Diario di una famiglia che mangia vegetale, di ricette, decrescita e genitorialità naturale
martedì 21 dicembre 2010
Gnocchi all'ortica
Non riesco a credere di stare postando una ricetta tanto inesistente. Facile. Stupida. Ma buona. E le ricette facili sono quelle che servono quando si ha un bimbo che vuole giocare, un compagno che la sera ha fame e non sempre la voglia di cucinare che sprizza da ogni poro.
In estate e primavera è cosa facile raccogliere le ortiche (facile coi guanti, eh!). Le foglie sono leggere, quindi cosa facile è anche essicarle, semplicemente appendendo i mazzetti a testa in giù in luogo areato ed al riparo dalla luce diretta del sole, finchè non sono sbriciolabili tra le dita.
Ma può capitare, come è successo a me, di essere tanto presi nel cercare cose insolite da dimenticare questa raccolta essenziale. Abbiamo sfruttato ortiche fresche, ma sono stata tanto sbadata da non metterne via per l'inverno...
Eppure la soluzione c'è ed è anche semplicissima: recarsi in erboristeria e acquistare un poco di ortica essicata. L'ortica si usa in tisane e decotti come diuretico e re-mineralizzante, pertanto è erba comune nelle erboristerie. Certo, il costo è maggiore che a raccogliersela da soli (e la soddisfazione nettamente inferiore), ma pesa talmente poco che un bel barattolino pieno pesa circa 30 grammi!
Secca è meno profumata di quella fresca, ma in questo l'autoproduzione non darebbe migliori risultati.
Quindi:
-panna vegetale (io ho usato la panna di mandorle)
-sale e pepe
-olio extra vergine di oliva
-poco scalogno
-acqua se serve
Dopo aver fatto il soffritto di scalogno, appena dorato, ho aggiunto un cucchiaio raso di ortica per persona ed un poco di acqua per farla rinvenire qualche minuto. Infine ho aggiunto la panna ed ho lasciato cuocere qualche minuto per permettere all'ortica di reidratarsi ed all'acqua in eccesso di evaporare ;-)
Nel frattempo si porta a bollore l'acqua salata e poi si fanno cuocere gli gnocchi (miseramente comprati stavolta, ma per fortuna ne trovo, anche nei comuni negozi, di totalmente vegan). Appena vengono a galla li raccolgo con la schiumarola e li faccio saltare nella padella col sughino orticoso.
E sono buoni!
Tre nanosecondi di impegno culinario, ma tante proprietà delle erbe selvatiche a portata di mano :-)
mercoledì 15 dicembre 2010
Pesto/patè di cavolo nero e chapati di farro!
L'ultimo pesto, almeno per un po', promesso! Questo è delizioso spalmato sui crostini! Un ottimo antipasto. Naturalmente allungandolo con poca acqua calda e olio svolge magnificamente anche la funzione per cui è nato, condimento per pasta o cereali in chicco.
Ho usato un bel mazzo di foglie di cavolo nero (grazie GAC, grazie!), 2 spicchi di aglio, una tazza di semi di girasole, sale, pepe e olio extra vergine di oliva più acqua.
Ho aggiunto acqua perchè i semi di girasole sono molto pastosi e si ottiene una consistenza abbastanza solida, perfetta da spalmare. Volevo evitare di aggiungere troppo olio, per cui mi sono aiutata con l'acqua per tritare bene e mi riservo di aggiungere olio extra vergine di oliva extra quando lo "allungo" per usarlo come sugo pronto. Dal momento che surgelo i vasetti, l'aggiunta di acqua non compromette la conservabilità del prodotto ;-)
Infine abbiamo ripetuto i chapati, dal momento che il topo si diverte e la merenda viene buona ed educativa: abbiamo preso i chicchi di farro decorticato (che bello affondare la mano nella ciotola di chicchi); li abbiamo macinati osservando come nasce la farina; abbiamo aggiunto un po' di acqua tiepida ed ho lasciato che il topo si divertisse un po'. Infine abbiamo aggiunto un bel cucchiaio di patè di olive nere ed ho terminato la lavorazione dell'impasto. Questa volta l'ho steso molto più sottile ed il pane ottenuto era quindi più croccante, delizioso!
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