giovedì 22 ottobre 2009

Il riciclo crudo (I parte): poltiglia di mandorle. E Honest Scrap!

Sono stata invitata da Erbaviola e da Spiritovivo a fare l'Honest Scrap: giochetto che impazza tra i blogger in cui dovrei raccontarvi 10 cose di me che forse non sapete. Dovrei anche invitare altri blogger, ma dico subito che non lo farò perchè ormai l'hanno fatto tutti!
Ma interessa? Ora devo scervellarmi per trovare dieci cose da dire...
1)Sono vegetariana da quando ho 14 anni e la virata verso il veganesimo è avvenuta dopo la nascita di mio figlio. Saranno stati gli ormoni, sono diventata ancora più sensibile :D
2)Sono sensibile, ma anche una persona ESTREMAMENTE nervosa! Lo sanno bene i miei genitori ed amici: se mi girano sono insopportabile!
3)Sono negata per la matematica e le materie scientifiche e continuo a chiedermi chi me l'ha fatto fare di iscrivermi a biologia, mettendoci un mezzo secolo a portare a termine una triennale :P
4)Per rispondere al punto 3: i miei sogni infantili me l'hanno fatto fare, quando ancora credevo di poter lavorare facendo l'etologa sul campo...
5)La mia mamma è francese, mentre mio padre romano (anche se i suoi genitori erano rispettivamente calabresi e umbri).
6)Sono atea.
7)Attualmente sono anche disoccupata, ma questo non mi ha ancora condotta alla preghiera!
8)Un metro e ottanta, gambe infinite e seno prosperoso ci crede qualcuno?
9)Ammetto di aver esaurito le idee sul da dire...
10)Sto facendo merenda con buonissimi pistacchi tostati!

Venendo alle cose serie, qui
avevo parlato dei modi in cui sfrutto la poltiglia di mandorle che avanza facendo il latte, in ricette che prevedono cottura.
Fin'ora ne ho sperimentata una sola che invece preveda l'utilizzo unicamente di ingredienti crudi e senza farlo apposta ho fatto qualcosa di molto simile a questa ricetta di Marta.
Tartufini dolci:

In soldoni, ho frullato la poltiglia di mandorle (che lo ripeto, essendo un avanzo della produzione del latte di mandolre, è intrisa d'acqua) con pari volume di poltiglia di datteri e due cucchiai di burro di cocco (per una tazza di mandorle fruttale più una di datteri). Infine, bagnadomi le mani, ho semplicemente fatto delle palline che ho rotolato nel cocco in scaglie.
Bisogna lasciarle in frigorifero per un giorno, in modo che si asciughino leggermente e che i grassi solidifichino, ma sono ottime anche subito, sono solo più morbide!

lunedì 19 ottobre 2009

Alchechengi in cioccolato e cioccolatini al cocco


Gli alchechengi sono bei fruttini arancioni, racchiusi in quella splendida "lanternina" che talvolta viene conservata secca per decoro.
Io li ho seminati due anni fa e per il momento li tengo in vaso, sul balcone. D'inverno la piante secca, ma a primavera dai rizomi nascono i nuovi rami (meglio però che il vaso sia in luogo riparato e ben esposto o se in piena terra che vi sia un po' di paciamatura).
Quest'anno ne ho raccolto qualcuno, forse una ventina, e così ho voluto sperimentare la ricetta più comune della blogosfera: alchechengi ricoperti di cioccolato.
Spiegare la ricetta è veramente un surplus: si girano indietro le lanternine, lasciando attaccato il frutto. Lo si pulisce con un panno umido.
Si fa sciogliere a bagnomaria del cioccolato extra fondente, allungandolo con un cucchiaio di latte o di panna (io ho usato un cucchiaio di soyatoo per mezza tavoletta di cioccolato).
Quando il cioccolato è ben sciolto si "pucia" l'alchechengio, in modo da ricoprirlo ben bene!
Io li ho tenuto qualche secondo in mano e poi li ho messi a raffreddare in una pirofila, in frigorifero.
Avanza sicuramente del cioccolato fuso, perchè, per poterli "puciare" (ma è un termine italiano? No, si dice "intingere", vero?)è necessario che ce ne sia abbastanza.
Io ho pensato di aggiungere due cucchiai di cocco grattuggiato ed ho messo un cucchiaino di cioccolato-coccoso a raffreddare in ogni stampino per biscotti. Nulla di che, ma almeno mi sono fatta dei buonissimi cioccolatini al cocco!
Veniamo agli alchechengi, ieri la prova del nove: sarà davvero così buona la combinazione acidino-alchechengio-acquoso/cioccolato fondente? Ebbene sì.
Per i miei gusti devo proprio dire di sì. L'erpetologo conferma.
Poi è divertente prendere dalle "foglioline" secche il cioccolatino, staccarlo con i denti e gustare la freschezza che squaglia in bocca nonappena si rompe il frutto!
Nota positiva salutista: hanno il doppio della vitamina dei limoni!

giovedì 15 ottobre 2009

La Bicyclette Fleurie

Oh, eccomi tornata tra le persone con quel po' di tempo libero che consente di gironzolare nel web ed aggiornare i post...
A Settembre sono stata qualche giorno in vacanza in Francia. L'occasione era il compleanno di mio padre (70 anni!!!), per il quale il parentame si è ritrovato a due passi da Lione.
Per un paio di giorni, quindi, i miei genitori ci hanno offerto il soggiorno in una deliziosa Chambre d'Hote (più o meno un B&B): La Bicyclette Fleurie.
Le tariffe non sono esattamente da decrescitori, ma facendo il paragone con il costo medio di molti miseri alberghi posso garantirvi che almeno ne vale la pena!
Tanto per cominciare il posto è incantevole, in una vecchia casa in pietra, ristrutturata secondo criteri di risparmio energetico, incorniciata da viti.
C'è un piccolo giardino, dove sono presenti altalene per i bambini, uno splendido forno (fatto secondo l'abitudine della zona: una struttura separata dall'abitazione e coperta) e la possibilità. quando il tempo lo consente, di mangiare all'aperto.
Le camere sono semplici e spaziose.
Il salone comune è un bel locale dove fare colazione quando fa brutto o mettersi in poltrona a leggere la sera.
La piscina: ah la piscina! Copribile, lo scrivo subito, pertanto utilizzabile praticamente tutto l'anno! L'acqua è igienizzata con sale marino, che rilascia naturalmente cloro e quando finisce in bocca sa di mare e non secca nè rovina pelle e mucose come le acque super-clorate delle solite piscine.

C'è anche un idromassaggio, con acqua riscaldata (tutto il riscaldamento è effettuato tramite sistema a condensazione, alimentato a pellet), di notevoli dimensioni! L'acqua dell'idromassaggio è igienizzata con ossigeno attivo e questo consente ai proprietari di poterla utilizzare per irrigare il giardino!

I proprietari sono due persone molto simpatiche, disponibili, gentili, con due bellissime bambine.

Ma veniamo al cibo: senza alcun problema è possibile richiedere menù vegetariani e vegan. Tutti i cibi sono di origine biologica e/o locale: per esempio il succo d'arancia è bio e fatto con arance siciliane poichè più vicine rispetto a quelle della California :)
Gli yogurt sono fatti in casa e sono disponibili anche di soia.
Il pane, le torte, i muffin, ecc. sono fatti in casa e cotti nel fantastico forno a legna.

Per la colazione ci veniva portata crema di mandorle in sostituzione del burro, o di nocciole, pane fatto in casa con sambuco, una vastissima scelta di marmellate sempre fatte in casa.
Ho potuto assaggiare clafoutis fatti con latte di cocco in sostituzione del latte vaccino (buonissimo!) e pizze vegan, di cui alcune con combinazioni di ingredienti davvero insoliti per noi italiani, ma assolutamente da provare (per esempio: cetrioli, panna di soia e germogli!). Humus home made, tapenade di olive e chi più ne ha più ne metta!


Insomma per la prima volta, in Francia, mi sono sentita coccolata e viziata, anche dal punto di vista gastronomico.
Poi, insomma, la filosofia di vita: è bello chiacchierare della scelta di acquistare solo bio e locale (per i vegetariani: tutti i formaggi sono piccole produzioni locali); di risparmio energetico, di natura!
Il tutto a due passi da Cremieu, cittadina medievale considerata tra le 100 più belle di Francia, e vicinissimo alla vivace Lione. Raggiungibili sono anche la città di Grenoble (con la sua Bastille e l'ovovia per arrivarci, attorniata da montagne splendide) e Chambery. In generale la zona è l'ideale per passeggiate nel verde, treccking in montagna e relax a contatto con la natura ;)

venerdì 2 ottobre 2009

Saluto veloce :)



Scusate la latitanza!
Mi collego brevemente, per avvisare gli eventuali interessati che non sono scomparsa, ma sono solo presa dalla stesura della mia tesi di Master.
Le vacanze, per quanto brevi, sono state dietro casa, ma magnifiche.
Ho scoperto un B&B eccezionale, di cui parlerò, forse, quando avrò tempo.
E sopratutto ho nuove ricette!
Ma ora è il tempo che manca, per cui io, il topo e la piccola natrice da lui trovata (e bravo il mio mini erpetologo in erba) mandiamo un etereo saluto!