venerdì 26 dicembre 2008

Risotto al radicchio



Un classico della tradizione rivisitato (diciamo stravolto!).
Per prima cosa faccio soffriggere uno spicchio di aglio con due cardamomi e mezzo cucchiaino di cumino.
Aggiungo il riso integrale (meglio se lasciato prima in ammollo almeno qualche ora e poi sciacquato) ed il miglio e faccio tostare un minuto, poi aggiungo volume almeno doppio di acqua.
Mentre comincia la cottura taglio a listarelle un bel cespo di radicchio di Treviso, che aggiungo al riso quando ha già cotto almeno 15-20 minuti.
Il tipo di riso che ho usato (ribe italiano integrale) cuoce in 35 minuti, quindi solo il miglio rimane leggermente più cotto, dando un aspetto cremoso al risotto, creando un piacevole contrasto con i chicchi.
Se non piace il contrasto, si può semplicemente omettere il miglio, oppure calcolare il differente tempo di cottura e aggiungere il miglio dopo il primo quarto d’ora.
Per completare il piatto, guarnire con un bel cucchiaio di parmigiano vegan tritato molto grossolanamente, così la croccantezza delle mandorle crea un’ulteriore nota diversa alla consistenza del piatto!

Cavolfiore al forno



Questo è un modo semplice per preparare il cavolfiore e richiede anche pochissimo lavoro. Il risultato, comunque, è molto saporito e piace anche al topo (superata la prova del nove)!
Per una pirofila di medie dimensioni faccio cuocere in pentola a pressione (al vapore però) un cavolfiore intero. Bastano pochi minuti, dipende anche da quanto lo volete tenero.
A cottura ultimata rovescio il cavolfiore nella pirofila leggermente unta e lo taglio in pezzi.
A parte (volendo anche prima) preparo la besciamella: latte di soia in un pentolino (ad occhio direi 2 bicchieri), cui aggiungo 2 cucchiai di farina di riso e due cucchiai di arrow root, un pizzico di sale ed una bella spolverata di noce moscata. Bisogna mescolare bene bene, ma, se si formano ugualmente grumi, risolvo con una passata di frullatore a immersione ;)
Lascio cuocere la besciamella per qualche minuto affinché si rapprenda, poi basta versarla omogeneamente sul cavolfiore.
In forno a 200 °C per una diecina di minuti ed il gioco è fatto!

domenica 14 dicembre 2008

Quadrotti di riso e soia


Spesso, quando faccio il riso, esagero le dosi!
Uno dei sistemi più pratici per riciclare il riso avanzato è farne polpette, sformatini o stenderlo in una teglia per tagliarlo a cottura avvenuta come faccio io: i quadrotti.
In questo caso ad uno risotto avanzato ho aggiunto pari quantità di granulare di soia (o fiocchi di soia, vanno bene lo stesso) lasciato in ammollo una diecina di minuti e poi strizzato. Qualche cuchiaio di farina di riso o di fecola di patate aiutano ad amalgamare l’impasto.
Infine “correggo” il sapore con un poco di sale/pepe/spezie a seconda del condimento del risotto.
Steso in una teglia ben unta o su carta da forno, cuoce in circa 20 minuti a 180 °C. E’ necessario aspettare qualche minuto che diventi meno caldo affinchè si solidifichi ulteriormente per tagliarlo (io uso la rotella per la pizza) in tanti quadrati e rettangoli.
Ecco quindi pronto un secondo che sostituisce egregiamente la “cotoletta”, perfetto per accompagnare un bel piatto di verdure, dal profilo amminoacidico completo, ma tanta leggerezza!
Ah, naturalmente io li trovo anche tanto buoni e il topo li mangia sempre volentieri!

lunedì 8 dicembre 2008

Cilidretti di frutta


Ecco un altro esperimento, crudista, per sfruttare la poltiglia che rimane dopo aver fatto un bel centrifugato. Purtroppo le centrifughe più comuni, quelle a costi accessibili, sono poco efficienti e per ogni bicchiere di liquido c’è molto avanzo. Ma guai a buttarlo! Per non rendere il centrifugato uno sprecato è sufficiente riciclare sempre la “poltiglia”.
Di solito e molto velocemente io la mescolo a farina e lievito e faccio torte tipo muffins o plum cake, ma avevo voglia di sperimentare qualcosa che mantenesse le vitamine oltre che le fibre, tutto crudo!
Ingredienti:
-La poltiglia rimasta dopo aver centrifugato 3 carote, 3 kiwi e 2 arance. Ho ottenuto due bicchieri di succo.
-1 tazza (250 ml) di Noci del Brasile e mandorle lasciate in ammollo qualche ora(io ho fatto circa metà e metà, forse un poco più di Noci del Brasile).
-2 cucchiai di malto (suppongo siano opzionali, io l’ho usato con l’idea di legare un poco il composto).
Preparazione:
Nel robot da cucina ho tritano, non troppo fine, le mandorle e le noci del Brasile. Ho aggiunto la poltiglia di frutta e carote ed ho fatto girare ancora le lame per amalgamare bene il tutto, aggiungendo due cucchiaioni di malto (dubbio: non è crudo, vero? ).
Ho ottenuto un composto un po’ appiccicoso, ma non troppo liquido. Aiutandomi con una formina rotonda per biscotti, ho sistemato dei cilindretti di composto sulla carta da forno e poi ho messo il tutto nell’essicatore per tutta la notte.
Il risultato? Non saprei veramente come definirlo! Non assomigliano certo a dei biscotti, ma più alle barette di frutta secca. Con le dosi da me indicate si ottengono dei dolcetti ricchi di frutta, credo sia possibile aumentare ancora le dosi di mandorle e noci se si desidera un prodotto più “asciutto”. In ogni caso, indipendentemente dal nome che appioppatogli, sono buone!
Unico neo: essendo ricchi di frutta ed avendoli sì essicati, ma lasciandoli abbastanza morbidi, quelli che non ho sbafato nell'arco di qualche giorno ed ho scordato in dispensa hanno fatto la muffa! Suppongo che questo aspetto possa essere migliorato aumentando la percentuale di semi oleaginosi o la durata dell'essicazione.

giovedì 4 dicembre 2008

Biscotti senza glutine ai fiocchi misti


E’ da un po’ che sono alla ricerca di una ricetta per fare i biscotti veloce e buona, che mi permetta di acquistarne sempre di meno. Come al solito litigo con il mio forno (a gas non ventilato) e non riesco ad ottenere la croccantezza voluta senza bruciare, ma questa ricetta per il momento è quella che preferisco.
Inoltre questi dolcetti sono senza glutine, adatti ai celiaci, ma anche a tutti coloro che non vogliano nutrirsi a glutine a partire dal primo mattino!
Come primo tentativo ho usato dosi molto semplici da ricordare, ma sicuramente la prossima volta metto molto meno zucchero! Proverò con 50 grammi anzichè 100, perchè sono venuti decisamente dolci. Certo i golosoni possono lasciare la ricetta tale e quale ;)
Ingredienti:
-200 grammi fiocchi misti (riso, miglio, quinoa)
-150 grammi farina di riso
-100 grammi zucchero integrale di canna
-50 grammi di margarina biologica non idrogenata
-1/2 bustina di cremor tartaro
-250 ml latte vegetale (io ho usato latte di quinoa autoprodotto)
Preparazione:
In una ciotola mescolare bene i fiocchi, lo zucchero, la farina e il cremor tartaro (o il lievito) ben setacciato. Aggiungere a questo punto la margarina ed impastare con le mani fino a sbriciolarla finemente ed amalgamarla bene con la parte secca.
Aggiungere poi il latte vegetale (sceglietelo senza glutine, a questo punto!) fino ad ottenere un impasto denso (io ho messo poco più di 200 ml di latte, ma credo possa bastarne di meno).
Dare una forma ai biscotti (con il cucchiaio, con l’aiuto di uno stampino) ed infornare a 180 gradi per venti minuti circa, ma dipende molto dalle dimensioni e dallo spessore dei vostri biscotti!

giovedì 27 novembre 2008

Le lenticchie della LIPU



Ho ricevuto la segnalazione di questa bella iniziativa e la giro volentieri!

LE LENTICCHIE DELLA LIPU
Un gesto semplice ma importante per il futuro della terra. Lo chiede la LIPU ( http://www.lipu.it )(Lega Italiana Protezione Uccelli) che sabato
13 e domenica 14 dicembre sarà con i propri volontari nelle piazze e nelle proprie 50 strutture tra Oasi, Riserve e centri per offrire le Lenticchie della LIPU, l’ iniziativa natalizia che sostiene i progetti dell’associazione in favore di un’agricoltura più sana e rispettosa dell’ambiente e degli uccelli selvatici.
Prodotte dalla cooperativa “ La Terra e il Cielo ”, Le Lenticchie della LIPU, sostenute dal pay off “Un piccolo seme per un grande progetto”, sono realizzate attraverso coltivazioni biologiche al 100 per cento e verranno offerte al pubblico in cambio di un contributo di almeno 5 euro.
Testimonial del “Natale per la Natura ”, che quest’anno giunge alla sua tredicesima edizione, sarà Danilo Mainardi, Presidente Onorario LIPU e professore ordinario di Ecologia comportamentale all’Università Ca’
Foscari di Venezia.
La campagna di comunicazione è realizzata dall’agenzia Kreative House ( http://www.kreativehouse.it ) di Fidenza (PR).
Piatto definito “povero” della tradizione gastronomica italiana, le lenticchie sono in realtà un alimento ad alto contenuto proteico e molto diffuso in tutto il mondo. Nel nostro Paese sono immancabili ospiti nel cenone di Natale o in quello di San Silvestro. Sono considerate portafortuna perché nella loro forma ricordano le piccole monete.
Con l’iniziativa natalizia “Le Lenticchie della LIPU” si sostiene un modello di agricoltura che non utilizza prodotti chimici e che tutela la biodiversità e alcune specie di uccelli un tempo molto più comuni come la Rondine , il Barbagianni, l’Allodola, la Passera mattugia, le cui popolazioni negli ultimi 25 anni si sono dimezzate per colpa dell’agricoltura intensiva e dell’uso di prodotti chimici.
Le lenticchie danno inoltre un sostegno economico ai progetti e alle attività che la LIPU svilupperà per incentivare un’agricoltura più sana ed equilibrata per l’uomo e per l’ambiente.

L’elenco dei banchetti del 13 e 14 dicembre sarà pubblicato sul sito
http://www.lipu.it
Per informazioni:
www.lipu.it
Sede nazionale LIPU, tel. 0521.273043

domenica 23 novembre 2008

Nespolo di germania



Il Nespolo comune (o di germania, Mespilus germanica) è un bellissimo alberello, della famiglia delle rosacee.
Si trova ancora in molti boschi (ne ho visti molti per esempio nel Parco del Circeo) ed è originario dell'area Caucasica, ma diffuso dall'Iran alla Germania (dove lo hanno portato i Romani pare).
In primavera si riempie di bei fiori bianchi in mezzo alla rosetta di foglie ed è una pianta resistente, che non serve potare, non necessita di trattamenti, si adatta a varie condizioni climatiche.
Non poteva mancare nel mio "orto"! E oggi posso festeggiare il primo raccolto: il forte vento ha fatto cadere tutte le foglie, ma i frutti, tranne un paio, hanno resistito!
Ho raccolto tutto ed ora devo lasciare i frutti (che poi sono dei falsi frutti, come quelli della rosa canina) ad ammezzire, cioè a maturare, anzi quasi marcire, in una cassetta di legno colma di paglia o foglie secche.
Il frutto appena raccolto è acido e solo fermentando leggermente diventa commestibile e buono. Quando la buccia sarà scurita ed al tatto saranno morbidi, potrò assaggiare le prime Nespole comuni della mia vita!

martedì 18 novembre 2008

Frittatina di fiocchi di ceci



Avanzo di fiocchi di ceci e smaltire e cronica incapacità di fare polpette (non azzecco mai la consistenza) mi hanno ispirato la frittata!
Ho unito ai fiocchi di ceci una quantità un poco inferiore di farina di riso, pepe, olio extra vergine di oliva, poi acqua, fino ad avere una pastella molto densa.
Un goccino di olio nella padella antiaderente, poi cottura a fuoco basso, abbastanza lunga per via dello spessore.
Ne è risultata una farifrittata che al topo (tagliata a dadini) è piaciuta molto ed anche ai genitori! Mi sono ricordata di fare una fotografia quando ne rimaneva solo un pezzetto smangiucchiato, quindi: dettaglio dello spessore!
Va bè, l’importante è che era buona!

lunedì 17 novembre 2008

Crepes di legumi (ricetta indiana)


Questa ricetta ovviamente non è mia, ma trovate tutte le indicazioni qui. L'ha postata su ForumEtici una ragazza, Yrouel, che ha scovato il video della ricetta.
Le crepes che ho fatto io erano buonissime! Approvate dal topo e dal babbo! Io ho usato riso integrale e azuki verdi lasciati in ammollo dal mattino alla sera (le ho fatte per cena).
Sono facili da fare e la consistenza è perfetta per arrotolarle e farle ripiene, magari anche al forno come crespelle o tagliate a striscioline e condite (come suggerito da Conci!). Io le ho assaggiate così com'erano, condendole con una salsa di tahin, lievito alimentare in scaglie e olio evo.
E' veramente un modo semplice, ma divertente di proporre i legumi in tavola. Suggerisco a tutti di provarlo!

martedì 11 novembre 2008

Tortino di cavolo profumato al cardamomo


Questo tortino l’ho pensato per mio figlio, in modo da mettere in un piatto solo verdure e proteine, ma si è rivelato veramente delizioso e l’accoppiata cavolo e cardamomo mi è piaciuta moltissimo!
Ingredienti:
-150 grammi di cavolo
-1 patata
-1 carota
-1 pomodoro
-50 grammi farina di ceci
-25 grammi farina di grano saraceno
-25 grammi farina di soia integrale
-350 ml di acqua
-4 cucchiai di olio extra vergine di oliva
-1 cucchiaino di cardamomi
Preparazione:
Prima, in una ciotola, ho unito le tre farine con l’acqua e l’olio, più sale e pepe a piacere, mescolando bene per sciogliere tutti i grumi. Poi si lascia riposare almeno 15 minuti.
Nel wok ho fatto cuocere il cavolo con la patata, la carota e il pomodoro, tutto tagliato a pezzetti (il tutto può essere tagliato più fine o tritato se non volete avere i pezzi di verdura nel tortino) e ho aggiunto i cardamomi.
Quando le verdure sono cotte, ma ancora un poco croccanti, le verso in una terrina bella grande, precedentemente inmargarinata e infarinata. A questo punto verso sopra la pastella delle farine. In forno a 200°C per una mezz’ora (anche più, controllate la cottura, si vede abbastanza bene quando la farina deve ancora cuocere).
Se si ha tempo di lasciarlo stiepidire, come per le torte salate, il tortino ne guadagna: si taglia più facilmente e si sentono meglio i sapori!
Lo stesso mix di cavolo, pomodoro e cardamomi mi è piaciuto moltissimo unito all'okara come ripieno per una torta salata. Da provare!

mercoledì 5 novembre 2008

Quinoa con cime di rapa


Ho recentemente raccolto l’ultimo vaso di cime di rapa!
La coltivazione di questa pianta dà decisamente soddisfazione! Bisogna solo stare attenti ai bruchetti che divorano tutto, ma sono riuscita a mandarli via con regolari ed innocue spruzzate di Neem.
Ho pensato di usare le cime di rapa con la quinoa come un risotto ed è risultata un’ottima idea. Ho preparato un soffritto leggero a cui ho aggiunto qualche pomodoro pachino e le cime di rama ad appassire. Ho versato anche la quinoa sciacquata precedentemente in un colino e l’ho lasciata tostare un minuto prima di aggiungere acqua fino a coprire il tutto.
Infine ho lasciato cuocere a fuoco basso per venti minuti circa, controllando ogni tanto se non servisse aggiungere acqua.
Io vado matta per la quinoa ed è un dovere esaltarne le sue proprietà: adatta anche ai celiaci poiché priva di glutine (in effetti non si tratta di un cereale), ricca di ferro e proteine! Una manna dal cielo per i vegan!
Non a caso è l’alimento che ha sostenuto le popolazioni andine anche nei periodi di carestia, risultando praticamente un piatto unico completo.
Dal momento che è oltretutto buonissima, non è davvero possibile chiederle di più!

sabato 1 novembre 2008

Dadolata di cavolo e tempeh


Credo sia uno dei modi che preferisco per cucinare il cavolo (uno dei perchè mi piace in ogni salsa ed accompagnato da qualunque cosa, ma comunque)!
Tra l’altro credo sia anche uno dei modi più semplici e veloci e la cosa si traduce nella frequenza con cui questo piatto è proposto ;)
L’elenco degli ingredienti è presto fatto: cavolo, olio evo, tempeh (alla piastra, alle alghe, agli aromi, naturale...), un goccio di shoyu, uno spicchio di aglio.
Nel wok faccio saltare il cavolo tagliato abbastanza fine (a seconda della mia pazienza, per la verità) con l’olio e l’aglio. Dopo un poco aggiungo il tempeh tagliato a dadini e la salsa di soia (quella vera, mi raccomando, non le schifezze che si trovano in alcuni supermercati!) e copro qualche minuto. In questo modo salo ed il vapore termina la cottura.
L’immagine è stata presa prima di aggiungere la salsa di soia (ed è penosa con il flash, lo so), altrimenti il colore diventa un tutt’uno con lo sfondo del wok...
Gnam!

domenica 26 ottobre 2008

5 cereali ai finferli


Ogni tanto mi regalo una confezione di cereali precotti (di quelli tipo par-boiled) che impiegano solo dieci minuti a cuocere. Sebbene io preferisca quelli “veri” perchè posso sceglierli integrali, non nego che è molto comodo avere a disposizione qualche cereale a cottura rapida, in modo da poter variare rispetto alla pasta anche quando il tempo è tiranno!
Un modo semplicissimo per condirli è con i funghi, in questo caso avevo trovato al mercato dei finferli freschi, raccolti e non coltivati, ed è stato sufficiente far appassire velocemente i funghi con poco olio extra vergine di oliva e uno spicchio di aglio.
E’ importante non sciacquare a lungo i funghi sotto l’acqua, perchè altrimenti perdono il loro profumo, la cosa migliore è spazzolarli delicatamente per togliere polvere e terriccio, oppure pulirli delicatamente con un panno umido. Se proprio serve sciacquarli, bisogna farlo molto velocemente ed asciugarli bene subito dopo.
Ai funghi ho aggiunto i cereali e un volume circa doppio di acqua (sufficiente a coprirli bene) ed ho lasciato cuocere 10 minuti dal bollore.
A cottura ultimata si può, anzi, si deve aggiungere del prezzemolo fresco e volendo una bella spolverata di lievito alimentare in scaglie!

mercoledì 22 ottobre 2008

Saraceno al pesto tutto crudo


Un bel primo crudista (finalmente)!
Servono, per due persone, un bel po’ di germogli (non troppo lunghi) di grano saraceno. Io avevo riempito i tre ripiani del germogliatore.
A parte ho preparato un pesto veloce con un mazzetto di foglie di basilico, un cucchiaino di aglio in polvere, un cucchiaio di lievito alimentare in scaglie, sale e pepe e semi di zucca tritati.
E’ sufficiente, e velocissimo, mescolare il tutto in una insalatiera e condire con del buon olio extra vergine di oliva, naturalmente spremuto a freddo!
Delizioso e crudo!

domenica 19 ottobre 2008

Fagiolini estivi


Hem, con un po’ di ritardo posto questa ricetta buona buona.
Si tratta di un modo saporito per proporre i fagiolini (avete capito che bel ritardo eh?), quindi ideale quando si trovano freschi nella bella stagione, ma fattibile tutto l’anno, se si usano quelli surgelati.
Non mi perdo con dosi ed ingredienti perchè, come tutte le mie ricette, la semplicità è disarmate! Si è capito che non sono una cuoca provetta e che raramente preparo piatti molto elaborati, ma rimango convinta della bontà dei piatti di tutti i giorni!
Si tratta semplicemente di aggiungere, alla nostra padella di fagiolini che sta stufando, con qualche profumato pomodoro secco (o fresco se preferite) ed una bella manciata di anacardi.

giovedì 16 ottobre 2008

E Sardegna!!!! E Laurea!!!

Orbene, tornata dalla Sardegna mi sono tuffata a pesce nella tesi di laurea, o meglio nel PPT per l'esposizione, tant'è: sono ufficialmente Dottoressa Biologa!
Finalmente riesco a collegarmi ed aggiornare il blog.
La "vacanza" è andata molto bene, come mi aspettavo mi sono innamorata della Sardegna ed il poco tempo è stato sufficiente a farci venire la voglia di tornarci con moolto tempo a disposizione!
Abbiamo visitato Tharros, Oristano, i paesini dei dintorni, i Monti Ferru, Santu Lussurgiu e Seneghe, Bosa, alcuni nuraghe e una bella passeggiata a Codula de Luna nell'Ogliastra.
Mangiare abbiamo mangiato bene, anche se un po' ripetitivo: malloreddus al pomodoro, marinara...
Le strade invece! Ecco quelle sarebbero da sistemare un attimino, almeno le indicazioni, ma insomma, meno male che abbiamo un fuoristrada!
Ho alcune ricette da postare, ma per il momento inserisco qualche foto ed un simpatico video del topo alle prese con un serpente!


Un abbraccio virtuale a tutti!















sabato 27 settembre 2008

Sardegna: consigli?

Ohhh! Ieri ho consegnato la tesi e lunedì partiamo, io, erpetologo e topo, per la Sardegna ed andiamo ad Oristano per un congresso di erpetologia.
Non vedo l'ora! Spero tantissimo che faccia bello, così posso giocare un po' col topo sulla sabbia, al mare,con il rumore delle onde...
L'erpetologo ha pure scovato un ristorante vegetariano, che si chiama Aghe.
Un paio di giorni li passeremo ad Oristano per il congresso, così ne approfitterò per visitare per benino la città.
Gli altri giorni, pochissimi purtroppo, li sfrutteremo per girare un poco (siamo Lada-muniti). Chi mi dà una mano?
Cosa vedere assolutamente? Dove andare categoricamente?
Ogni consiglio è bene accetto...
Vi lascio con foto (buffa) di famiglia, visto che finalmente passeremo 7 interi giorni in sacra trinità!
Ciao a tutiiii ;)

lunedì 22 settembre 2008

La cena per la mia amica, il dessert: Torta macrobiotica alle nocciole



Questa torta è stata un successo! Probabilmente non la migliore per la mia amica, che ama dolci più soffici e carichi di panna (ma mi aveva detto di non fare dolce, perché era a dieta e così mi sono lanciata sulla torta più salutare che ho trovato!), ma di certo a me ed all’erpetologo mio è piaciuta tanto. Inoltre, essendo avanzata dalla cena, l’ho riproposta la domenica ad un pranzo di famiglia, confermandone la bontà!
Si tratta di un dolce molto “compatto”, spesso, decisamente saziante, per cui una fetta abbastanza sottile è già decisamente appagante!
Il giorno successivo ancora abbiamo fatto colazione con le ultime due fettine rimaste e sono state più che sufficienti per mantenerci sazi fino a pranzo, che è tutto dire!
Ho preso la ricetta da “Il libro della pasticceria Naturale e Macrobiotica”, di Anneliese Wollner, edizioni Macro. Ho però decisamente modificato le dosi, perché mi sembravano davvero esagerate (credo si siano proprio sbagliati), riporto quindi le dosi che ho usato io e che sono più che sufficienti per una bella torta spessa, adatta anche per 8-10 persone o, come è capitato a noi, per essere mangiata nell’arco di alcuni giorni. Inoltre io, non avendo il bulgur richiesto dalla ricetta, ho usato del cous cous.
Ingredienti:
-320 grammi di nocciole
-500 grammi di cous cous integrale di farro
-250 grammi di tofu
-1/2 tazza di malto di riso
-1 tazza abbondante di latte di soia
-1 bustina di vanillina o un pezzetto di vaniglia
-la buccia di un limone (bio) grattuggiata

Per la copertura:
-1 tazza di carruba
-2 cucchiai di margarina vegetale non idrogenata
-3 cucchiai di concentrato di mela
-5 cucchiai di crema di nocciole o di mandorle
-poco latte vegetale (soia, avena, mandorla...)
Preparazione:
Premetto che gli ingredienti per la crema di carruba consentono di ottenere un bel ciotolone di crema, quindi o dimezzate le dosi, oppure sappiate che avanzerà un bel po’ di crema alla carruba, deliziosa come dessert anche da sole, consumandola tipo budino (occhio alla linea però)!
Inoltre credo che il cous cous fosse un pochino troppo e la prossima volta io lo ridurrò in modo tale da averne una quantità all’incirca peri rispetto alle nocciole. Ma, de gustibus...
Per la crema alla carruba è sufficiente far sciogliere a fiamma bassa la margarina e la crema di nocciole, poi unirvi il concentrato di mela e la farina di carruba amalgamando molto bene. A questo punto io ho aggiunto anche un poco di latte vegetale, per aumentare la cremosità.
Per la torta, nel mio caso, l’operazione più lunga è stata sbucciare le nocciole del nostro albero fino ad averne 300 e passa grammi, operazione che richiesto qualche ora (si avete letto bene, ho scritto ORA) e mi ha fatto comprendere il perché di un prezzo tanto alto quando le compriamo!

Nel robot da cucina ho tritato le nocciole e vi ho aggiunto, per sminuzzarlo leggermente, il cous cous. Poi si aggiunge il tofu (già sbriciolato), la carruba, il malto (se adorate il dolce veramente dolce si può aggiungere anche un pochino di fruttosio o di zucchero integrale di canna) ed il latte di soia, la vaniglia e la scorza di limone. Mentre le lame del robot girano dovrete ottenere un impasto dall’apparenza morbida, perché il cous cous assorbe i liquidi, quindi eventualmente aggiustate con il latte vegetale.
Quando l’impasto è della consistenza voluta e ben amalgamato, versatelo in uno stampo per torte (io avevo messo della carta da forno bagnata) e infornatelo a 200°C per un’ora circa.
Una volta cotto lasciate raffreddare, capovolgete e ricoprite con la crema alla carruba.

La cena per la mia amica, il secondo: Seitan con contorno di verdurine al curry verde



Su specifica richiesta della gentil donzella, ho fatto un secondo piccante, mooolto piccante!
Le fettine di seitan le ho fatte semplicemente rosolare, a fuoco bassissimo e con il coperchio, in una noce di burro di soia. Ho pensato (per una volta e che sarà mai) di ricreare quella morbidezza che solo la cottura con il burro dona. Ed in effetti le fettine sono risultate veramente molto tenere!
Per accompagnarle un misto di carote, zucchine: rosolate con uno spicchio d’aglio e poi, per terminare la cottura, ho aggiunto un bicchiere di acqua in cui avevo precedentemente sciolto un cucchiaino di curry verde in pasta.
Naturalmente mi sono distratta, chiamata dal topo in salotto, ed ho abbandonato la cucina convinta di aver spento sotto la wok con le verdure, e invece...
....invece, seppur a fuoco basso, era ancora acceso e le verdure stavano per attaccarsi sul fondo quando me ne sono accorta! Per fortuna non erano bruciate, ma decisamente più “scotte” rispetto a quanto avevo in mente.

giovedì 11 settembre 2008

Cena per la mia amica, il primo: farfalle con Morilles


Una mia carissima amica è venuta a cena da me per festeggiare il compleanno e mi ha esplicitamente richiesto un primo "pastoso" ed un secondo piccante.
La cena credo sia andata bene (da un punto di vista culinario intendo), sempre se non mi hanno mentito per farmi contenta ;)
Post per post, oggi metto il primo!
Facile facile, versione veg del sughetto panna e funghi, con l'unica particolarità di aver usato dei funghi che in Francia vengono chiamati morilles e che in italiano si chiamano spungnole. Io qui non le ho mai trovate (nei negozi, quando è periodo fresche le ho viste) e quindi me le faccio prendere da mia madre ogni volta che va oltr'alpe.

Per il sugo ho semplicemente fatto soffriggere uno spicchio di aglio in poco olio extra vergine di oliva, con una spolverata di peperoncino. Appena dorato l'aglio, ho aggiunto le morilles precedentemente lasciate a bagno almeno mezz'ora e ben sciacquate per togliere la sabbiolina. Dopo aver fatto stufare i funghi qualche minuto è sufficiente aggiungere la panna di soia (per 4 persone una confezione da 200 ml) ed aggiustare a piacere di sale e pepe.
Per la pasta, bè, da quando in qua serve spiegare come si fa la pasta??? Posso solo consigliare di preferirla sempre integrale (veramente integrale) in modo da non perdere le preziose vitamine del chicco intero.

mercoledì 3 settembre 2008

insalate: con hijiki e di avocado

In estate ho una gran voglia di insalate!
In linea di massima mi piace sempre cominciare il pasto con un’insalata mista, o comunque con verdure crude, che saziano ed aiutano la digestione, ma d’estate talvolta ne faccio dei piatti unici.
Le alghe hijiki sono veramente buone, hanno una consistenza buffa e gradevole e sono ricchissime in calcio!
Aggiungerle ad una semplice insalata verde, con del pomodoro, cipolla dolce o scalogno crudo tagliato fine, germogli di alfa-alfa e un po’ di semi di sesamo (così aggiungiamo altro calcio) è semplice, ma sufficiente a trasformare il piatto! E' possibile utilizzare le hijiki all'acidulato di riso (già pronte) o prendere quelle secche, che vanno lasciate in ammollo 15 minuti e poi fatte bollire altri 15 (non si possono mangiare crude le alghe?? Bho...).
Se invece la fame è tanta e serve qualcosa di più “consistente”, basta aggiungere un bell’avocado maturo tagliato a pezzetti! Con tanto basilico ed un po’ di succo fresco di limone.
Slurp!

mercoledì 27 agosto 2008

Pomodori essicati


Nonostante l'essicatore a lampadine costruito dalla mia dolce metà, desideravo sfruttare il sole e l'aria sciutta di queste giornate d'agosto per essicare un poco sul balcone. Ho voluto far essicare i pomodori, perchè in inverno adoro averne a disposizione e a comprali costano un patrimonio! Ho trovato dei piccoli pomodori biologici in offerta ed ho colto la palla al balzo.
Come essicatotio ho usato un carrellino per le provviste,coprendo i ripiani con carta da forno. Funziona alla perfezione!

Una volta ben secchi (alcuni giorni, ritirandoli la notte, a seconda del sole), li ho riposti pigiati in barattoli di vetro e coperti di olio extra vergine di oliva.
Per essicarli è necessario tagliare il pomodoro in due nel senso della lunghezza, eliminare la parte contenente i semini più succosa (che ho usato per un delizioso sughetto per la pasta)
e vanno poi messi con l'apertura verso l'alto.
In queste settimana ho messo via tre barattoli, il tempo non è stato favoloso, ma spero di riuscire a fare ancora un paio di giri prima dell'"autunno"!

venerdì 22 agosto 2008

Il pranzo per mio padre


Il 15 agosto è stato il compleanno di mio padre. Io e mia sorella abbiamo contribuito alla cucina per lasciare un poco libera la mia mamma.
Come dolce avevo deciso di fare questo qui. Siccome sono distratta, non avevo letto tutti i commenti e così, dopo aver fatto cuocere lo stampo, ho fatto la crema pasticcera con la panna di soia, come indicato, ma non quella montata!!! Argh! Mi è rimasta liquida liquida e non sono riuscita a rimediare. Ho sperato che si solidificasse in frigo e così ho provato a fare la torta, ma la crema mi è colata via ed alla fine è finita tutta nel lavandino. Così quella strana torta di frutta senza crema me la sono tenuta per me, perchè non potevo certo portarla... Con la pasta frolla per la base che avevo avanzato avevo già fatto dei biscottini con marmellata di fichi, quindi non avevo più pasta fatta in casa.
Fortunatamente avevo una confezione di pasta brisè e così ho recuperato usando quella e facendo la crema pasticcera secondo la ricetta di Tippitappi, qui (che tra l'altro credo sia la fonte originale della ricetta per la base, ottima!) e ho messo frutta varia a pezzi. Però poi in forno a 180°C per 20 minuti, perchè la pasta doveva cuocere. A cottura ultimata una bella spennelata di agar agar sciolto nel pentolino per 10 minuti circa con succo di mela, et voilat! Il colore della torta è scuro perchè ho usato lo zucchero integrale Mascobado al posto di quello bianco. Alla fine, tutta modifica e senza assomigliare nemmeno lontanamente all'idea originale, è venuta, uff... Comunque era buona!

Abbiamo anche preparato due torte salate (la pasta sfoglia era pronta, mi spiace): una con crema di zucchine in panna di soia, addensata con un po' di fecola di patate, ancora ricoperta con la sfoglia;

ed una dai sapori estivi, con ripieno di tofu, pomodorini e fagiolini.
Buonissime! Quella di zucchine dal sapore più delicato, mentre la seconda più saporita, ma ottime entrambe.

Come utilizzare la pasta sfoglia avanzata? Brillante e semplice idea di mia sorella: spalmarla di marmellata di fichi, dal momento che ne ho fatto tanti barattoli!, e arrotolarla! Buona! Lo strato di marmellata però che sia sottile, io ho esagerato...

venerdì 15 agosto 2008

La merenda preferita del topo

Di solito per merenda lui mangia frutta fresca (che adora, tutta) o/e yogurt di soia fatto in casa e frutta secca, in particolare fichi ed albicocche secche. Questi alimenti non si escludono a vicenda, ma dipende unicamente da quanto il bimbo sia affamato! Se sembra avere ancora fame dopo lo yogurt o la frutta niente di più comodo (oltre che ottima fonte di calcio) che aggiungere un fico secco.
Ma questa è in assoluto la merenda preferita del topo!

Si tratta semplicemente di una bella banana matura schiacciata con la forchetta, allungata con un poco di succo di mela o ananas o arancia (naturalmente succhi 100%, senza zucchero), a cui aggiungo un cucchiaino di semi di lino ed un cucchiaino di semi di zucca tritati con il macinacaffè.
In questo modo il topo assume una buona metà della dose giornaliera raccomandata di semi di lino, indispensabili per assicurare un corretto apporto di omega3; inoltre mettendoli su di una pietanza fredda sono certa che il calore non li alteri.
In secondo luogo l'unione di semi di zucca, ricchissimi di ferro, ad una fonte di vitamina C quale è la frutta, assicura un'assorbimento ottimale di questo prezioso elemento.

sabato 9 agosto 2008

Marmellata di fichi


Quest'anno siamo fortunati e l'albero di fichi ci ha regalato un sacco di grossi fichi fiore, i primi che maturano.
Vanno mangiati così velocemente che non faremmo in tempo e detesto buttare il cibo, così la soluzione logica e ovvia è la marmellata!
Tra l'altro la marmellata di fichi è veramente buonissima e regala alle mattine d'inverno un tocco di dolce calore per iniziare bene la giornata!

Io ho usato circa tre chili di fichi, messi nel pentolone con mezzo chilo di zucchero iperintegrale di canna (Mascobado) ed una bustina di fruttapec 3:1 (volevo sostituire il fruttapec con l'agar agar, ma ne avevo ancora qualche busta e non mi andava di buttarlo).
Lascio cuocere il tutto qualche minuto e dò una frullata veloce col minipimer, perchè il mio amore non ama tanto i pezzettoni di frutta, e va bè!
Verso nei barattoli appena tolta dal fuoco, chiudo i barattoli, li rovescio su di un canovaccio (in modo da sterilizzare e fare il sottovuoto) per un quarto d'ora almeno e il gioco è fatto!