Diario di una famiglia che mangia vegetale, di ricette, decrescita e genitorialità naturale
giovedì 27 novembre 2008
Le lenticchie della LIPU
Ho ricevuto la segnalazione di questa bella iniziativa e la giro volentieri!
LE LENTICCHIE DELLA LIPU
Un gesto semplice ma importante per il futuro della terra. Lo chiede la LIPU ( http://www.lipu.it )(Lega Italiana Protezione Uccelli) che sabato
13 e domenica 14 dicembre sarà con i propri volontari nelle piazze e nelle proprie 50 strutture tra Oasi, Riserve e centri per offrire le Lenticchie della LIPU, l’ iniziativa natalizia che sostiene i progetti dell’associazione in favore di un’agricoltura più sana e rispettosa dell’ambiente e degli uccelli selvatici.
Prodotte dalla cooperativa “ La Terra e il Cielo ”, Le Lenticchie della LIPU, sostenute dal pay off “Un piccolo seme per un grande progetto”, sono realizzate attraverso coltivazioni biologiche al 100 per cento e verranno offerte al pubblico in cambio di un contributo di almeno 5 euro.
Testimonial del “Natale per la Natura ”, che quest’anno giunge alla sua tredicesima edizione, sarà Danilo Mainardi, Presidente Onorario LIPU e professore ordinario di Ecologia comportamentale all’Università Ca’
Foscari di Venezia.
La campagna di comunicazione è realizzata dall’agenzia Kreative House ( http://www.kreativehouse.it ) di Fidenza (PR).
Piatto definito “povero” della tradizione gastronomica italiana, le lenticchie sono in realtà un alimento ad alto contenuto proteico e molto diffuso in tutto il mondo. Nel nostro Paese sono immancabili ospiti nel cenone di Natale o in quello di San Silvestro. Sono considerate portafortuna perché nella loro forma ricordano le piccole monete.
Con l’iniziativa natalizia “Le Lenticchie della LIPU” si sostiene un modello di agricoltura che non utilizza prodotti chimici e che tutela la biodiversità e alcune specie di uccelli un tempo molto più comuni come la Rondine , il Barbagianni, l’Allodola, la Passera mattugia, le cui popolazioni negli ultimi 25 anni si sono dimezzate per colpa dell’agricoltura intensiva e dell’uso di prodotti chimici.
Le lenticchie danno inoltre un sostegno economico ai progetti e alle attività che la LIPU svilupperà per incentivare un’agricoltura più sana ed equilibrata per l’uomo e per l’ambiente.
L’elenco dei banchetti del 13 e 14 dicembre sarà pubblicato sul sito
http://www.lipu.it
Per informazioni:
www.lipu.it
Sede nazionale LIPU, tel. 0521.273043
domenica 23 novembre 2008
Nespolo di germania
Il Nespolo comune (o di germania, Mespilus germanica) è un bellissimo alberello, della famiglia delle rosacee.
Si trova ancora in molti boschi (ne ho visti molti per esempio nel Parco del Circeo) ed è originario dell'area Caucasica, ma diffuso dall'Iran alla Germania (dove lo hanno portato i Romani pare).
In primavera si riempie di bei fiori bianchi in mezzo alla rosetta di foglie ed è una pianta resistente, che non serve potare, non necessita di trattamenti, si adatta a varie condizioni climatiche.
Non poteva mancare nel mio "orto"! E oggi posso festeggiare il primo raccolto: il forte vento ha fatto cadere tutte le foglie, ma i frutti, tranne un paio, hanno resistito!
Ho raccolto tutto ed ora devo lasciare i frutti (che poi sono dei falsi frutti, come quelli della rosa canina) ad ammezzire, cioè a maturare, anzi quasi marcire, in una cassetta di legno colma di paglia o foglie secche.
Il frutto appena raccolto è acido e solo fermentando leggermente diventa commestibile e buono. Quando la buccia sarà scurita ed al tatto saranno morbidi, potrò assaggiare le prime Nespole comuni della mia vita!
martedì 18 novembre 2008
Frittatina di fiocchi di ceci
Avanzo di fiocchi di ceci e smaltire e cronica incapacità di fare polpette (non azzecco mai la consistenza) mi hanno ispirato la frittata!
Ho unito ai fiocchi di ceci una quantità un poco inferiore di farina di riso, pepe, olio extra vergine di oliva, poi acqua, fino ad avere una pastella molto densa.
Un goccino di olio nella padella antiaderente, poi cottura a fuoco basso, abbastanza lunga per via dello spessore.
Ne è risultata una farifrittata che al topo (tagliata a dadini) è piaciuta molto ed anche ai genitori! Mi sono ricordata di fare una fotografia quando ne rimaneva solo un pezzetto smangiucchiato, quindi: dettaglio dello spessore!
Va bè, l’importante è che era buona!
lunedì 17 novembre 2008
Crepes di legumi (ricetta indiana)
Questa ricetta ovviamente non è mia, ma trovate tutte le indicazioni qui. L'ha postata su ForumEtici una ragazza, Yrouel, che ha scovato il video della ricetta.
Le crepes che ho fatto io erano buonissime! Approvate dal topo e dal babbo! Io ho usato riso integrale e azuki verdi lasciati in ammollo dal mattino alla sera (le ho fatte per cena).
Sono facili da fare e la consistenza è perfetta per arrotolarle e farle ripiene, magari anche al forno come crespelle o tagliate a striscioline e condite (come suggerito da Conci!). Io le ho assaggiate così com'erano, condendole con una salsa di tahin, lievito alimentare in scaglie e olio evo.
E' veramente un modo semplice, ma divertente di proporre i legumi in tavola. Suggerisco a tutti di provarlo!
martedì 11 novembre 2008
Tortino di cavolo profumato al cardamomo
Questo tortino l’ho pensato per mio figlio, in modo da mettere in un piatto solo verdure e proteine, ma si è rivelato veramente delizioso e l’accoppiata cavolo e cardamomo mi è piaciuta moltissimo!
Ingredienti:
-150 grammi di cavolo
-1 patata
-1 carota
-1 pomodoro
-50 grammi farina di ceci
-25 grammi farina di grano saraceno
-25 grammi farina di soia integrale
-350 ml di acqua
-4 cucchiai di olio extra vergine di oliva
-1 cucchiaino di cardamomi
Preparazione:
Prima, in una ciotola, ho unito le tre farine con l’acqua e l’olio, più sale e pepe a piacere, mescolando bene per sciogliere tutti i grumi. Poi si lascia riposare almeno 15 minuti.
Nel wok ho fatto cuocere il cavolo con la patata, la carota e il pomodoro, tutto tagliato a pezzetti (il tutto può essere tagliato più fine o tritato se non volete avere i pezzi di verdura nel tortino) e ho aggiunto i cardamomi.
Quando le verdure sono cotte, ma ancora un poco croccanti, le verso in una terrina bella grande, precedentemente inmargarinata e infarinata. A questo punto verso sopra la pastella delle farine. In forno a 200°C per una mezz’ora (anche più, controllate la cottura, si vede abbastanza bene quando la farina deve ancora cuocere).
Se si ha tempo di lasciarlo stiepidire, come per le torte salate, il tortino ne guadagna: si taglia più facilmente e si sentono meglio i sapori!
Lo stesso mix di cavolo, pomodoro e cardamomi mi è piaciuto moltissimo unito all'okara come ripieno per una torta salata. Da provare!
mercoledì 5 novembre 2008
Quinoa con cime di rapa
Ho recentemente raccolto l’ultimo vaso di cime di rapa!
La coltivazione di questa pianta dà decisamente soddisfazione! Bisogna solo stare attenti ai bruchetti che divorano tutto, ma sono riuscita a mandarli via con regolari ed innocue spruzzate di Neem.
Ho pensato di usare le cime di rapa con la quinoa come un risotto ed è risultata un’ottima idea. Ho preparato un soffritto leggero a cui ho aggiunto qualche pomodoro pachino e le cime di rama ad appassire. Ho versato anche la quinoa sciacquata precedentemente in un colino e l’ho lasciata tostare un minuto prima di aggiungere acqua fino a coprire il tutto.
Infine ho lasciato cuocere a fuoco basso per venti minuti circa, controllando ogni tanto se non servisse aggiungere acqua.
Io vado matta per la quinoa ed è un dovere esaltarne le sue proprietà: adatta anche ai celiaci poiché priva di glutine (in effetti non si tratta di un cereale), ricca di ferro e proteine! Una manna dal cielo per i vegan!
Non a caso è l’alimento che ha sostenuto le popolazioni andine anche nei periodi di carestia, risultando praticamente un piatto unico completo.
Dal momento che è oltretutto buonissima, non è davvero possibile chiederle di più!
sabato 1 novembre 2008
Dadolata di cavolo e tempeh
Credo sia uno dei modi che preferisco per cucinare il cavolo (uno dei perchè mi piace in ogni salsa ed accompagnato da qualunque cosa, ma comunque)!
Tra l’altro credo sia anche uno dei modi più semplici e veloci e la cosa si traduce nella frequenza con cui questo piatto è proposto ;)
L’elenco degli ingredienti è presto fatto: cavolo, olio evo, tempeh (alla piastra, alle alghe, agli aromi, naturale...), un goccio di shoyu, uno spicchio di aglio.
Nel wok faccio saltare il cavolo tagliato abbastanza fine (a seconda della mia pazienza, per la verità) con l’olio e l’aglio. Dopo un poco aggiungo il tempeh tagliato a dadini e la salsa di soia (quella vera, mi raccomando, non le schifezze che si trovano in alcuni supermercati!) e copro qualche minuto. In questo modo salo ed il vapore termina la cottura.
L’immagine è stata presa prima di aggiungere la salsa di soia (ed è penosa con il flash, lo so), altrimenti il colore diventa un tutt’uno con lo sfondo del wok...
Gnam!
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