!
Le fettine di seitan le ho fatte semplicemente rosolare, a fuoco bassissimo e con il coperchio, in una noce di burro di soia. Ho pensato (per una volta e che sarà mai) di ricreare quella morbidezza che solo la cottura con il burro dona. Ed in effetti le fettine sono risultate veramente molto tenere!
Per accompagnarle un misto di carote, zucchine: rosolate con uno spicchio d’aglio e poi, per terminare la cottura, ho aggiunto un bicchiere di acqua in cui avevo precedentemente sciolto un cucchiaino di curry verde in pasta.
Naturalmente mi sono distratta, chiamata dal topo in salotto, ed ho abbandonato la cucina convinta di aver spento sotto la wok con le verdure, e invece...
....invece, seppur a fuoco basso, era ancora acceso e le verdure stavano per attaccarsi sul fondo quando me ne sono accorta! Per fortuna non erano bruciate, ma decisamente più “scotte” rispetto a quanto avevo in mente.

giovedì 11 settembre 2008

Cena per la mia amica, il primo: farfalle con Morilles


Una mia carissima amica è venuta a cena da me per festeggiare il compleanno e mi ha esplicitamente richiesto un primo "pastoso" ed un secondo piccante.
La cena credo sia andata bene (da un punto di vista culinario intendo), sempre se non mi hanno mentito per farmi contenta ;)
Post per post, oggi metto il primo!
Facile facile, versione veg del sughetto panna e funghi, con l'unica particolarità di aver usato dei funghi che in Francia vengono chiamati morilles e che in italiano si chiamano spungnole. Io qui non le ho mai trovate (nei negozi, quando è periodo fresche le ho viste) e quindi me le faccio prendere da mia madre ogni volta che va oltr'alpe.

Per il sugo ho semplicemente fatto soffriggere uno spicchio di aglio in poco olio extra vergine di oliva, con una spolverata di peperoncino. Appena dorato l'aglio, ho aggiunto le morilles precedentemente lasciate a bagno almeno mezz'ora e ben sciacquate per togliere la sabbiolina. Dopo aver fatto stufare i funghi qualche minuto è sufficiente aggiungere la panna di soia (per 4 persone una confezione da 200 ml) ed aggiustare a piacere di sale e pepe.
Per la pasta, bè, da quando in qua serve spiegare come si fa la pasta??? Posso solo consigliare di preferirla sempre integrale (veramente integrale) in modo da non perdere le preziose vitamine del chicco intero.

mercoledì 3 settembre 2008

insalate: con hijiki e di avocado

In estate ho una gran voglia di insalate!
In linea di massima mi piace sempre cominciare il pasto con un’insalata mista, o comunque con verdure crude, che saziano ed aiutano la digestione, ma d’estate talvolta ne faccio dei piatti unici.
Le alghe hijiki sono veramente buone, hanno una consistenza buffa e gradevole e sono ricchissime in calcio!
Aggiungerle ad una semplice insalata verde, con del pomodoro, cipolla dolce o scalogno crudo tagliato fine, germogli di alfa-alfa e un po’ di semi di sesamo (così aggiungiamo altro calcio) è semplice, ma sufficiente a trasformare il piatto! E' possibile utilizzare le hijiki all'acidulato di riso (già pronte) o prendere quelle secche, che vanno lasciate in ammollo 15 minuti e poi fatte bollire altri 15 (non si possono mangiare crude le alghe?? Bho...).
Se invece la fame è tanta e serve qualcosa di più “consistente”, basta aggiungere un bell’avocado maturo tagliato a pezzetti! Con tanto basilico ed un po’ di succo fresco di limone.
Slurp!