martedì 12 ottobre 2010

Che mondo sarebbe senza.... Legumi?!!


















E no!
Non potevo resistere!
Come spesso accade il merito non è mio e la scoperta neppure.
Ma non potevo esimermi dal condividere questa piacevole scoperta, anche perchè è una idea ottima, ma che dico, di più! per la merenda dei bambini.
Veghella, vegella o come volete chiamare tutte quelle simil-nutelle senza derivati animali, ne è pieno (per fortuna) il web.
Ma, grazie a Sibia, ho scoperto questa!
Quindi grazie pubblicamente a Giuseppe!
Come sempre ho leggermente cambiato gli ingredienti (non lo faccio apposta, perlomeno non sempre!): ho usato olio di arachide come olio di semi (dovrebbe essere chiaro che ho in antipatia gli oli pieni di poli-insaturi omega6, quindi se non posso usare l'olio evo, come olio di sapore neutro uso l'olio di arachide); ho omesso completamente il cacao amaro in polvere (tra gli imputati di alcuni mal di testa) ed ho quindi sostituito con farina di polpa carruba. Non avevo invece la farina di semi di carruba da usare come addensante, quindi mi son tenuta una veghella leggermente più liquida (la versione "fa caldo" della nutella).
Per il resto ho seguito la ricetta, quindi rimando a quella!
E poi ho assaggiato! Su fetta di pane morbido come da tradizione: buono!
Indubbiamente può essere un buon modo per far mangiare legumi a quei bambini che proprio non ne vogliono sapere altrimenti. Può anche semplicemente essere un modo per regalarsi qualcosa di dolce, con tanto di ferro, folati, fibre, vitamine del gruppo B :-D
Questa ricetta oltretutto è priva di nocciole e, se devo dire che il gusto probabilmente guadagnerebbe da una mescolanza legumi/crema di nocciole (e che quanto prima mi cimenterò a sperimentare), bisogna riconoscere che questa crema cioccolatosa diventa ideale anche per chi ha dovuto eliminare la frutta secca dalla propria dieta ;-)

martedì 5 ottobre 2010

Farecchiata
















Per caso in un supermercato ho visto un legume che mi era sconosciuto e dal prezzo esorbitante. La cosa ha fatto suonare a festa le campanelle nel mio cervellino (nonostante il prezzo) e contro ogni logica (scorta di legumi abbondante e varia oltre che prezzo da furto in banca, per due semini) il pacchetto è passato subito tra le mie mani e dal cervelletto degli istinti al carrello il gioco era fatto.
Però da cosa nasce cosa e grazie al mio acquisto compulsivo ho scoperto i piselli Roveja!
Ovviamente una manciata dei preziosi semini finirà nell'orto la prossima primavera (per puro sfizio, visto che per averne una quantità degna di nota serve uno spazio che non ho), ma nel frattempo, stasera mi sono dilettata nella sua ricetta più "classica", pare molto antica: la farecchiata.
La ricetta originale prevede l'utilizzo o di pecorino o di alici ed io naturalmente ho omesso entrambi, facendo un semplice soffritto di cipolla (e volendo si può sempre grattare del formaggio veg).
Per ottenere la farina ho benedetto ancora una volta il mio mulino , che ho usato prima allargando parecchio la macina e poi rimacinando la farina una seconda volta a macina molto più stretta.
Siccome le bucce della roveja mi sembravano piuttosto "hard", ho eliminato quelle più grosse setacciando la farina.
Nella foto, terribile, causa flash inevitabile, ho immortalato il setaccio con i resti delle bucce, dal momento che è stato il suo primo utilizzo :-D
Il sapore della farecchiata? Ottimo, non sa di piselli e nemmeno di fave, ma li ricorda entrambi. la consistenza è piacevole. La preparazione semplice (come la polenta).
La consistenza per ovvi motivi la rende ideale anche come pappa per bambini piccoli.
Il topo l'ha apprezzata semplicemente spolverata con un poco di lievito alimentare in scaglie.
Ne ho avanzata parecchia che non vedo l'ora di poter tagliare e ripassare in forno domani :-)
A questo proposito aggiungo un'ultima nota positiva (anche se, visto il prezzo di partenza, la cosa lascia il tempo che trova): così come con la farina di mais per la polenta, la resa è ottima! Poca farina assorbe molta acqua durante la cottura e diventa estremamente saziante!
P.S. siamo tornati dall'Abruzzo, che è una regione splendida! Al più presto le foto ;-)