venerdì 26 novembre 2010

Pesto "siciliano"

















Ed ecco un altro pesto (e non è l'ultimo ne ho un altro nella macchina foto e nel freezer, sopratutto)!
Ho preso l'idea da un pesto che ho assaggiato di noto supermercato.
Il mio non somiglia molto all'"originale" e questo mi suggerisce che l'originale fosse quasi tutto olio con poco pomodoro, pochissimo basilico e tracce di mandorle. Fate un po' voi.
Ma almeno mi ha suggerimento l'accostamento e così è nato questo, i cui ingredienti sono, in proporzioni assolutamente imprecisabili, perdonatemi, ma tanto la varietà è sempre un guadagno ;-):
-pomodori secchi (io ho usato ciliagini secchi regalatimi da cara amica, thanks!) reidratati
-basilico (lo so, lo so, sono in ritardo, ho realizzato la ricetta un mese fa con l'ultimo basilico che ho travto, ma ancora profumato!)
-mandorle tritate più o meno finemente secondo i gusti
-olio extra vergine di oliva
-aglio
-sale
-pepe a piacere.
Tutto nel mixer e poi nei vasetti.
Come si vede dalla foto, nonostante avessi un bel pacco di pomodorini, il colore è stato decisamente coperto da quello del basilico! Che in effetti ne copre anche in parte il profumo, quindi regolatevi meglio di me, se riuscite!
Ah: buono :-)

giovedì 18 novembre 2010

Zuppa di ceci e castagne

















Vorrei che la foto potesse trasmettere il profumo di autunno e il calore che una bella zuppa sa regalare!
Ma siccome le mie abilità fotografiche rasentano il ridicolo, dovrete immaginare ;-)
Questa zuppa ci è piaciuta proprio tanto (non al topo che nonostante l'età continua a non volere i legumi "interi", ma questa proprio non la volevo passare ecchè)!
La ricetta è facilissima, ma un pelino lunga, o meglio, richiede qualche passaggio da fare in anticipo.
Ovviamente l'ammollo dei ceci, di almeno 12 ore. Poi la cottura degli stessi, che anche in pentola a pressione richiede il suo tempo (anche un'ora o più, dipende quanto vi piacciano teneri).
In ogni caso ho fatto una zuppa di ceci semplice: ceci, scalogno e uno spicchietto di aglio, 2 foglie di alloro, poco sale marino integrale solo a cottura ultimata. Step one, concluso.
Le castagne: la sera prima abbiamo fatto cena a caldarroste e quelle rimaste le ho sbucciate bene e conservate in un contenitore ermetico fino al giorno successivo, ma naturalmente possono essere abbrustolite apposta durante la cottura dei ceci e poi sbucciate. Metto sovente le castagne nelle zuppe quando è stagione, ma aggiungerle arrostite anzichè bollite ne cambia, e direi migliora, decisamente il profumo.
Infine, ho affettato 2 porri e li ho fatti rosolare molto velocemente a fiamma viva, lasciandoli croccanti e profumanti.
Ultimo step: versare la zuppa di legumi sui porri rosolati (o viceversa) ed aggiungere le castagne "brusatà".
Per le quantità non posso che dire di andare ad occhio e poi nulla di vieta di mettere più castagne e meno ceci o viceversa. Fate vobis.
Sembra un lavorio inutile, ma consente di avere porri profumati, ma ancora croccanti e non "squagliati" nella zuppa e castagne cotte, ma ben sode e sopratutto profumatissime!
Le castagne non sono "erbe", pare ovvio, ma ho inserito questo post anche nell'etichetta "erbe spontanee", perchè grazie al cielo "l'albero del pane" è ancora comune in molte zone d'Italia ed andare a spasso a raccogliere castagne è un'attività sana, economica ed utile per il portafogli e la salute ;-)

domenica 7 novembre 2010

Biscotti alla castagna e giretto per boschi



















La ricetta l'ho tratta da questo bel libricino!
La ricetta è stata modificata, in primis perchè ero senza kamut (o farro, non ricordo quale farina prevedesse) ed ho usato manitoba; in secundis (che non si dice) perchè ho aumentato la farina di castagne e ridotto quella "normale". In terzis :-D perchè all'olio di mais bio e spremuto a freddo con tutti i crismi ho preferito olio di arachide (si ossidano gli omega 6! Si ossidanooooo! In cottura servono i monoinsaturi, che vuol dire extra vergine di oliva o arachide quando serve un sapore neutro). Infine, tanto per non modificare solo poco, nel dubbio che la ricetta somigli per davvero all'originale, non avevo malto di mais, ma solo di orzo che ha un sapore marcato e non mi piace nei dolci....
Quindi:
-200 g farina manitoba
-200 g farina di castagne
-50 g cocco grattuggiato
100 g zucchero mascobado
-80 ml olio di arachide
-lievito per dolci (vanigliato)
-200 ml circa acqua tiepida
-pizzico di sale

mescolare gli ingredienti asciutti, poi aggiungere gli altri. Lavorare l'impasto fino a che sia morbido ed elastico. Prelevare tanti pezzetti e ricavarne palline da sistemare sulla carta da forno, in una teglia.
Infornare a 180°C per 15-18' (le mie palline erano grosse causa pigrizia e poco spazio nella teglia, quindi il tempo di cottura ha superato i 20').

Ora, incredibile a dirsi, sono il primo biscotto che mi viene "egregiamente"! Vale a dire, che buoni son buoni, se vi piace il sapore della farina di castagne e che non siano troppo dolci. Ma di solito a me i biscotti bruciano sotto e diventano mattoncini, mentre incredibilmente questi son diventati abbastanza secchi, ma teneri.
Naturalmente al topo, ma a me e al padre sì, quindi va bene ;-)

Approfittiamo, quando il tempo lo concede, dei sabati per fare passeggiate in zona, ultimamente all'insegna della ricerca di ex miniere di grafite ( e sì, che l'erpetologo ora cerca insetti ipogei). Nel mentre si approfitta per raccogliere castagne (a breve una zuppa buonissima!), bacche di rosa canina, mazze di tamburo, le ultime suppongo.
Buon autunno :-)