venerdì 30 gennaio 2009

Associazione culturale Stranamore (TO)

Ohhhh, che bello! Faccio una recensione!
Sono veramente contenta di poter dire che presso l'Associazione culturale Stranamore di Pinerolo (circolo arci) tutti i martedì sera c'è cena vegetariana.
In particolare sono rimasta piacevolmente stupita dal fatto che la maggior parte delle proposte erano vegan e che sul menù, per chiarezza, un asterisco metteva in evidenza le pietanze vegan.
Così non ci si deve scervellare a capire se c'è o meno una grattata di grana!
I prezzi sono ottimi (esempio? 4.50 euro un primo; 2 euro l'antipasto ed il contorno/secondo) e la cucina è semplice, ma veramente buona!
Io ho assaggiato antipasto di canestrelli di polenta con finta fonduta (deliziosa idea), crema di porri e patate alla siciliana. Tutto super!
Fantastica anche l'insalata di radicchio e melograno, che ha preso mia sorella e che io ho subito voluto "testare"!
Se qualcuno abitasse dalle mie parti (o vi capitasse di passare nel corso dei vagabondaggi), sappia che finalmente esiste questa felice possibilità!
Gli altri giorni della settimana il menù propone sempre alternative vegetariane e spesso anche vegan, ma non è garantito, quindi eventualmente conviene telefonare!
Qui la pagina MySpace del locale.

“Stranamore” Associazione Culturale Ricreativa
Via Bignone, 89 – 10064 Pinerolo (To)
Tel. +39.0121-374981
stranamorepinerolo@tiscali.it
Ingresso riservato ai soci Arci

Malloreddus "burro" e salvia


Qualche domenica fa, complice l’erpetologo che si è occupato del topo, mi sono dilettata a fare in casa i malloreddus, i buonissimi gnocchi sardi di semola di grano duro.
Del resto la preparazione è molto semplice: si mescola semola di grano duro, acqua quanto basta per ottenere un impasto morbido ed elastico, ma non appiccicoso, zafferano.
Una volta ottenuta la palla di impasto, la si divide in porzioni più piccole, che, sul piano da lavoro infarinato, vengono fatte rotolare fino a ridurle in salamini spessi da 1 a 2 centimetri.
Con un coltello si tagliano uno per uno gli gnocchetti e facendoli girare su una forchetta si ottiene la zigrinatura tipica.
Questa operazione è quella che personalmente ho trovato più noiosa e lunga (sarà che non sono pratica), quindi mi chiedo: qualcuno sa qual è il motivo per cui la si fa? Ha una particolare utilità oppure la prossima volta posso semplicemente far cuocere gli gnocchi così come vengono tagliati col coltello? Mah...
Ottenuti i malloreddus, è sufficiente farli cuocere in acqua bollente salata ed il gioco è fatto!
Io li ho conditi semplicemente con burro di soia e salvia, in modo da apprezzare tutto il profumo dello zafferano!
Anche il topo ha gradito molto, quindi non vedo l’ora di ripetere l’operazione, magari in dosi più consistenti, in modo da surgelarne un paio di porzioni.
Io ho fatto salamotti di due centimetri circa e gli gnocchetti ottenuti erano quindi abbastanza grandi, la prossima volta li farà senz'altro più piccoli, ma il gusto non ne ha risentito assolutamente, solo i tempi di cottura!

venerdì 23 gennaio 2009

Avviso e link...

Purtroppo ho scoperto (non per "merito" mio) che la gorgonzola di soia di cui ho parlato in alcuni post, è sì di soia, ma non vegan, perchè contiene comunque latte vaccino. Sono arrabbiata perchè io avevo chiesto alla commessa (per essere certa) se andasse bene per gli allergici e mi aveva risposto di sì!
Ora mi auguro, spero, che l'abbia detto in buona fede e non con l'intenzione di farmi morire in una ipotetica crisi asmatica! Ciò non toglie che aimè di formaggi vegan, in Italia, non ne rimane traccia...
Visto che non tutti i mali vengono per nuocere e che l'autoproduzione è sempre un must, ecco qui il link al 3D di forumEtici sul fare i formaggi veg*
Chi fa da sè fa per tre!
Via agli esperimenti!!!

martedì 20 gennaio 2009

Yogurt con la yogurtiera


Lo yogurt di soia è in assoluto l’alimento preferito del topo! Supera anche la cioccolata, la pasta, tutto!
Dal momento che gli yogurt di soia non sono particolarmente economici e, in special modo, che tutto ciò che uno può farsi da sé si traduce in un risparmio non solo economico, ma anche ambientale (meno rifiuti, meno vasetti di plastica e costi relativi di produzione, meno cartoncini e relativi costi, meno viaggi in camion per spostare le merci), la soluzione più logica è: farseli!
Non è necessario acquistare una yogurtiera. Mi è capitato di fare lo yogurt scaldando (prova del dito) il latte sul fuoco per renderlo tiepido, mescolandoci un vasetto di yogurt naturale freschissimo e lasciando il tutto a fermentare 12 ore in un termos avvolto da una coperta.
Però, diciamoci la verità, la yogurtiera è più pratica. Ha il vantaggio di fornire i vasetti in vetro e quindi ci si trova con la porzione pronta, inoltre mantiene la temperatura costante, aiutando ad ottenere un risultato altrettanto costante.
Se è vero che acquistare mille elettrodomestici non è molto da “decrescitori”, è altrettanto vero che se l’arnese mi consente di non dover più acquistare un prodotto, il gioco vale la candela. Nel caso delle yogurtiere poi, il prezzo va dai 15 ai 30 euro, quindi si ripaga nel giro di pochissimo tempo!
Fare lo yogurt è comunque un gioco da ragazzi, ma con due precisazioni: innanzitutto dipende dalla materia prima (con latte di soia di marche diverse il risultato è diverso, credo dipenda da quanto è “annacquato” e dall’eventuale aggiunte di zuccheri, addensanti, ecc.); inoltre la fermentazione è un processo vivo e pertanto variabile! Vibrazioni, correnti d’aria, contaminazioni esterne, possono alterare il risultato. La yogurtiera minimizza queste interferenze, ma certo non può escluderle del tutto.
I ceppi batterici, oltretutto, si modificano nel tempo (magari prevale una specie sull’altra, fino anche ad eliminarla), quindi è buona cosa ogni tanto “ripartire” daccapo con un nuovo starter, che sia un vasetto acquistato o una bustina di fermenti appositi (si acquistano in farmacia). Io normalmente uso di volta in volta l’ultimo dei miei vasetti di yogurt come starter per il ciclo successivo, ma ogni 5 volte circa riparto daccapo. Questo anche perché mi capita di mangiarmi l’ultimo yogurt ;)
Naturalmente è possibile fare yogurt usando il latte di soia prodotto con la macchina per fare latti vegetali. Nel caso è necessario fare due cicli consecutivi (cioè due dosi di fagioli di soia ben ammollati) senza cambiare l’acqua nella brocca, in modo da ottenere un latte “forte”. Devo ringraziare Vera per questa scoperta!
Io ammetto di farlo molto raramente, un po’ perché anche il sapore rimane “forte” e alla fine lo dolcificavo di più; un po’ perché va bene autoprodurre, ma se devo anche coordinare l’ammollo dei fagioli e la produzione con la macchina, divento vecchia! Il topo mangia uno yogurt al giorno e spesso anche io e l’erpetologo. Questo significa che faccio lo yogurt ogni due, massimo tre giorni e non riuscirei davvero a coordinare il tutto. Senza contare che a giorni alterni già uso la macchina per fare il latte! Ammattirei :D
Secondo “vantaggio” del latte di soia acquistato, per il topo, è che mi permette di scegliere latte arricchito con calcio da alghe, ottenendo quindi uno yogurt ricco in calcio...
Al topo ed a me lo yogurt piace naturale, all’erpetologo con un cucchiaino di malto o simili, ma naturalmente è possibile aromatizzarli con tutto quel che ci passa per la testa: germe di grano, marmellate, frutta fresca, noci e nocciole tritate, caffè d’orzo solubile, cannella... Che più ne ha più ne metta!

sabato 17 gennaio 2009

Aggiornamento Macchina per fare il latte vegetale, specie a crudo!

Allora, ormai è un bel po' di tempo che uso regolarmente la mia amata SojaFit (vedi qui) e voglio scrivere quelle che sono le combinazioni per me più riuscite.
Innanzi tutto devo dire che il latte di soia vero e proprio lo faccio solo ed esclusivamente per fare il tofu.
In compenso mi sbizzarisco con altri tipi di latte, sfruttando sopratutto il programma 4, a crudo.
Perchè? Bhè, innanzitutto è un bel risparmio di tempo ed anche di corrente elettrica! Poi, non meno importante, tutto ciò che viene cotto perde preziose vitamine termolabili e ridurre al minimo necessario le cotture è sempre una buona cosa.
Cosa si può fare a crudo? Praticamente tutto! Ovviamente mandorle, sesamo, noci e nocciole possono essere frullate crude.
Poi è possibile sfruttare il programma 4 frullando i fiocchi di cereali! Se ne trovano ormai di tutti i tipi: riso, farro, quinoa. Non c'è che l'imbarazzo della scelta!
Infine, ultimamente mi sono informata parecchio sulla digestione dell'amido, sia crudo che cotto, ed al contrario di quanto si pensa comunemente non è affatto vero che i cereali crudi siano altamente indigesti! O meglio, è vero che sono poco digeribili a livello di stomaco e duodeno, ma vengono in buona parte "digeriti" dalla flora batterica intestinale, con recupero di energia sotto forma di acidi grassi a catena corta, i cosiddetti SCFA, utilissimi per la mucosa intestinale. Solo la cellulosa (non siamo ancora mucche) attraversa immodificata tutto l'intestino.
In ogni caso, per chi anche avesse dei dubbi sull'amido crudo, è bene sapere che l'amido è digerito ed assimilato senza problemi se cotto o RISCALDATO. Questo perchè il liquido caldo consente la gelificazione delle molecole di amido, rendondolo attaccabile da parte dei nostri enzimi.
A contribuire alla capacità di attacco enzimatico interviene anche la forma in cui è ingerito l'alimento: chicco intero ovviamente più resistente rispetto ad una farina.
Per tirare le somme, sono giunta alla conclusione che è possibile fare il latte vegetale anche partendo direttamente dal chicco (la macchina è potente e non ha problemi a frullare chicchi crudi), tanto è ridotto a poltiglia finissima e oltretutto di questa nel latte passa solo la parte più fine, mentre il resto rimane nel filtro (e riclico per pane, biscotti, ecc); a ciò si aggiunge il fatto che il latte al topo lo dò solo riscaldato e mai freddo di frigo!
E quindi? Che latte faccio di solito?
Uno dei miei preferiti è riso con nocciole (metà metà).
Poi adoro anche avena con noci.
Classici sempreverdi il latte di mandorle ed il latte di sesamo.
Sempre aggiungo nel filtro un cucchiaio di uvetta o due fichi secchi a pezzetti, che contribuiscono a dolcificare naturalmente. Infine aggiungo di solito due cucchiai di malto per un litro e mezzo di latte.
Ma serve la macchina se poi si usa prevalentemente il programma a crudo?
Io credo di sì, perchè il filtro funziona bene, dà una buona idea del volume necessario per 1,5 L di latte, il motore è potente ed io la trovo ormai molto veloce da pulire.
Ma certamente è possibile fare latti vegetali anche senza macchina, con un buon frullatore ed una stoffa idonea a filtrare il latte.
Stasera sono stata logorroica! :)

sabato 10 gennaio 2009

Premi e pizza con pasta madre

Ho ricevuto un premio da Elle ed uno da Puccina!
Come ringraziarle? :D
Non avevo mai vinto un premio in vita mia ed ora, col blog, ecco che finalmente vengo premiata! Che sia un segno del destino? Mah...
Dovrei girare i premi ad altri blog, ma sono in crisi mistica, poichè ultimamente ho bloggato ben poco e non saprei a chi assegnarli se non riassegnandoli al mittente o a blog che ho già "premiato" in passato. Sono una scansafatiche, devo mettermi sotto e sfogliare un po' di più la rete!!!
Ultimamente il tempo è tiranno (ultimamente?) e trovo giusto giusto l'attimo per postare qualcosa ogni tanto!
Il bimbo cresce e gli studi continuano...
Colgo l'occasione per ringraziare non tantissimo, ma di più, Yrouel, che, conosciuta in occasione di un suo interessantissimo lavoro fotografico, ma ha regalato una confezione di MOZZARELLA vegan! Direttamente from the United Kingdom!
Così non ho perso tempo ed ho impastato un misto di semola di grano duro e farina appena macinata di grano tenero integrale con 200 grammi circa di pasta madre rinfrescata la sera precedente. Ho lasciato lievitare tutto il giorno e la sera ho steso a pugni la pasta nella teglia, l'ho coperta con sugo al pomodoro che ho saggiamente fatto e messo via quest'estate, sale, pepe, olio e naturalmente "mozzarella"!

Lo so, la foto è terribile (in un post dedicato a una fotografa poi...), ma io scatto prima di mangiare e con pargolo ed erpetologo che frignano sul seggiolone uno e sulla sedia l'altro! Scherzo...
Posso dire di aver di nuovo mangiato una margherita!
Certo, la mia pasta fatta al volo e con dosi a caso non somigliava troppo a quella canonica. Ed è venuta anche un po' spessina, perchè l'ho stesa nella teglia senza controllare la "quantità".
Ma: era buona!
Grazie Claudia, è stato un piacere conoscerti!!!!

martedì 6 gennaio 2009

Maltagliati di Dosa



Ricordate le crepes di legumi o Dosa?
Ho provato a renderle ancor più appetibili per il topo: dopo aver fatto le crepes (ho provato con azuki, lenticchie, fagioli dall’occhio) di cui ho già parlato qui.
Bisogna tagliare con la rotella in modo da ottenere una forma simile a pasta, tagliatelle oppure maltagliati (io ho optato per quest’ultimo formato, più comodo per il topo). Prima di servire ho fatto saltare velocemente i maltagliati con un normale sugo per pasta! Ho provato con pesto di pistacchi e con sugo alle olive.
Che dire, il risultato è molto buono e sopratutto diverte mio figlio ben più di un piatto di fagioli, pur portando in tavole li stessi nutrienti!