venerdì 18 aprile 2014

Pranzi e cene di primavera

Le ricette scarseggiano.
Ma del resto questo blog nasce come piccolo diario personale, promemoria, momento di condivisione e nulla più.
Quindi condivido: la nostra alimentazione ultimamente è tanto semplice che raramente potrei scrivere qualcosa di simile a una vera e propria ricetta.
Tanti legumi, che ai bimbi piacciono praticamente al naturale (solo un poco di shoyu, lievito alimentare in scaglie e se possibile stufati con tanto aglio o cipolla).

Insalate (il mix rucola e songino la fa da padrone, ultimamamente, anche se mi dispiace molto non riuscire a reperire la rucola direttamente da un produttore e talvolta ci siamo regalati i primi pomodorini, non ancora K,0, ma tantè), a cui a seconda dei giorni aggiungaimo mela o pera, noci o semi di girasole, un poco di succo di limone e aceto balsamico.
Cereali, che si accompagnano magnificamente con i miei adorati asparagi (cerco di farne letteralmente il pieno, si trovano per talmente poco tempo)!
Qui con la quinoa rossa, che anche dal punto di vista cromatico si sposa col verde dei germogli di primavera!
Il tutto sempre senza olio in cottura (marito e bimbi di solito ne aggiungono un goccio a crudo), senza avvertirne minimamente la mancanza.

lunedì 7 aprile 2014

Erbe di campo nel risotto

Ossia: come ti nascondo le selvatiche!
No dai, non esattamente nascoste, però diciamo mitigate.
 
Adoro raccogliere erbe in giardino per arricchire insalate miste. Ma le erbe selvatiche hanno sovente sapori più marcati rispetto alle insalate coltivate e, per quanto mi piacciano, ancora non riesco a farne un'insalata al 100%.
Come fare per consumarle, non stracotte e moderarne i toni marognoli o pungenti?
Le aggiungo al risotto (o altri cereali), tritate grossolanamente, a crudo, nel piatto. E' sufficiente il calore della pietanza per ammorbidirle.
In questo caso, per la topolina e me, una base di riso integrale balilla con tanta cipolla (il dolce della cipolla cotta si sposa perfettamente con le erbe di campo, a mio modesto parere) e spinaci.
Un bel trito di tarassaco, piantaggine e acetosella, con un paio di foglie di melissa a profumare.



Bon appétit!

venerdì 4 aprile 2014

Buonsenso, diete e logica infallibile.


Sempre più spesso mi capita di leggere, vuoi a vantaggio di una dieta vuoi a vantaggio dell'altra magari anche diametralmente opposta, argomenti illogici del tipo “tizio ha smesso di mangiare questo e vedessi come si è sgonfiato e come sta bene, ergo, quello fa male”.
Di solito, il questo e quello oggetto di tutte le accuse sono gli amidacei, i cereali, i carboidrati.
Si accusa il cibo cotto di dare dipendenza (solo per la cronaca, alcuni alimenti danno dipendenza e c'è una ragione dal punto di vista evolutivo. Per esempio le caseine del latte danno una certa dipendenza, poiché “servivano” a favorire l'attaccamento del cucciolo alla PROPRIA madre).
Certo, chi abbandona di punto in bianco pasta e pizza dovrebbe dimagrire e “sgonfiarsi”. Ma di solito è perché abbandona farinacei raffinati e conditi.
La scienza, contrariamente a quanto molti credono, alcune cose le ha già studiate. I sapori capaci di creare voglia di cibo -anche senza fame- sono stati non solo studiati, ma super approfonditi e grazie alle multinazionali che il cibo vogliono vendercelo, farcelo comprare e non certo perché abbiamo tanta fame.
Il livello di zucchero ottimale per mandare in visibilio le nostre papille gustative (che varia leggermente a seconda delle età e delle popolazioni) si chiama blisspoint .
esiste parimenti un simile livello “perfetto” anche per il sale. Mentre per i grassi aggiunti, bè, non l'hanno trovato: più ce ne sono, più l'alimento è “cremoso” e con grassi che si sciolgono in bocca e più piace, oltre il razionale senso dell'appetito.
Faccio notare però che queste 3 sostanze -zucchero, sale, grassi raffinati- non sono veri e propri alimenti, non nel loro stato naturale sono disponibili ampiamente per il consumo solo da pochissime centinaia di anni (solo nel mondo occidentale tra l'altro).
Spesso chi rinuncia ai farinacei rinuncia, di fatto, a prodotti più o meno confezionati che contengono la miscela magica (anche la pasta, se si utilizzano condimenti confezionati, non crediate che non sono formulati con livelli calcolati di sale e zucchero, oltre che olii).
Inoltre chi rinuncia a una intera categoria di alimenti, di norma, senza accorgersene almeno inizialmente riduce di fatto le calorie che assume, chiamasi dieta ipocalorica. E funziona anche quando è una dieta Atkins, a carni e formaggi. I danni sulla salute, a breve e lungo termine, sono un altro paio di maniche. Ma sappiate che anche mangiando quanti più alimenti animali si vuole, tagliando improvvisamente tutti i farinacei, sarà la monotonia, sarà l'effetto nauseante dell'eccesso proteico, le persone involontariamente tagliano le calorie (studiato dati alla mano).
Ora immaginate QUANTE calorie sono tagliate se, eliminando i farinacei, al posto mangiate solo un alimento acquoso, povero di calorie in rapporto al peso e ricco di fibre come la frutta. Voilà, dieta ipocalorica bella e buona.
Bella davvero, perché a differenza delle irrazionali diete iperproteiche si fa almeno il pieno di vitamine, antiossidanti, liquidi. Si possono risolvere rapidamente anche diverse patologie.
Ma non accusiamo gli amidi di fare male o di fare ingrassare.
Anche perché, se per alcuni può andare bene a vita -non siamo tutti uguali- per altri mangiare tutto crudo può risultare davvero troppo ipocalorico. Le mie opinioni in generali sul crudismo totale le ho già espresse.
Mangiamo i cereali o i tuberi senza sale e olii raffinati e voglio proprio vedere quanti si strafogano oltre il normale senso di sazietà.
Non a caso nella cina rurale, pur imbottendosi di riso, l'obesità non è di certo il problema principale.
Aggiungiamo a cereali integrali in chicco e tuberi tanta verdura (possibilmente cruda) e frutta e godiamoci i legumi che sì, vanno cotti. Sì, contengono fitati. Eppure risultano l'unico singolo alimento correlato ad una significativa probabilità inferiore di morte. Per tutte le patologie. Oibò.
Presto un intero post sui fitati vah.
Disclaimer: post scritto frettolosamente e quindi senza bibliografia. ma esiste ;-) 
P.S. nella foto, tanto per alleggerire, la bellezza dei fiori di mandorlo (e che buone le mandorle)!