sabato 27 giugno 2009

La scuola...

In questi giorni sono un po' arrabbiata perchè ho scoperto che con la laurea (triennale) non è possibile accedere alle graduatorie per le supplenze, nonostante tutte le "materie d'insegnamento" siano seguite durante il primo biennio (penso, nel mio caso, a matematica, ficica, chimica ecc.) e non certo durante la laurea specialistica. Quest'ultima è poi ufficialmente chiamata laurea magistrale, poichè la laurea e basta è la triennale.
Questa definizione non è evidentemente nota al ministero della pubblica istruzione (non chiedetemi di scriverlo maiuscolo) che, quando elenca i titoli abilitanti, si riferisce esclusivamente ad un generico "laurea".
Tramite forum e commenti in internet scopro invece che la triennale non è sufficiente. Perdo così un po' di tempo a cercare una conferma ufficiale. Alla fine, dopo vario peregrinare tra decreti incomprensibili (ed il sito della pubblica istruzione non ha la funzione cerca), trovo il decreto con paragrafino che effettivamente dice che nessuna laurea triennale permette di insegnare. Paragrafo dopo indica la Laurea come condizione necessaria.
Qualcuno dovrebbe spiegare loro che la laurea è questa.

Tutto ciò per dire che non ero dell'umore migliore quando ho preso la busta con la domanda per supplenze del mio compagno ed ho deciso di portarla a mano al liceo destinatario (la domanda può essere spedita o consegnata a mano ed il mio compagno me l'aveva quindi imbustata, lasciandomi la scelta).
Arrivata al liceo scopro, beata ingenua che sono, che non c'è un'apposita buca o cassetta, ma che si fa la coda e le persone entrano una alla volta in segreteria. Con mio grande stupore qualcuno ci rimane anche parecchio e non posso fare a meno di chiedermi per quale motivo si perda tanto tempo.
Dopo una ventina di minuti tocca a me e una volta entrata il dialogo è stato questo (metto tra parentesi ciò che avrei voluto rispondere, ma che ovviamente ho taciuto):

Io: salve, devo solo consegnare la domanda per una persona...
Segretaria, con sguardo stupito: ma la domanda sta tutta dentro quella busta?
Io, dopo aver guardato la busta, incredula: sì... (non ha mai piegato un plico di fogli per farlo entrare in una busta? Eppure lavora in una segreteria....).
Segretaria, dopo aver preso la busta e averla soppesata: posso aprirla? Perchè di solito la gente ci consegna direttamente i fogli.
Io: certo, io devo solo consegnarla, aperta o chiusa è uguale (ma quando le ricevono per posta come fanno???).
Segretaria, la apre e comincia a guardare i fogli: ha firmato tutto, qui non ha scritto nulla... Qui così... E' sicura che la persona che l'ha compilata aveva letto bene le istruzioni?
Io: credo di sì (che domanda è? No! Le ha lette male, ma si diverte lo stesso a compilare domande a caso).
Segretaria, continuando a guardare i fogli: non so se va bene...
Io: perchè? C'è qualche errore?
Segretaria: Non lo so, io non so come si compilano queste domande; di solito le prende un collega.
Io: ah bè allora speriamo che l'abbia compilata bene (ma brutta testa di c. se non sai nemmeno come si compila la domanda perchè mi fai perdere tempo a guardarla e mi fai tutte ste domande? E poi io con la triennale posso solo fare il concorso per fare la bidella...).
Segretaria: Va bè và, la accettiamo così. Speriamo che vada bene.
Io: speriamo, arrivederci (ma così come? coi fogli piegati perchè il mio compagno aveva fatto tutto da solo e l'aveva imbustata?).

giovedì 11 giugno 2009

Polpettine di borlotti


Per la serie: nascondere i legumi ai bambini o semplicemente cambiarli un po’ per noi adulti ;)
Non provate a chiedermi le dosi degli ingredienti: lo so, mi faccio pena da sola per questa perenne mancanza! Ma il mio blog non è nulla più di un piccolo diario di esperienze personali, quindi lancio l’idea e lascio a voi l’arduo compito di metterla in pratica!
In ogni caso, come sempre, si tratta di una ricetta molto semplice.
Ho usato fagioli borlotti già cotti e scolati (a dirla tutta ho usato proprio quelli in latta, che per queste ricette è pratico tenere in dispensa); li ho messi nel frullatore assieme ad una decina di pomodori secchi, un cucchiaio di olio extra vergine di oliva, pepe. Non ho aggiunto sale perché i fagioli in scatola sono già ampiamente salati! Infine ho aggiunto un poco di pangrattato, a pioggia, fino ad ottenere un impasto più solido.
Ho poi fatto le palline, rotolandoli tra le mani unte, le ho passate nel pangrattato e in forno (o padella) per 15 minuti circa, fino a doratura.
Il risultato è molto saporito (amo sempre la combinazione fagioli e pomodori secchi) e consente di presentare i legumi in modo fantasioso. Con un contorno di verdure, con un’insalata o con una salsina a scelta...