martedì 25 novembre 2014

Il blog si trasferisce :-)

D'ora innanzi pubblicherò solo sul nuovo blog, qui.
Tutto il materiale dovrebbe essere stato trasferito, ma lascerò in vita questo indirizzo per non perdere link sparsi nella rete.
:-)
Vi aspetto di là!

sabato 22 novembre 2014

Esperimento: aglio fermentato

Esperimento ancora in corso!
Iniziato pochi giorni fa, è partita la fermentazione, ma non sono ancora certa dei risultati :-)

L'idea l'ho presa da qui e, per riassumere e consentire anche a chi non legge l'inglese di seguire, l'idea è quella di lasciare fermentare spicchi d'aglio nel miele (io ho usato malto di mais, non che mi senta particolarmente contrariata dal miele, purchè davvero di piccolissimo produttore conosciuto e certo).
Almeno 8 giorni stando ad alcuni testi, un mese secondo altri, tutti concordi nello scrivere che più invecchia e meglio è.
Questo procedimento rende più semplice consumare aglio crudo e quindi adoperarlo per il suo potere antibiotico e immunostimolante al bisogno (in quantità elevata se sentiamo arrivare raffreddore o influenza), oppure molto più prosaicamente per preparare per esempio delizioni piatti asiatici, in cui il sapore agro dolce può essere ricercato.
Per avere idea del numero di proprietà benefiche di questo umile e portentoso bilbo, una lettura discorsiva qui.  Per un approccio più scientifico, questo studio offre pdf gratuito :-)

venerdì 14 novembre 2014

Un cibo buono per tutti (Vercelli)

Domenica 16 Novembre sarò a Vercelli :-)
L’appuntamento è per Domenica 16 Novembre, dalle ore 10.00 alle ore 18.00, presso la Sala SOMS, in via F. Borgogna 34, a Vercelli.

Ecco il programma della giornata:


alle ore 10.00: Colazione biologica, vegana, equa (contributo di due euro), con bevande, biscotti e frutta;
ore 10.15: Enrico Moriconi, Veterinario, intervento su “Malessere animale = malessere umano”;
ore 11.15: Filippo Schillaci, Movimento Decrescita Felice, intervento su “Un pianeta a tavola. Decrescita e transizione agroalimentare”;
ore 12.15: Gian Piero Godio, Legambiente, intervento su “Impatto delle scelte alimentari”;
ore 13.00: Pranzo biologico, vegano, equo (contributo di sei euro) con riso e zucca, insalata di legumi, fantasia di verdure, crema di mele;
ore 14.30: Laura Pavesi, giornalista di inchiesta, intervento su “Lo scandalo del cibo sprecato nel mondo”;
ore 15.30: Isabella Siciliano, biologa, intervento su “La salute vien mangiando”;
ore 16.30: Merenda biologica, vegana, equa (contributo di tre euro), con pane, torte e frutta.


Se mangiare è un atto indispensabile per mantenerci in vita, cosa mangiamo, con chi, quando e perché dipendono da moltissimi fattori: dal paese in cui viviamo, dai nostri gusti, dalla tradizione, da necessità dietetiche, dall’influenza della pubblicità  e così via.  Le nostre scelte condizionano la produzione del nostro cibo e viceversa.

La produzione di cibo (agricoltura, allevamento, trasformazione ecc.) ha pesanti ripercussioni sulla nostra salute e su quella dell’ambiente, sul destino degli animali, sui rapporti tra Paesi ricchi e poveri, e quindi anche le nostre scelte alimentari hanno conseguenze su tutti questi aspetti.

Di tutto questo e di altro ancora si parlerà nel Convegno che si inserisce nel percorso sul cibo “consapevole” avviato dall’Associazione. Durante l’anno sono già state proposte alle famiglie degli iscritti 5 cene bio-veg, e a fine novembre ci sarà anche la presentazione di un libro che permetterà a tutti di fare il giro del mondo attraverso i cibi sostenibili delle varie culture.
Presentazione e programma tratti da qui.

giovedì 16 ottobre 2014

Giovedì del Libro: Erbe spontanee in tavola!

In realtà, a dirla tutta, è già da un mesetto che sono in possesso di questo gioiellino.
Me lo sono letto tutto tutto (ebbene sì, ogni ricetta, ingrediente per ingrediente) prima di scriverne.

Ammetto di essere di parte, conoscendo già i blog delle due meravigliose autrici: Annalisa Malerba per testi e ricette e Carla Leni per le fotografie.
Assieme hanno anche dato vita al blog Cucina Selvatica, che non può che vedermi fervente sostenitrice :-)
Ma veniamo al libro, edito da Sonda. Grande formato, grandi fotografie, della stessa collana del bellissimo libro Formaggi veg e de Il Cucchiaio Arcobaleno.

Che dire, immergersi nella lettura è un po' come incontrare Annalisa: si sente il suo amore per le "malerbe" e la passione con cui le ha onorate in ricette a dir poco fantasiose.
Alcune sono decisamente elaborate, per una occasione speciale! Altre si mettono assieme in poche mosse.
Per ogni pianta illustrata è presente sempre anche un dolce e un piatto crudo.
E sopratutto, sono davvero felice di poterlo scrivere, finalmente ricette veramente integrali! Talvolta -in alcuni testi- vi sono piatti descritti come integrali, ma le cui fotografie mostrano pietanze preparate diversamente, per adeguarsi all'occhio che forse si ritiene "medio" o per ottenere un risultato estetico diverso.
Le bellissime fotografie di questo volume invece, finalmente regalano la giusta dignità ed esaltano la genuina integralità degli ingredienti utilizzati.
All'inizio del testo sono indicate le preparazioni di base (tofu, impasto per pane e sfoglie ecc.) e per ogni pianta sono presenti fotografie e breve descrizione delle sue caratteristiche peculiari.

Non è un testo adatto per l'identificazione! E' un libro di ricette!
Il primo e unico -in Italia- completamente vegan!
Molte ricette utilizzano anche erbe selvatiche a cui non è stato possibile dedicare un capitolo intero e altre ancora sono descritte e presentate nell'ebook scaricabile gratuitamente.
Concludendo: mi piace assai!
Lo trovo una idea regalo perfetta, può avvicinare con delicatezza al mondo veg un appassionato di erbe spontanee e può avvicinare al mondo (ed alla politica, perchè no) del selvatico qualche persona vegan-urbana :-)
Non mi piacciono le etichette e chi mi legge sa che raramente definisco vegan me o il blog, ma solo per semplificare qui, i termini ovviamente sono sempre mere semplificazioni :-)

sabato 11 ottobre 2014

Farifrittata con Piattello

Non so per quale strano motivo, l'ho scoperto solo per caso. Da pochi mesi.
Ma non ho più smesso di cucinarlo: il piattello o più precisamente hypochaeris radicata.
Non so per quale motivo questa pianta tanto comune non sia più conosciuta, dovrebbe esserlo almeno al pari del tarassaco, dal momento che ne condivide (pare) le proprietà, ma con un sapore decisamente più delicato e più alla portata dei palati meno avvezzi alle verdure amarognole.

Nella farifrittata io aggiungo sempre verdura o talvolta i cereali in chicco già cotti e lavolta anche conditi che avanzano.
Dal momento che non metto olio nell'impasto (solo un filo sulla padella), aggiungere vegetali consente di ottenere un piatto che rimane più morbido e meno "intuppante" oltre che più saporito e ricco in nutrienti.
Sicuramente, aggiungiamo antiossidanti ;-)


Faccio appassire brevemente il piattello tagliato grossolonamente con uno spicchio di aglio e poca salsa di ceci (versione senza soia del più noto condimento).

Preparo una pastella con farina di ceci e acqua e poco sale (ho sempre fatto inesorabilmente a occhio! consistenza yogurt) che lascio riposare almeno qualche ora, idealmente tutta una notte.

Quando le foglie sono morbide, le incorporo all'impasto di ceci e verso nella padella appena unta. Aspettare che sia ben cotto il lato a contatto con il fuoco e che sia almeno rappreso il lato superiore, è il trucco per riuscire a gigarla senza danni ;-)

E anche i bambini apprezzano :-)

martedì 7 ottobre 2014

Più felici di così... si può. E del cibo.

Titolo del post che è titolo di un libro (di Thomas D'Ansembourg).
Vorrei copiarne un paragrafo che questa mattina mi "vibra":
"E' chiaro che non abbiamo una cultura del profondo benessere interiore nella comunione, sia sul piano personale che su quello familiare, professionale o sociale. La struttura di valori della nostra cultura nutre ed è nutrita dalla nostra educazione e dai nostri sistemi educativi. La nostra educazione, nonostante le buone intenzioni che la sottendono, ci ha spesso allontanato da noi stessi, dalla nostra interorità, ci ha privato della nostra apparteneza all'universo. Intendo dire con questo, che siamo entrati in un rapporto basato sul potere e sul tentativo di dominare il mondo naturale, invece di mantenere un rapporto di collaborazione, di cooperazione, di intelligenza intima tra l'uomo e la natura. Rimanendo in questa relazione basata sul potere, ci sentiamo forzatamente separati, divisi, isolati, e quindi non in armonia".

Ecco. Queste parole hanno un profondo significato, che rimanda il mio pensiero all'agricoltura, al dominio dell'uomo sulla donna, dell'adulto sul bambino, del più forte sul più debole. Alla nutrizione.
Oibò sì, penso sempre al cibo, ma mangiare è l'atto più politico che conosca.



Questa mattina mi sono sentita in armonia. Non divisa, in comunione con l'ambiente attorno a me.
Dopo aver lasciato i bambini a scuola sono andata a passeggiare con la cagnolina, in un semplice sentiero che costeggia qualche pascolo, si addentra in un piccolo pezzo boscato ai piedi delle montagne e costeggia un tratto di torrente.
Questa notte ha piovuto e quindi l'aria era umida, carica di odori, brumosa. L'erba e le foglie lucide e brillanti.
Il rumore di fondo delle auto sulla statate dall'altro lato del torrente sembrava come ovattato.
Cammino di buon passo, perchè la mia idea era fare un minimo di moto, cerco un respiro un po' accellerato. E godendomi tutto di quanto stava attorno a me, senza rallentare, non facevo che notare cibo (lo so, penso sempre al cibo).
Una splendida poiana mi accoglie subito allontanadosi con calma al mio passaggio.
Lungo il sentiero compaiono amaranto e ortica.
Il prato umido è rigoglioso e carico di tarassaco, piantaggine, silene.
Incontro noci e noccioli che hanno abbandonato i loro frutti sul terreno.
Poi un nespolo di germania, piantato chissà quanto tempo fa lungo il limitare del campo e oggi orgogliosamente abbandonato e carico di "puciu", come le chiamiamo da queste parti.
Poi all'improvviso, tra i salici e le robinie del giovanissimo boschetto, vedo una bellissima femmina di capriolo: grande, sana. Mi guarda attentamente, le orecchie grandi puntate a recepire ogni mio respiro (o passo di Polly nelle vicinanze), il naso nero e lucido che mi sente a distanza.
La scena è talmente perfetta che mi commuovo, la luce sembra fatata. Sento solo più il cinguettio degli uccelli.
Poi forse un movimento o un rumore lontano e con due agili balzi scompare dalla mia vista. Solo allora mi accorgo di un giovane che la segue, probabilmente il cucciolo ormai cresciuto.
E solo allora mi viene in mente che per qualcuno il pensiero è sparare. Uccidere. Cibo.
Non so se davvero in molti pensano al mangiare mentre decidono che è più bello stroncare una vita piuttosto che godersi la magia del momento.
Sicuramente quel qualcuno non si sente parte del tutto in quel momento. Non c'è armonia in uno sparo.
Quel qualcuno si sente diviso e superiore.
E per mangiare quello stesso posto offre praticamente un pasto completo: insalata, minestra e dolce.
Ricco in sali minerali, vitamine, antiossidanti, fibre, grassi salubri.
Riprendo il cammino con il cuore un po' più pesante, perchè il pensiero dei bracconieri che solo pochi giorni prima hanno ucciso, proprio lì, mi intossica per un po'.
Poi un maestoso airone prende il volo.
Un gruppo di enormi mazze di tamburo follemente spalancate mi saluta nel prato.
E ritrovo la pace.
Almeno per un po'.

Il cibo che scelgo di raccogliere o acquistare, contribuisce al mio bisogno di armonia e condivisione.
Non separa.
Non è una rinuncia, è una liberazione.

venerdì 3 ottobre 2014

Raccolti d'autunno

Quest'anno non abbiamo fatto praticamente nulla nell'orto.
Per fortuna gli alberi sono perenni e le spontanee si donano naturalmente!
I paw paw piantati ormai da un po', si trovano bene, sono sempre sani e fanno frutto, e che frutti!
Poichè è finita la breve stagione dei mango siciliano, qui si compensa così: colazione con frullato di paw paw! Yum!

E siccome oltre alla frutta ci vuole un po' di verume, ci carichiamo di sali minerali con la regina delle erbe: l'ortica!
Non avevo tempo nè idee, così è stata semplicemente fatta appassire in padella a tempo di record, assieme a poche foglie di borragine.

L'autunno, complici le piogge (che qui non sono mai mancate, per la verità) e le temperature miti, regala una sorta di seconda primavera per la raccolta di erbe spontanee: nuove e tenere foglie di borragine compaiono qui e là, lcespugli freschi di ortica da cui raccogliere le cime, tarassaco di nuovo abbastanza tenero.
Non è mai troppo tardi o troppo presto per andar per campi e presto scriverò recensione del libro perfetto per mettere in cucina quanto raccolto :-D

mercoledì 24 settembre 2014

Snocciolamento

Quest'anno le nocciole c'erano.
Raccoglierle, non avendo terreno liscio e pulito, nè attrezzature apposite, è lavoro spezza schiena e lungo.
Sgusciarle è altrettanto lungo, nonostante la macchina manuale "rompi-nocciole".
Le rompe, ma non le separa mica dai gusci!
E quindi un pomeriggio ed una sera sono stati dedicati allo sgusciamento di una parte delle nocciole raccolte.
Tengo i gusci per bruciarli nella stufa quando sarà tempo.

E imparo dagli errori, che ogni cosa a suo tempo :-)
Nonostante io non sia crudista come spiegato qui, volevo conservare le nocciole belle crude. Immaginavo che il tenore in grassi fosse sufficientemente alto e che non fosse necessario farle essiccare.
Ah! Non avere un nonno da cui si imparano certe cose....
Bè, tanto lavoro, per vederle ammuffire in pochissimi giorni.
Per fortuna quelle ancora da sgusciare sono in freezer, al sicuro e aspettano tempi migliori.
Ogni cosa a suo tempo, quando la cucina a legna sarà operativa e le sere d'inverno invoglieranno al tranquillo lavoro di cernita. Ci sarà il forno caldo ad accogliere le nocciole sgusciate e via, una leggera tostatina non ce la toglie nessuno!

giovedì 11 settembre 2014

Erbe di campo all'arrabbiata

Un contorno gustoso e veloce. Facilissimo.
In giardino raccolgo quello che trovo di commestibile e in questo caso si è trattato di piantaggine, tarassaco, ortica.
Lavo velocemente e taglio il tutto tritato grossolanamente (questo perchè in estate, sebbene raccolte in prato falciato regolarmente, le foglie intere possono risultare un po' coriacee); aggiungo qualche spicchio di aglio e passata di pomodoro e/o pomodori freschi ben maturi e per finire peperoncino a piacere.
Facile facile!


giovedì 14 agosto 2014

Riso rosso con salsa ai funghi

Continuando il filone "terminiamo i funghi essiccati lo scorso autunno", questa volta abbiamo cucinato i Boletus erythropus (che dalle mie parti non mangia nessuno, forse perchè si diceva che i funghi che diventano blu, quando tagliati, sono velenosi).
Volevo fare una salsa ai funghi ispirata alle varie "mushrooms gravy" di stampo nordamericano.
Come d'abitudine i funghi essiccati sono stati ammollati e poi fatti bollire in abbondante acqua (usando anche quella di ammollo, filtrata) assieme ad un poco di cipolla, aglio, salvia, maggiorana, alcune carote viola, sale e pepe. Gli erythropus devono cuocere venti minuti per distruggere una tossina termolabile che -nel fungo crudo- non è velenosa, ma causa comunque spiacevoli problemi gastro intestinali :-P
A cottura ultimata ho preferito frullare la salsa, per ottenere una crema omogenea, a cui ho aggiunto un poco di amido di mais per addensare e un goccio di panna di soia avanzata.
Anche se nella fotografia, tra piatto nero e luce artificiale, non ne è esaltato il colore, come riso ho scelto il riso rosso integrale.
E' il tipo di riso più ricco in antiossindanti!  Ma sopratutto è buono.
Io -come tutti i cereali in chicco integrali- lo faccio ammollare almeno una notte -il riso anche 2 giorni, cambiando l'acqua una volta almeno- nella pentola di coccio, che metto poi direttamente suo fuoco. Porto a bollore e spengo: la piastra in ghisa che fa da spargifiamma, unitamente al potere di trattenere il calore per lungo tempo del coccio, consentono il termine della cottura senza problemi anche a fiamma spenta. In ogni caso, ben ammollato, il riso integrale cuoce in venti minuti circa.
DEl perchè sia utile mettere a mollo cereali e legumi, ho scritto qui ;-)

lunedì 11 agosto 2014

Zucchine con Piantaggine e olive

Sicuramente chiunque di voi ha un orto (o amici con un orto) in questa stagione è carico di zucchine.
Zucchine chiare e scure, piccole o enormi.
Per fortuna sono buone, di sapore delicato e ottime per la salute!
Io le sto cucinando praticamente tutti i giorni, ma basta aggiungere qualche ingrediente selvatico per trovare sapori nuovi.
In questo caso ho aggiunto la piantaggine!  Per chi legge in inglese qui la pagina PFAF.

Il suo sapore leggermente agro e la consistenza più coriacea (come quasi tutte le erbe selvatiche) si sposa perfettamente con la dolcezza e morbidezza delle zucchine.
Il profumo di olive taggiasche deliziose, poi, completa il piacere!
Per una persona tagliuzzo un bel mazzo di piantaggine (come da foto, un mazzetto abbondante sono circa 50 grammi), una grossa zucchina, uno spicchio di aglio. Metto in tegame con un cucchiaio raso di olive taggiasche (olio compreso) e uno di salsa tipo shoyu (o tamari, quello che preferite, io ho usato salsa di lenticchie acquistata tramite GAS).
Far appassire il tutto e mangiare!

venerdì 8 agosto 2014

Pesto di Trombette dei morti e basilico.

Dal momento che ne stiamo nuovamente raccogliendo, ho voluto terminare i funghi essiccati lo scorso autunno.
Per usare i Craterellus cornucopioides ho pensato a un condimento, che potesse andare bene per pasta o cereali o crostini... un pesto!

Ammollato i funghi secchi per una notte, circa una tazza. Fatti bollire nell'acqua di ammollo e poi lasciati raffreddare. Nel frattempo ho messo in ammollo anche una manciata abbondante di anacardi.
Nella caraffa del frullatore ho quindi messo i funghi con la loro acqua (filtrata con un colino a trama fine), gli anacardi, un cucchiaio di miso, una bella manciata di foglie di basilico. Frullando ho aggiunto un filo di olio extra vergine.
Ho ottenuto 3 barattoli di conidmento che ho prontamente congelato.
Sul dito è ottimo!

lunedì 4 agosto 2014

Pasta ai finferli e fagiolini

Siccome, pur essendo inizio agosto, sembra autunno, noi qui raccogliamo e cuciniamo funghi :-)
Recentemente raccolti sono i finferli o gallinacci (Cantherellus cibarius) e le trombette dei morti (Cratellus cornucopioides, che ho messo a essiccare).


Parte dei Cantherellus è stata immediatamente utilizzata per fare un condimento per pasta!
Quelli più piccini li ho lasciati da parte per rosolarli nei giorni successivi.
In un ampio tegame ho messo un paio di spicchi di aglio, fagiolini verdi tagliati a cilindretti, Cantherellus tagliati grossolanamente e un poco di rosmarino.
Con un dito di acqua per far rosolare il tutto (non uso olio in cottura) e un poco di sale e pepe.
Quando i funghi erano teneri e l'acqua evaporata ho aggiunto un poco di panna di soia -che raramente uso, ma stavolta era in casa come rimanenza di Libera Pentola- e che sinceramente direi si può omettere senza danno e lievito alimentare in scaglie.

La pasta erano pennette alla soia acquistate tramite GAS Semi Di Lino.
Che dire, farà freschetto, ma si mangia bene!

giovedì 17 luglio 2014

Cena di Farm Serenity

Questo blog è senza pubblicità alcuna. Ma quando io vglio pubblicizzare qualcosa o qualcuno, senza naturalmente averne ricevuto alcun compenso, lo posso fare eccome!
E questo è uno di quei casi ;-)
Ho già raccontato delle mucche da cacca. Per chi volesse i contatti diretti e il loro carinissimo blog, trova tutto qui.

Siccome sabato sera ho potuto cenare con gli amici della LAC e al contempo rifornirmi di una bella cassetta di frutta e verdura alla Farm (e tralascio che sono anche tornata a casa con un gattino!), la cena di qualche sera fa è stata interamente basata sui loro prodotti: patate cotte al vapore con salsina a base di cetrioli ed erbe selvatiche (ortica + shiso o perilla che dir si voglia) e insalatona di canasta meravigliosa!



Veniamo alla ricetta, davvero facile (sufficiente per circa 4 persone):
-2 cetrioli
-un vasetto di yogurt di soia
-2 spicchi di aglio
-1o 2 rami di ortica (le foglie di)
-1 bel rametto di perilla
-1 cucchiaio di lievito alimentare in scaglie

Tutto nella caraffa del frullatore. Frullare. Aggiustare eventualmente di sale e pepe secondo gusti.
Fatto!

Viene una salsina fresca e piacevole, abbastanza liquida per essere versata agevolmente sulle patate, ma buona anche sul pane!

Vi regalo una nota di colore, la sezione di carota viola della Farm :-)
La Carota con la C maiuscola, bellerrima!

mercoledì 9 luglio 2014

Progetto InFormazione Benessere

Vi presentiamo InFormazione Benessere, un progetto etico-divulgativo che metterà a disposizione uno staff di esperti in vari campi dei settori “salute, sport & benessere”!
Oltre alla consulenza, il progetto offrirà anche editoria, giornalismo e formazione, attivando alcuni attestati di qualifica nellambito “salute”, utili ai fini lavorativi.
Venite a leggere la presentazione allinterno della pagina Facebook, e se lidea vi piace ditelo con un “click”, sarete di grande sostegno a questa interessante proposta.
P.S. nella foto la piccola che mangia di gusto, tanto per fare colore :-) Il benessere può essere molto buono!

martedì 10 giugno 2014

Libera Pentola: Festival di pratiche felici

Ultimamente, con l'Associazione Semi di Lino e con Cocùn, ci si sta dando da fare.
Molte idee bollono in pentola (alcune letteralmente) e altre sono in fermento, come piccoli lieviti in azione silenziosa, ma potente.
L'8 Giugno siamo state presenti con un banchetto e 2 laboratori alla giornata Dire Fare Ecosolidale a Pinerolo.
E' stata occasione per incontrare altre realtà associative, piccoli produttori, realtà in divenire quali futuri ecovillaggi.
 Eccovi i volti sorridenti di Sibia e Marika :-)


Noi abbiamo contribuito con una piccola conferenza sull'alimentazione vegetale dall'infanzia alla terza età e un bel laboratorio ludico-sensoriale per i più piccini (ma secondo me anche i grandi si sarebbero divertiti assai!). Molto apprezzato è stato l'angolo gioco aperto a tutti i bimbi di passaggio :-)

Per il 4-5 e 6 Luglio è invece in programma (ancora incompleto) il Festival di pratiche felici Libera Pentola! Presso il circolo Arci Stranamore di Pinerolo.

Il venerdì apriremo le danze niente popò di meno che con l'ineguagliabile Yari de Il Cucchiaio di Legno. Non solo ci presenterà il suo libro "Il cucchiaio arcobaleno", ma aiuterà concretamente a preparare una deliziosa cena, naturalmente ispirata interamente alle ricette presenti nello stesso! Quindi accorrete alla cena et(n)ica a colori!

Il sabato ci delizia della sua presenza (e mai definizione fu più letterale) la grandissima Annalisa Malerba, con un laboratorio di cucina vegan con erbe selvatiche. Pentola selvatica, per 4 ore intense di cucina e chiacchiere.

La domenica mattina, ancora un laboratorio per Annalisa, questa volta dedicato ai più piccini: Bimbi in pentola :-) Non mangiamo bambini (siamo veg!), ma vogliamo farli pasticciare e creare.

Ancora la domenica, nel pomeriggio, abbiamo pensato anche ai più golosi e tutti coloro che si chiedono come diavolo facciano i vegan senza torte e biscotti: ebbene si fanno eccome! Una mia grande amica, Barbara, attivissima attivista della LAC, ci farà scoprire come preparare i dolci della tradizione senza derivati animali. Non potevamo che chiamarlo Pentolini Golosi!

E non è finita qui: sarà presente, per tutta la giornata di domenica, un tavolo per scambio pasta madre, semi, piantini e talee :-)

Nelle serate di venerdì e sabato, se tutto va bene, anche musica dal vivo.

E proiezione di documentari a tema per tutta (lo scrivo subito, NON Earthlings, di cui consiglio caldamente la visione, perchè sarà un festival che vuole essere felice e aperto a famiglie e bambini).

Questo post è tutto un link, quindi prendete tempo e cliccate :-D

martedì 27 maggio 2014

Fagioli neri alle spontanee di prato.

Sì, è una delle foto più brutte della storia della fotografia (e lo so che fagiolo nero su piatto nero non è cromaticamente azzeccato, ma io cucino per mangiare e i piatti sono quelli di tutti i giorni, il tempo per preparare piccoli set fotografici forse lo avrò un giorno, lontano).
Ma era davvero buoni!
Fagioli neri ammollati una notte a fatti cuocere con alcuni spicchi di aglio.
A fine cottura ho aggiunto (in foto non si vede a casua del colore :-P) un trito grossolano di piantaggine, tarassaco, piattello e ortica.
Un poco di sale e una spolveratina di lievito alimentare in scaglie.
yum!

lunedì 5 maggio 2014

Comunicazione NonViolenta: Lettera per dire GRAZIE e 2 parole di riflessione.

Ieri ho passato una intensa giornata.
Bella. Arricchente.

L'Associazione Cocùn, associazione “gemella” di Semi Di Lino, che si occupa della sfera genitoriale e di libera educazione, ha organizzato un incontro sulla Comunicazione NonViolenta.
Iniziare non è semplice, pur avendone letto ed avendo quindi almeno una infarinatura generale sulla teoria.
Mi sono sempre arenata nella pratica, non riuscendo a concretizzare oltre un certo livello.
Mi scontravo con i miei limiti e leggevo esempi con dialoghi “perfetti” dove tutto alla fine fila liscio, oppure leggevo in forum esperienze con madri dall'infinita pazienza, sempre in grado (bè, per lo meno per iscritto ;-)) di essere centrate e presenti, pronte all'ascolto.
Il mio non riuscirci diventava frustrazione e rabbia e senso di colpa. Credevo di essere sbagliata, di non essere “abbastanza brava”.
All'inizio della giornata quindi, ero speranzosa (parlare dal vero è sempre meglio che leggere un testo, per quanto importante), ma anche in difficoltà nel fidarmi del tutto e a lasciarmi andare.
E devo ammettere che in un primo momento le parole di Davide mi sono sembrate bellissime, ma ancora non “reali”, come se mi stesse leggendo il libro ad alta voce.
Poi, con lo sciogliersi delle tensione ed il sentimento di condivisione con gli altri presenti che è andato crescendo, è fiorita la ricchezza dell'avere davanti una persona in carne ed ossa, con le sue interpretazioni e la sua esperienza.
Ed ho sentito forte la voglia di fare domande, sentivo il bisogno di arrivare ad un punto che sui libri non ero mai riuscita a toccare (non qualcosa di conscio, non sapevo esattamente cosa).
Un poco alla volta ha detto cose che mi hanno fatto suonare campanellini interiori. Toccavano corde pronte a vibrare.
Poi, forse, la cosa che più di tutte mi ha aperto una finestra (è il caso di dirlo) e a cascata ha illuminato altri concetti: l'espressione di un sentimento, in seguito ad uno stimolo, un bisogno non soddisfatto (tristezza, dispiacere, sconcerto, quel che volete), nella nostra società è spesso “inibita” e viene sostituita dalla rabbia. Ora io non ritrovo le parole -per me risuonanti- che ha usato lui. Ma ricordo che è stato illuminante il suo fare l'esempio del bambino piccolo, che semplicemente piange. E che con quel pianto non ci sta attaccando naturalmente, ma è solo il suo unico modo, inizialmente, per comunicarci un bisogno non soddisfatto. Il pianto non è arrabbiatura, ma è chiedere aiuto per un bisogno.
Per motivi che non so spiegare, forse inculcati, forse trasmessi di generazione in generazione, tendiamo a cercare di interrompere l'espressione dei sentimenti legati ai bisogni non soddisfatti. Non li accogliamo. E non ce ne assumiamo la responabilità. Il senso del dovere ed il senso di colpa sarebbero alla base, se così posso dire, della rabbia.
Mi sono resa conto in un attimo, che spesso non usiamo neppure le parole corrette (almeno io). Per esempio mi capita di dire, parlando alla topolina se vuole rovinare un oggetto del fratello, cui so che tiene molto, che “Nicolò altrimenti si arrabbia”. Che senso aveva dire una frase del genere? Perchè sì, nella mia testa, se Nicolò poi vede l'oggetto rotto si arrabbia. Fa una scenata. Ma il suo sentimento è la rabbia? A che pro dirlo a Zoe? Non suona un po' come una minaccia? Si arrabbia e allora.... urla? Ti tratta male? Ti rompe qualcos'altro per vendetta?
Anche con il linguaggio, del tutto involontariamente, si finisce in una modalità punitiva.
E' arrabbiato Nicolò se un oggetto a cui tiene è rovinato? Bè, sì. Ma cosa c'è dietro? E' triste perché non può più giocarci, è dispiaciuto che non siano state rispettate le sue cose, è risentito?
Non lo posso sapere esattamente, ma so per certo che dire che è arrabbiato non rende giustizia ai suoi del tutto comprensibili sentimenti. Suona negativo nei suoi confronti e minaccioso nei confronti di Zoe (nell'esempio che ho fatto).
Di fronte agli esempi concreti che abbiamo provato ad affrontare, ho fatto domande e ancora. Perchè non riuscivo a vedere il limite. Volevo capire cosa sbagliavo io. Perchè io alla fine perdo la pazienza e mi arrabbio? E se il bambino continua nonostante il dialogo e l'ascolto? E se fa peggio nostante l'esposizione chiara dei bisogni e dei sentimenti? E se insiste? E se?
Credo che sono stata sul punto di DIVENTARE quello che io non riesco tanto a reggere :-P
Mi sentivo sbagliata nel finire per sbottare.
Provavo senso di colpa per l'arrabbiatura conseguente.
E non so come uscirne.
Bè Davide non è che mi abbia dato la pillola magica.
Una persona non può mica risolvere le questioni altrui. E la comunicazione nonviolenta non è magia.
Però lui immagino non avesse una risposta per me che fosse LA soluzione. E forse lui era sul punto di perdere la pazienza, chissà.
Mi ha detto: e allora PIANGI.
Non lo so spiegare, ma so che a quel punto è scattato qualcosa.
Ho sentito/capito qualcosa.
Mi sono sentita come liberata di un peso: ma allora io posso piangere e urlare! Posso non farcela più e non sapere più che pesci prendere! Posso farlo in modo nonviolento!
Sarebbe credo davvero lungo continuare e non credo di potere io, in poche righe, spiegare perché e percome ci sia una profonda differenza se una persona urla i propri bisogni insoddisfatti, anziché accusare e urlare contro.
E di certo non è dopo una singola presa di coscienza che riuscirò a mettere in pratica la CNV e infatti, con il gruppo di auto-mutuo aiuto e l'associazione, organizzeremo momenti di “pratica”, di esercizio. Cambiare modalità comunicativa richiede pratica e tempo.
Ma di certo so che è valso la pena mettersi in gioco con le orecchie aperte.
Che ieri abbiamo soddisfatto il nostro bisogno di connessione, di fare chiarezza, di condividere dubbi e paure.
E quindi il mio sentimento di gratitudine va tutto a Davide, con la speranza di crescere ancora.

Per approfondire:
- http://www.davidefacheris.com/
-http://www.cnvc.org/
-Il libro "Le parole sono finestre oppure muri", Ed. Esserci, di Marshall Rosenberg

N.B. foto datata, di ottobre 20013, coglie un momento simpatico tra bimbi.

venerdì 18 aprile 2014

Pranzi e cene di primavera

Le ricette scarseggiano.
Ma del resto questo blog nasce come piccolo diario personale, promemoria, momento di condivisione e nulla più.
Quindi condivido: la nostra alimentazione ultimamente è tanto semplice che raramente potrei scrivere qualcosa di simile a una vera e propria ricetta.
Tanti legumi, che ai bimbi piacciono praticamente al naturale (solo un poco di shoyu, lievito alimentare in scaglie e se possibile stufati con tanto aglio o cipolla).

Insalate (il mix rucola e songino la fa da padrone, ultimamamente, anche se mi dispiace molto non riuscire a reperire la rucola direttamente da un produttore e talvolta ci siamo regalati i primi pomodorini, non ancora K,0, ma tantè), a cui a seconda dei giorni aggiungaimo mela o pera, noci o semi di girasole, un poco di succo di limone e aceto balsamico.
Cereali, che si accompagnano magnificamente con i miei adorati asparagi (cerco di farne letteralmente il pieno, si trovano per talmente poco tempo)!
Qui con la quinoa rossa, che anche dal punto di vista cromatico si sposa col verde dei germogli di primavera!
Il tutto sempre senza olio in cottura (marito e bimbi di solito ne aggiungono un goccio a crudo), senza avvertirne minimamente la mancanza.

lunedì 7 aprile 2014

Erbe di campo nel risotto

Ossia: come ti nascondo le selvatiche!
No dai, non esattamente nascoste, però diciamo mitigate.
 
Adoro raccogliere erbe in giardino per arricchire insalate miste. Ma le erbe selvatiche hanno sovente sapori più marcati rispetto alle insalate coltivate e, per quanto mi piacciano, ancora non riesco a farne un'insalata al 100%.
Come fare per consumarle, non stracotte e moderarne i toni marognoli o pungenti?
Le aggiungo al risotto (o altri cereali), tritate grossolanamente, a crudo, nel piatto. E' sufficiente il calore della pietanza per ammorbidirle.
In questo caso, per la topolina e me, una base di riso integrale balilla con tanta cipolla (il dolce della cipolla cotta si sposa perfettamente con le erbe di campo, a mio modesto parere) e spinaci.
Un bel trito di tarassaco, piantaggine e acetosella, con un paio di foglie di melissa a profumare.



Bon appétit!

venerdì 4 aprile 2014

Buonsenso, diete e logica infallibile.


Sempre più spesso mi capita di leggere, vuoi a vantaggio di una dieta vuoi a vantaggio dell'altra magari anche diametralmente opposta, argomenti illogici del tipo “tizio ha smesso di mangiare questo e vedessi come si è sgonfiato e come sta bene, ergo, quello fa male”.
Di solito, il questo e quello oggetto di tutte le accuse sono gli amidacei, i cereali, i carboidrati.
Si accusa il cibo cotto di dare dipendenza (solo per la cronaca, alcuni alimenti danno dipendenza e c'è una ragione dal punto di vista evolutivo. Per esempio le caseine del latte danno una certa dipendenza, poiché “servivano” a favorire l'attaccamento del cucciolo alla PROPRIA madre).
Certo, chi abbandona di punto in bianco pasta e pizza dovrebbe dimagrire e “sgonfiarsi”. Ma di solito è perché abbandona farinacei raffinati e conditi.
La scienza, contrariamente a quanto molti credono, alcune cose le ha già studiate. I sapori capaci di creare voglia di cibo -anche senza fame- sono stati non solo studiati, ma super approfonditi e grazie alle multinazionali che il cibo vogliono vendercelo, farcelo comprare e non certo perché abbiamo tanta fame.
Il livello di zucchero ottimale per mandare in visibilio le nostre papille gustative (che varia leggermente a seconda delle età e delle popolazioni) si chiama blisspoint .
esiste parimenti un simile livello “perfetto” anche per il sale. Mentre per i grassi aggiunti, bè, non l'hanno trovato: più ce ne sono, più l'alimento è “cremoso” e con grassi che si sciolgono in bocca e più piace, oltre il razionale senso dell'appetito.
Faccio notare però che queste 3 sostanze -zucchero, sale, grassi raffinati- non sono veri e propri alimenti, non nel loro stato naturale sono disponibili ampiamente per il consumo solo da pochissime centinaia di anni (solo nel mondo occidentale tra l'altro).
Spesso chi rinuncia ai farinacei rinuncia, di fatto, a prodotti più o meno confezionati che contengono la miscela magica (anche la pasta, se si utilizzano condimenti confezionati, non crediate che non sono formulati con livelli calcolati di sale e zucchero, oltre che olii).
Inoltre chi rinuncia a una intera categoria di alimenti, di norma, senza accorgersene almeno inizialmente riduce di fatto le calorie che assume, chiamasi dieta ipocalorica. E funziona anche quando è una dieta Atkins, a carni e formaggi. I danni sulla salute, a breve e lungo termine, sono un altro paio di maniche. Ma sappiate che anche mangiando quanti più alimenti animali si vuole, tagliando improvvisamente tutti i farinacei, sarà la monotonia, sarà l'effetto nauseante dell'eccesso proteico, le persone involontariamente tagliano le calorie (studiato dati alla mano).
Ora immaginate QUANTE calorie sono tagliate se, eliminando i farinacei, al posto mangiate solo un alimento acquoso, povero di calorie in rapporto al peso e ricco di fibre come la frutta. Voilà, dieta ipocalorica bella e buona.
Bella davvero, perché a differenza delle irrazionali diete iperproteiche si fa almeno il pieno di vitamine, antiossidanti, liquidi. Si possono risolvere rapidamente anche diverse patologie.
Ma non accusiamo gli amidi di fare male o di fare ingrassare.
Anche perché, se per alcuni può andare bene a vita -non siamo tutti uguali- per altri mangiare tutto crudo può risultare davvero troppo ipocalorico. Le mie opinioni in generali sul crudismo totale le ho già espresse.
Mangiamo i cereali o i tuberi senza sale e olii raffinati e voglio proprio vedere quanti si strafogano oltre il normale senso di sazietà.
Non a caso nella cina rurale, pur imbottendosi di riso, l'obesità non è di certo il problema principale.
Aggiungiamo a cereali integrali in chicco e tuberi tanta verdura (possibilmente cruda) e frutta e godiamoci i legumi che sì, vanno cotti. Sì, contengono fitati. Eppure risultano l'unico singolo alimento correlato ad una significativa probabilità inferiore di morte. Per tutte le patologie. Oibò.
Presto un intero post sui fitati vah.
Disclaimer: post scritto frettolosamente e quindi senza bibliografia. ma esiste ;-) 
P.S. nella foto, tanto per alleggerire, la bellezza dei fiori di mandorlo (e che buone le mandorle)!

lunedì 31 marzo 2014

Estratto multicolore

Se all'inizio l'estrattore aveva lasciato perplesso il più grande dei miei figli, a causa della consistenza decisamente più piena e "frullatosa" dei succhi -rispetto alla centrifuga o ai succhi confezionati- oggi posso affermare che gradualmente è sbocciato un amore :-)
Per i bambini è divertente poter scegliere gli ingredienti e sperimentare nuovi accostamenti di sapori e di colori.
L'estrattore è stato apprezzato (da mamma e figli) durante l'ultima malattia (ebbene sì, esantematiche a noi!), consentendo, anche nei giorni più difficili, di far bere del buon succo di carota e frutta.
Rotto definitavamente il ghiaccio con la frutta, ci siamo lanciati nell'aggiungere anche le verdure a foglia verde.
Nella foto, su esplicita scelta del topolino, estratto di arance rosse, mele, kiwi, tarassaco, spinaci, carote.
Raccogliere le foglie di tarassaco in giardino e divertirsi a osservare la gradazione dei colori prima di mescolare (e di bere!) è stato divertente per tutti.

Vogliamo mettere la differenza rispetto a stappare una bottiglia di succo confezionato?

giovedì 20 marzo 2014

Risotto alle primule e nocciole

Festeggiamo l'arrivo della primavera mangiando primule!
http://passatotralemani.wordpress.com/fitoalimurgia-in-rete-i-contributi-di-blog-e-siti/#comment-2135

E godendoci i regali dell'autunno, come le nocciole, che per fortuna si conservano tranquillamente per tutto l'anno.
A causa della fretta per una volta ci siamo concessi del riso bianco (per la gioia del più grande :-P), un ottimo rosa marchetti.
Ma ho aggiunto un poco di lenticchie rosse decorticate, almeno compenso un po' l'assenza di fibra.
Per prima cosa faccio tostare leggermente le nocciole.
Poi faccio "rosolare" (si fa per dire, senza olio) la cipolla, tanta, in poco vino, assieme alle lenticchie.
Per 4 persone utilizzo 2 grosse cipolle o 4 piccole/medie.
Quando il vino è evaporato e le cipolle sono leggermente dorate, aggiungo il riso, lo lascio tostare mscolando continuamente un minuto (utilizzo un tegame in acciaio inox non antiaderente) e infine verso acqua bollente (o brodo, se fate il dado fatto in casa o avete preparato del brodo fresco per l'occasione).
Solo a fine cottura aggiungo circa un etto di primule per 4 persone e salsa di soia o sale.
Le primule non hanno un sapore forte e mi piace accompagnarlo con un poco di zafferano.
Qualche candela magica e la festa è fatta :-)




domenica 9 marzo 2014

Fagioli bianchi di spagna

La nuova passione di famiglia: i fagioli bianchi di spagna.
Sempre senza olio, fagioli lessati e aggiunti all'ultimo minuto ad uno stufato di broccoli, carote e cipolla (poca salsa di soia).
E cena fu.
Il topo ha anche pacatamente asserito che "non è niente male questa cena" (dopo aver temuto il peggio :-P
E si è fatto immortalare.
Quindi non posso non pubblicarlo!
Solo per ricordare che a volte ci vuole tempo, ma alla fine il buon esempio paga. Per anni -letteralmente- ho dovuto nascondere i legumi nell'impasto di pane e pizza, lenticchie decorticate tra i cereali in chicco e trucchetti del genere.
Ma ora finalmente ci siamo!


Ne approfitto per segnalare che domenica 16 marzo, presso la Farm Serenity Cow, pomeriggio di messa a dimora delle piantine da siepe in fattoria!

venerdì 7 marzo 2014

Cena Fuhrman: cannellini con boleto dal piede rosso e cavolo alle cipolle bicolori.

Anche se sono un'amante, letteralmente, ed una devota sostenitrice dei carboidrati (alla McDougall), apprezzo moltissimo l'idea di massimizzare l'apporto di nutrienti e il consiglio di prevedere nella dieta quotidiana la presenza dei G-BOMBS (greens- verdura a foglia verde; beans - legumi; onions - cipolle e aglio; berries - bacche; seeds - semi) come raccomandato da Fuhrman.
E non è affatto difficile, almeno per chi segue una dieta a base vegetale e integrale!
Per esempio, questa sera: fagioli cannellini con i deliziosi porcini dal piede rosso fatti essiccare quest'autunno accompagnati poi da cavolo verde stufato con cipolle rosse e bianche, il tutto salato solo con un goccio di salsa di soia.
Niente olio.

Solo per la cucciola lo aggiungo a crudo nel piatto, mentre una spolverata di lievito alimentare in polvere non si nega a nessuno ;-)
E garantisco che la cucciola mangia davvero di gusto!
Anche il topo più grande, nonostante sia di gusti parecchio più difficili della sorella, mangia volentieri verdura, funghi e ora, finalmente -chi la dura la vince- legumi!
Le foto sono come sempre quello che sono :-P
Anche se ogni bambino (e adulto!) è un caso a sè, sono sempre più convinta che l'esempio sia la cosa più importante, portare sempre in tavola gli alimenti migliori, cucinati nel modo più semplice possibile, senza forzare MAI a finire qualcosa che non piace (o a mangiare più di quanto suggerisca il loro naturale senso dell'appetito).
E insistere, perchè ci sono tantissime verdure e tantissimi tipi di legumi (che possono essere preparati anche in versione dolce!).
Purtroppo e per fortuna, il palato si abitua, se non è soprafatto da sale e zucchero, apprezza i sapori naturali del cibo semplice. Ci si disabitua anche all'olio! Provare per credere!
Sembra un eresia, scriverlo qui in Italia, ma anche l'olio, per quanto extra vergine di oliva, è un alimento raffinato, di cui è facilissimo eccedere.
Occhio, perchè mangiare senza olio e con pochi grassi, non significa SENZA grassi: questi sono presenti nel germe dei cereali integrali e nei semi oleaginosi, così come nei sempre consigliati semi di lino :-)

lunedì 24 febbraio 2014

Sulla B12


Il “problema” B12.
E' un falso problema, ma è reale.
Ora dirò una cosa che può sembrare buffa, ma è la pura verità: animali del tutto vegan sono ben rari. Immaginate un ruminante che bruca l'erba di un prato: forse scarta formiche, bruchi, parti sporche di terra? Un primate, apre la frutta per controllare che non contenga ospiti?
Certo che no.
La verità è che la questione è talmente lapalissiana che non serve nemmeno spenderci sopra troppe parole.
Nel mondo moderno è possibile raggiungere un grado di “purezza” nella scelta di nutrirsi esclusivamente a base di alimenti vegetali che era impensabile in “natura”. Ed a questo fatto aggiungiamo anche la “purezza” raggiunta intesa come condizioni igieniche, degli alimenti, ma anche -più tristemente- dei terreni.
Può non essere divertente sottolinearlo, ma -ancora una volta- è la semplice verità: i primati e molti altri animali consumano le proprie feci più che volentieri e molti popoli hanno concimato e concimano le proprie coltivazioni con feci umane. E sì che il nostro colon è in effetti ricco di batteri produttori di B12.
Solo che questa viene assorbita prima lungo il tratto intestinale e necessita -per essere “catturata” e assorbita, di essere legata ad una glicoproteina prodotta nello stomaco, il fattore intrinseco.
Quindi inutile vantarsi della B12 prodotta nel colon, se non la usate per concimare la vostra verdura, che mangerete senza lavarla.
Questo sarebbe “naturale”.
Non è questione di avercela o meno con gli integratori o di credere nel complotto medico per boicottare l'alimentazione vegetale.
E' questione di natura e di vita innaturale.
Ora io, avendo fatto anche delle scelte etiche, preferisco acquistare un integratore naturale (B12 prodotta da batteri allevati su melassa), che non è nemmeno un “farmaco” e quindi non finanzia vivisezione, piuttosto che assumerla tramite alimenti animali (che la contengono perché gli animali d'allevamento la assumono come integratore nei mangimi, se non possono brucare cose sporche ;-)) piuttosto che non acquistare uova (bio o non bio i pulcini maschi vengono eliminati e le galline non più produttive pure) o latticini (i vitelli maschi stessa sorte di cui sopra, per non parlare delle condizioni di vita della maggior parte delle mucche da latte).
Oltre tutto gli alimenti animali, oltre una certa dose, sono dannosi per molti motivi, che non posso qui approfondire.
Non tutti vanno in carenza con la stessa velocità è vero. Perchè esiste una grande variabilità interindividuale nella capacità di riciclo della vitamina.
Ma che questa vitamina serva e sia essenziale, non è una opinione, è un dato di fatto.

Nella foto uno dei nostri piccoli raccolti invernali: crescione (dal momento che quest'anno gli stagni non sono gelati) e topinambour, ben sporchi di terra :-)

venerdì 7 febbraio 2014

Ancora Dosa e chutney di pomodoro

Non sono certo fedele alla ricetta indiana, anche perchè io improvviso.
Ma adoro fare idli e dosa :-)
Per il chutney di accompagnamento ho seguito una ricetta di questo piccolo libro, delizioso e ricco di spunti!
Di fermenti ho parlato -anche se poco, meriterebbero approfondimento- qui e non mi dilungo quindi sul perchè cucinare con pastelle di riso e legumi fermentate.
Ne scrivo una vera e propria ricetta, dal momento che faccio sempre a occhio, con buona pace dell'originale indiano sicuramente molto diverso.
Riso integrale ammollato e un legume ammollato. Un buon frullatore. Talvolta una puntina di miso per agevolare la fermentazione.
E poi padellina spessa antiaderente. E' l'unico antiaderente che uso e che riservo esclusivamente per queste preparazioni.
Questa la consistenza della pastella una volta frullato il tutto.

Una immagine in cottura, perchè dà l'idea dell'aspetto che la nostra "focaccina" deve avere quando si può cominciare a tentare di girarla! La cosa più importante è aspettare che sia ben cotto il lato inferiore: i bordi devono essere asciutti e anche la faccia superiore sarà quasi completamente asciutta (con le bollicine) e a questo punto, agitando la padella o aiutandosi con una spatolina di legno, è facile rivoltare senza problemi il dosa.
E infine uno dei dosa (sarà maschile o femminile? mah!) nel piatto con un buon chutney di pomodoro.

Ricetta tratta dal libro di cui sopra :-)
Ingredienti:
2 cucchiai di ceci decorticati spezzati (chana dal)
1 cipolla affettata
2 peperoncini piccoli
1/4 cucchiaino curcuma in polvere
1/4 cucchiaino di asafoetida
1 tazza di pomodori a pezzetti (e qui ho usato quelli messi via in estate, naturalmente)
1 cucchiaio olio
sale a piacere
(omesse perchè non le avevo: 3 foglie di curry)
Preparazione: scaldare l'olio in un tegame, aggiungere i ceci sciacquati e mescolare fino a che non diventino dorati. Aggiungere la cipolla e le spezie e rosolare per qualche minuto. Aggiungere il pomodoro e cuocere ancora qualche minuto.

A questo punto, secondo ricetta ufficiale, è possibile lasciar raffreddare il chutney e poi frullarlo. Solo al momento dell'utilizzo si versa sopra il "tempering", non so come tradurlo, ossia un poco di olio in cui è fatto soffriggere  peperoncino e semi di senape.
I personalmente salto questa parte :-)