Le ricette scarseggiano.
Ma del resto questo blog nasce come piccolo diario personale, promemoria, momento di condivisione e nulla più.
Quindi condivido: la nostra alimentazione ultimamente è tanto semplice che raramente potrei scrivere qualcosa di simile a una vera e propria ricetta.
Tanti legumi, che ai bimbi piacciono praticamente al naturale (solo un poco di shoyu, lievito alimentare in scaglie e se possibile stufati con tanto aglio o cipolla).
Insalate (il mix rucola e songino la fa da padrone, ultimamamente, anche se mi dispiace molto non riuscire a reperire la rucola direttamente da un produttore e talvolta ci siamo regalati i primi pomodorini, non ancora K,0, ma tantè), a cui a seconda dei giorni aggiungaimo mela o pera, noci o semi di girasole, un poco di succo di limone e aceto balsamico.
Cereali, che si accompagnano magnificamente con i miei adorati asparagi (cerco di farne letteralmente il pieno, si trovano per talmente poco tempo)!
Qui con la quinoa rossa, che anche dal punto di vista cromatico si sposa col verde dei germogli di primavera!
Il tutto sempre senza olio in cottura (marito e bimbi di solito ne aggiungono un goccio a crudo), senza avvertirne minimamente la mancanza.
Diario di una famiglia che mangia vegetale, di ricette, decrescita e genitorialità naturale
venerdì 18 aprile 2014
lunedì 7 aprile 2014
Erbe di campo nel risotto
Ossia: come ti nascondo le selvatiche!
No dai, non esattamente nascoste, però diciamo mitigate.
Adoro raccogliere erbe in giardino per arricchire insalate miste. Ma le erbe selvatiche hanno sovente sapori più marcati rispetto alle insalate coltivate e, per quanto mi piacciano, ancora non riesco a farne un'insalata al 100%.
Come fare per consumarle, non stracotte e moderarne i toni marognoli o pungenti?
Le aggiungo al risotto (o altri cereali), tritate grossolanamente, a crudo, nel piatto. E' sufficiente il calore della pietanza per ammorbidirle.
In questo caso, per la topolina e me, una base di riso integrale balilla con tanta cipolla (il dolce della cipolla cotta si sposa perfettamente con le erbe di campo, a mio modesto parere) e spinaci.
Un bel trito di tarassaco, piantaggine e acetosella, con un paio di foglie di melissa a profumare.
Bon appétit!
No dai, non esattamente nascoste, però diciamo mitigate.
Adoro raccogliere erbe in giardino per arricchire insalate miste. Ma le erbe selvatiche hanno sovente sapori più marcati rispetto alle insalate coltivate e, per quanto mi piacciano, ancora non riesco a farne un'insalata al 100%.
Come fare per consumarle, non stracotte e moderarne i toni marognoli o pungenti?
Le aggiungo al risotto (o altri cereali), tritate grossolanamente, a crudo, nel piatto. E' sufficiente il calore della pietanza per ammorbidirle.
In questo caso, per la topolina e me, una base di riso integrale balilla con tanta cipolla (il dolce della cipolla cotta si sposa perfettamente con le erbe di campo, a mio modesto parere) e spinaci.
Un bel trito di tarassaco, piantaggine e acetosella, con un paio di foglie di melissa a profumare.
Bon appétit!
venerdì 4 aprile 2014
Buonsenso, diete e logica infallibile.
Sempre più spesso mi capita di
leggere, vuoi a vantaggio di una dieta vuoi a vantaggio dell'altra
magari anche diametralmente opposta, argomenti illogici del tipo
“tizio ha smesso di mangiare questo e vedessi come si è sgonfiato
e come sta bene, ergo, quello fa male”.
Di solito, il questo e quello oggetto
di tutte le accuse sono gli amidacei, i cereali, i carboidrati.
Si accusa il cibo cotto di dare
dipendenza (solo per la cronaca, alcuni alimenti danno dipendenza e
c'è una ragione dal punto di vista evolutivo. Per esempio le caseine
del latte danno una certa dipendenza, poiché “servivano” a
favorire l'attaccamento del cucciolo alla PROPRIA madre).
Certo, chi abbandona di punto in bianco
pasta e pizza dovrebbe dimagrire e “sgonfiarsi”. Ma di solito è
perché abbandona farinacei raffinati e conditi.
La scienza, contrariamente a quanto
molti credono, alcune cose le ha già studiate. I sapori capaci di
creare voglia di cibo -anche senza fame- sono stati non solo
studiati, ma super approfonditi e grazie alle multinazionali che il
cibo vogliono vendercelo, farcelo comprare e non certo perché
abbiamo tanta fame.
Il livello di zucchero ottimale per
mandare in visibilio le nostre papille gustative (che varia
leggermente a seconda delle età e delle popolazioni) si chiama blisspoint .
esiste parimenti un simile livello
“perfetto” anche per il sale. Mentre per i grassi aggiunti, bè,
non l'hanno trovato: più ce ne sono, più l'alimento è “cremoso”
e con grassi che si sciolgono in bocca e più piace, oltre il
razionale senso dell'appetito.
Faccio notare però che queste 3
sostanze -zucchero, sale, grassi raffinati- non sono veri e propri
alimenti, non nel loro stato naturale sono disponibili ampiamente per
il consumo solo da pochissime centinaia di anni (solo nel mondo
occidentale tra l'altro).
Spesso chi rinuncia ai farinacei
rinuncia, di fatto, a prodotti più o meno confezionati che
contengono la miscela magica (anche la pasta, se si utilizzano
condimenti confezionati, non crediate che non sono formulati con
livelli calcolati di sale e zucchero, oltre che olii).
Inoltre chi rinuncia a una intera
categoria di alimenti, di norma, senza accorgersene almeno
inizialmente riduce di fatto le calorie che assume, chiamasi dieta
ipocalorica. E funziona anche quando è una dieta Atkins, a carni e
formaggi. I danni sulla salute, a breve e lungo termine, sono un
altro paio di maniche. Ma sappiate che anche mangiando quanti più
alimenti animali si vuole, tagliando improvvisamente tutti i
farinacei, sarà la monotonia, sarà l'effetto nauseante dell'eccesso
proteico, le persone involontariamente tagliano le calorie (studiato
dati alla mano).
Ora immaginate QUANTE calorie sono
tagliate se, eliminando i farinacei, al posto mangiate solo un
alimento acquoso, povero di calorie in rapporto al peso e ricco di
fibre come la frutta. Voilà, dieta ipocalorica bella e buona.
Bella davvero, perché a differenza
delle irrazionali diete iperproteiche si fa almeno il pieno di
vitamine, antiossidanti, liquidi. Si possono risolvere rapidamente
anche diverse patologie.
Ma non accusiamo gli amidi di fare male
o di fare ingrassare.
Anche perché, se per alcuni può
andare bene a vita -non siamo tutti uguali- per altri mangiare tutto
crudo può risultare davvero troppo ipocalorico. Le mie opinioni in
generali sul crudismo totale le ho già espresse.
Mangiamo i cereali o i tuberi senza sale e olii raffinati
e voglio proprio vedere quanti si strafogano oltre il normale senso
di sazietà.
Non a caso nella cina rurale, pur
imbottendosi di riso, l'obesità non è di certo il problema
principale.
Aggiungiamo a cereali integrali in
chicco e tuberi tanta verdura (possibilmente cruda) e frutta e
godiamoci i legumi che sì, vanno cotti. Sì, contengono fitati.
Eppure risultano l'unico singolo alimento correlato ad una
significativa probabilità inferiore di morte. Per tutte le
patologie. Oibò.
Presto un intero post sui fitati vah.
Disclaimer: post scritto frettolosamente e quindi senza bibliografia. ma esiste ;-)
P.S. nella foto, tanto per alleggerire, la bellezza dei fiori di mandorlo (e che buone le mandorle)!
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