venerdì 26 agosto 2011

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La soddisfazione: essere arrivati in "cima", aver trovato la grotta e sopratutto aver visto lo Speleomantes che il papà erpetologo non aveva visto!!!!!




Infine la mia di soddisfazione: una bella salita fatta piano, ma sono arrivata. Una giornata all'aria aperta, respirando aria di montagna a pieni polmoni, sole sulla pelle, pranzo nel prato affianco a bellissime mucche e la pancia che è sempre più grande. Rotolerò? Scendendo ho rischiato!!!
In ogni caso camminare (e mi sento di dire sopratutto in montagna o almeno nella natura) è una attività sempre benefica, ecologica, economica, rasserenante. Non serve molto per fare attività fisica. L'importante è farne e in gravidanza ancor di più.
Camminare aiuta la circolazione, evitando ristagni di liquidi, gonfiori e simili. E poi farlo con un paesaggio mozzafiato attorno fa bene allo spirito e libera la mente!

martedì 16 agosto 2011

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Tanto per condividere momenti di gravidanza e vita!


Aeshna juncea.











Bosco delle navette (alta Val Tanaro).

L'insalata è il piatto principale!

L'insalatona di INIZIO pasto è la portata principale.
Stamparsi in mente (anzi, sul frigorifero) questa frase è uno dei suggerimenti di Joel Furhman.
Anche nel caso non si segua alla lettera le sue indicazioni questa frase è quanto mai vera e utile da applicare nella vita quotidiana.
I motivi sono tanti!
Il primo è che cominciare con un piatto di verdure crude e cotte e volendo legumi (nel caso di insalate miste è semplice e veloce aggiungere a verdure crude di stagione anche legumi cotti come pisellini, fagioli o ceci, oltre che eventuali verdure cotte avanzate da pasti precedenti), consente di assumere tutto il buono di questi cibi e di saziarsene più che si può, quando si ha ancora appetito, prima di ingozzarsi di pasta.
Troppo spesso se si comincia col "primo" poi non si ha più voglia dell'insalata o se ne mangia un misero piattino...
Il secondo è che cominciare il pasto con alimenti freschi e vitali aiuta la digestione ed il lavoro dello stomaco.
Il terzo è che si tratta, quando si ha fretta, di un modo super veloce per assicurarsi in ogni caso una bella porzione di verdure, senza dover stare a cuocere, preparare, infornare, elaborare. Il tutto con un vantaggio, di norma, anche per la linea, perchè si posticipa ad un momento con minore fame il consumo delle portate a maggiore densità calorica ;-)
Ma cosa vuol dire tanta insalata? Vuol dire più che si può. A livello pratico significa buttare quelle piccole insalatiere e prenderne una bella grande, la più grande che trovate. Anche perchè rovesciare foglie su tutto il tavolo ogni volta che si cerca di mescolare il tutto è una gran rottura!
Vuol dire considerare almeno 50 grammi di "verdume", dalla rucola, al songino, alla lattuga; cui si somma almeno un etto (almeno!) di verdura più pesante, come pomodori, carote, finocchi, carciofini, ecc. Ed questo si può aggiungere una bella tazza di legumi già cotti di vostra scelta. A testa. Si può aggiungere ora una manciata di semi oleaginosi ;-)
E tenete presente che così siamo comunque a soli 150 grammi rispetto ai 400 di verdura che tutti dovrebbero imporsi di consumare ogni santo giorno.
Quando ci si abitua se ne mangia anche di più. E sopratutto quando si acquisisce questa meravigliosa abitudine diventa irrinunciabile, piacevole e gustosa!
Quando siamo in giro o dobbiamo mangiare fuori ci mancano irrimediabilmente le nostre insalatone.
Mancano proprio!
Ieri siamo stati estivi ed è stato il turno di rucola, pomodori dell'orto, cuori di palma (ahia il Km zero è andato a farsi benedire) e pinoli.
A pranzo oggi lattuga lollo, pomodori (sempre orto), fagiolini verdi lessati e porro. Stasera? Si vedrà, di sicuro aggiungerò i ceci bolliti che stanno aspettando silenziosamente nel frigorifero.
Ma i condimenti?
A mangiare tanta insalata si corre il rischio di mettere anche tanto olio. O peggio c'è chi usa quei condimenti pronti che di solito sono un concentrato di grassi e sale.
Noi di solito usiamo un poco di acidulato di umeboshi, per sostituire il sale. Aggiungiamo talvolta aceto balsamico, talvolta agro di riso, talvolta succo di limone, talvolta senape. Un cucchiaino di olio di semi di lino per persona. Un poco di lievito alimentare in scaglie, che oltre ad essere saporito e ricco di nutrienti aggiunge un tocco di cremosità che ben sostituisce gli olii.
Ogni tanto ci lanciamo in salse più esotiche, con zenzero fresco grattugiato e poco shoyu invece dell'acidulato di umeboshi.

domenica 7 agosto 2011

Laricini mon amour!

I laricini o pinaroli (Suillus grevillei) sono un simpatico fungo molto frequente dalle mie parti. Quest'anno, complici le continue piogge, è abbondante già da tempo.
E' una specie assolutamente ignorata, considerata di scarso sapore e sgradevole consistenza, ma francamente non capisco perchè! Oltre ad essere molto belli, sono facilmente riconoscibili. Caratteristico è anche il loro habitat, dal momento che sono simbionti con i larici e quindi andarli a cogliere è occasione di belle passeggiate in montagna. Essendo snobbati dai più, sono spesso abbondanti.
A noi piacciono, semplicemente stufati (ben cotti è sempre meglio) con poco aglio e poi prezzemolo a crudo. Arricchiscono, senza eccellere, ma dando comunque buon sapore, un riso o un piatto di cereali.
Per la raccolta dei funghi (oltre a dover fare attenzione ed andare le prime volte accompagnati da qualcuno che sa riconoscerli) dovete informarvi presso il vostro comune, poichè normalmente è richiesto un patentino (si tratta semplicemente di pagare una quota annuale, come sempre).
Perdonate la pessima foto fatta col cellulare, ma hanno un colore che meritava un post!