
Questa torta è stata un successo! Probabilmente non la migliore per la mia amica, che ama dolci più soffici e carichi di panna (ma mi aveva detto di non fare dolce, perché era a dieta e così mi sono lanciata sulla torta più salutare che ho trovato!), ma di certo a me ed all’erpetologo mio è piaciuta tanto. Inoltre, essendo avanzata dalla cena, l’ho riproposta la domenica ad un pranzo di famiglia, confermandone la bontà!
Si tratta di un dolce molto “compatto”, spesso, decisamente saziante, per cui una fetta abbastanza sottile è già decisamente appagante!
Il giorno successivo ancora abbiamo fatto colazione con le ultime due fettine rimaste e sono state più che sufficienti per mantenerci sazi fino a pranzo, che è tutto dire!
Ho preso la ricetta da “Il libro della pasticceria Naturale e Macrobiotica”, di Anneliese Wollner, edizioni Macro. Ho però decisamente modificato le dosi, perché mi sembravano davvero esagerate (credo si siano proprio sbagliati), riporto quindi le dosi che ho usato io e che sono più che sufficienti per una bella torta spessa, adatta anche per 8-10 persone o, come è capitato a noi, per essere mangiata nell’arco di alcuni giorni. Inoltre io, non avendo il bulgur richiesto dalla ricetta, ho usato del cous cous.
Ingredienti:
-320 grammi di nocciole
-500 grammi di cous cous integrale di farro
-250 grammi di tofu
-1/2 tazza di malto di riso
-1 tazza abbondante di latte di soia
-1 bustina di vanillina o un pezzetto di vaniglia
-la buccia di un limone (bio) grattuggiata
Per la copertura:
-1 tazza di carruba
-2 cucchiai di margarina vegetale non idrogenata
-3 cucchiai di concentrato di mela
-5 cucchiai di crema di nocciole o di mandorle
-poco latte vegetale (soia, avena, mandorla...)
Preparazione:
Premetto che gli ingredienti per la crema di carruba consentono di ottenere un bel ciotolone di crema, quindi o dimezzate le dosi, oppure sappiate che avanzerà un bel po’ di crema alla carruba, deliziosa come dessert anche da sole, consumandola tipo budino (occhio alla linea però)!
Inoltre credo che il cous cous fosse un pochino troppo e la prossima volta io lo ridurrò in modo tale da averne una quantità all’incirca peri rispetto alle nocciole. Ma, de gustibus...
Per la crema alla carruba è sufficiente far sciogliere a fiamma bassa la margarina e la crema di nocciole, poi unirvi il concentrato di mela e la farina di carruba amalgamando molto bene. A questo punto io ho aggiunto anche un poco di latte vegetale, per aumentare la cremosità.
Per la torta, nel mio caso, l’operazione più lunga è stata sbucciare le nocciole del nostro albero fino ad averne 300 e passa grammi, operazione che richiesto qualche ora (si avete letto bene, ho scritto ORA) e mi ha fatto comprendere il perché di un prezzo tanto alto quando le compriamo!
Nel robot da cucina ho tritato le nocciole e vi ho aggiunto, per sminuzzarlo leggermente, il cous cous. Poi si aggiunge il tofu (già sbriciolato), la carruba, il malto (se adorate il dolce veramente dolce si può aggiungere anche un pochino di fruttosio o di zucchero integrale di canna) ed il latte di soia, la vaniglia e la scorza di limone. Mentre le lame del robot girano dovrete ottenere un impasto dall’apparenza morbida, perché il cous cous assorbe i liquidi, quindi eventualmente aggiustate con il latte vegetale.
Quando l’impasto è della consistenza voluta e ben amalgamato, versatelo in uno stampo per torte (io avevo messo della carta da forno bagnata) e infornatelo a 200°C per un’ora circa.
Una volta cotto lasciate raffreddare, capovolgete e ricoprite con la crema alla carruba.