Ma interessa? Ora devo scervellarmi per trovare dieci cose da dire...
1)Sono vegetariana da quando ho 14 anni e la virata verso il veganesimo è avvenuta dopo la nascita di mio figlio. Saranno stati gli ormoni, sono diventata ancora più sensibile :D
2)Sono sensibile, ma anche una persona ESTREMAMENTE nervosa! Lo sanno bene i miei genitori ed amici: se mi girano sono insopportabile!
3)Sono negata per la matematica e le materie scientifiche e continuo a chiedermi chi me l'ha fatto fare di iscrivermi a biologia, mettendoci un mezzo secolo a portare a termine una triennale :P
4)Per rispondere al punto 3: i miei sogni infantili me l'hanno fatto fare, quando ancora credevo di poter lavorare facendo l'etologa sul campo...
5)La mia mamma è francese, mentre mio padre romano (anche se i suoi genitori erano rispettivamente calabresi e umbri).
6)Sono atea.
7)Attualmente sono anche disoccupata, ma questo non mi ha ancora condotta alla preghiera!
8)Un metro e ottanta, gambe infinite e seno prosperoso ci crede qualcuno?
9)Ammetto di aver esaurito le idee sul da dire...
10)Sto facendo merenda con buonissimi pistacchi tostati!
Venendo alle cose serie, qui
avevo parlato dei modi in cui sfrutto la poltiglia di mandorle che avanza facendo il latte, in ricette che prevedono cottura.
Fin'ora ne ho sperimentata una sola che invece preveda l'utilizzo unicamente di ingredienti crudi e senza farlo apposta ho fatto qualcosa di molto simile a questa ricetta di Marta.
Tartufini dolci:
In soldoni, ho frullato la poltiglia di mandorle (che lo ripeto, essendo un avanzo della produzione del latte di mandolre, è intrisa d'acqua) con pari volume di poltiglia di datteri e due cucchiai di burro di cocco (per una tazza di mandorle fruttale più una di datteri). Infine, bagnadomi le mani, ho semplicemente fatto delle palline che ho rotolato nel cocco in scaglie.
Bisogna lasciarle in frigorifero per un giorno, in modo che si asciughino leggermente e che i grassi solidifichino, ma sono ottime anche subito, sono solo più morbide!