Ultimamente ho riflettuto molto sul crudismo.
Grazie a questo post di Annalisa e ad alcune bellissime ricette (tipo questa che adoro) di MissVanilla, che mi sono sempre di ispirazione, ho pensato fosse il caso di scrivere nero su bianco perchè non sono crudista al 100% e perchè, come consulente, non ritengo necessario consigliarlo.
Ma preciso subito due cose importanti: 1- con crudismo qui intendo al 100% o in quella direzione e 2- il fatto che io non lo ritenga necessario o ottimale per la salute NON significa che non si possa fare o che faccia male, tutt'altro. Spero che proseguendo la lettura questi 2 concetti rimangano chiari.
Mi rinfresco con una immagine scattata la scorsa primavera e mi butto!
La dieta "originaria" dell'uomo sarebbe al 100% cruda.
Bè: no. Inutile girarci tanto attorno. La scoperta -e utilizzo- del fuoco è perfino più antica dell'uomo moderno. Esistono prove dell'utilizzo del fuoco già a partire da 1,5 milioni di anni fa, da parte di Homo erectus (per chi non lo sapesse, non è la nostra specie, ma un nostro "parente" ormai estinto). Anche i neanderthal facevano sicuramente uso del fuoco. Insomma la nostra specie è "nata" assieme al fuoco e sicuramente è nata anche assieme ad una forte differenziazione della dieta rispetto ai primati più prossimi a noi come le grandi antropomorfe.
Se non bastassero le differenze anatomiche a dimostrarlo (abbiamo, riassumendo, dentatura molto meno forte e resistente agli acidi, più adatta a masticare alimenti morbidi; colon molto più breve, poichè meno adatti a ingerire importanti quantità di cellulosa), basterebbe la logica ed un pizzico di conoscenza dell'evoluzione.
Abbiamo (anzi, i nostri antenati, intendendo con questo specie di ominidi ben precedenti la nostra) acquisito la caratteristica di essere bipedi, per farla molto, ma molto breve, perchè abbiamo abbandonato la foresta, sfruttando la savana, il bush e le boscaglie stagionali. In effetti come bipedi saremmo delle schiappe a competere coi primati nel raccogliere la frutta matura sugli alberi ;-)
In compenso l'utilizzo delle mani e presto del fuoco ci ha presto permesso di sfruttare risorse per cui c'era minore competizione, come i tuberi e poi i semi. Che oltretutto presentavano l'enorme vantaggio di essere "stoccabili" e trasportabili.
La presenza di amilasi salivare in quantità decisamente maggiore rispetto ai primati è la prova di un nostro innegabile adattamento al consumo di amidi.
L'uomo non è più esclusivamente fruttariano, così come non è erbivoro. Con una dieta basata esclusivamente sulla frutta abbiamo sì molti vantaggi (e ne discuterò almeno brevemente a breve), ma facciamo anche molta fatica a raggiungere le calorie che ci sono necessarie e questo nonostante l'accesso illimitato a frutta di ogni stagione e parte del mondo, che acquistiamo al supermercato e non con giorni di cammino e che riusciamo a mandare giù in quantità talvolta a malapena sufficiente grazie ad artifici molto poco più naturali del fuoco quali frullatori, estrattori, centrifughe ecc.
Non a caso la dieta crudista è eccellente per perdere peso, ma tutti gli studi fatti hanno indicato la presenza di almeno una parte dei soggetti sottopeso e che non raggiungeva un apporto adeguato in nutrienti.
Ripeto qui il mio disclaimer iniziale: la mia non è una critica al crudismo, che è possibile seguire anche con grandi vantaggi. Semplicemente sono convinta che se ancora oggi sia difficile per alcuni mangiare a sufficienza tutto crudo, immaginatevi un po' un milione di anni fa, quando il cibo doveva essere cercato a piedi, non ci si scaldava (bhè, tranne che attorno al fuoco ;-)), si scappava dai predatori e c'erano anche stagioni secche o fredde.
Si può fare, può essere utile sotto molti aspetti, ben spiegati nel libro recensito da Annalisa nel post già linkato, ma non è la strategia che sembra vincente dal punto di vista evolutivo.
E mi riallaccio di nuovo al mio primo disclaimer: il 100% crudo non sembra vincente, ma è invece evidente e provato che, oltre fonti più concentrate di energia quali gli amidi, cibi grassi e in passato "ghiottonerie" belle grasse e proteiche come gli insetti, la nostra specie si sia evoluta mangiando SEMPRE anche tantissima roba cruda, vegetali, erbe selvatiche di ogni tipo, qualunque frutto o bacca fosse a disposizione nella stagione. E' stato stimato che l'apporto in fibre e calcio fosse altissimo, proprio grazie all'imponente consumo in vegetali selvatici, che sono oltre tutto molto più concentrati (in nutrienti e non in zuccheri) rispetto alle varietà coltivate.
La dieta 100% cruda è la più sana.
La dieta 100% cruda ben organizzata è sanissima e presenta innumerevoli aspetti vantaggiosi, MA, nessuno studio e nessuna logica ci dice che tali vantaggi siano raggiungibili solo mangiando tutto crudo. Nessuno studio ha mai confrontato una dieta vegan crudista con una dieta vegan sana (e quindi con tanto crudo). Fare il confronto con la normale e pessima dieta onnivora tutta cotta non ci dice purtroppo granchè.
Una dieta ricchissima in verdure e frutta cruda è vantaggiosa nei confronti delle malattie cardiovascolari, del diabete, del cancro, del sovrappeso.
Ma anche una dieta vegan parzialmente cruda (non so come altro chiamarla) presenterebbe gli stessi vantaggi.
Gli antiossidanti e le vitamine possono in parte essere distrutti con la cottura. MA non è che il cibo cotto non ne ha più, le riduzioni vanno dal 20 al 70% per le peggiori cotture (prolungate, in acqua, ad alte temperature). Una cottura conservativa invece (per esempio al vapore e la più breve possible) lascia di poco inferiore la quantità di vitamine termo-labili, ma rende il cibo più morbido e da che mondo e mondo si riesce a mangiare una quantità maggiore di cibo cotto (richiede anche meno tempo di masticazione) rispetto al crudo. Pertanto la quantità finale di vitamina è la stessa e i minerali e gli altri componenti sono anche di più.
Alcune vitamine vengono proprio assimilate meglio a partire dal cibo cotto (come i carotenoidi, che oltretutto sono assimilati meglio se mangiati assieme ai grassi, alla faccia della moda per le diete monofrutto).
Inoltre ripeto, sempre a scanso di equivoci, che è ESSENZIALE mangiare tanti alimenti vegetali crudi. Ma essere non crudisti non significa mangiare tutto cotto!
Venendo agli antiossidanti, se è indubbio che mangiare crudo è un ottimo modo per farne il pieno, vorrei porre l'accento sui primi 5 alimenti in cima alla lista dei cibi a maggior contenuto in antiossidanti, secondo la TAC (total antioxidant capacity), traggo sempre dall'interessantissimo "Becoming raw": 1)piccoli fagioli rossi 2)mirtilli selvatici 3)fagioli pinto 4)fagioli rossi 5)mirtilli
e al 18° patate russet (cotte!), "solo" al 20° e 21° prugne e mela....
Per dire: ottimi gli antiossidanti di frutta e verdure cruda, ma perchè mai privarsi di quelli (oltre ad altri vantaggi) di legumi e tuberi cotti?
La cottura rende "tossici" gli alimenti: questo è vero solo in parte (molto in parte). Se è vero che con la cottura si possono formare sostanze pericolose come l'acrilamide o gli AGEs (Advanced Glycation End products), ciò accade solo con alcuni tipi di cottura, sostanzialmente quella ad alte temperature e con grassi (tipo la frittura e alcuni tipi di cottura al forno). Imparare a usare solo cotture conservative ed evitare ovviamente il junk food, che è la fonte per eccellenza di queste sostanze, è più che sufficiente per eliminare il pericolo.
D'altro canto la cottura rende più digeribili molti cibi, i legumi tra tutti.
Per quanto riguarda il mantenimento del pH corporeo, ancora una volta, non è vantaggio esclusivo del tutto crudo. Oltretutto i tuberi e alcuni semi antichi come grano saraceno e quinoa o miglio, oltre che molti legumi, non sono acidificanti.
E' stato dimostrato che non ha riscontro scientifico nè la teoria secondo la quale ci servono gli enzimi delle piante per digerire bene, nè la teoria della leucocitosi.
E ancora una volta ricordo che anche i sostenitori delle suddette riconoscono come non sia necessario evitare del tutto gli alimenti cotti.
La dieta crudista è la più ecologica: questo in effetti può essere. Ma credo dipenda molto da dove si vive e da come si mangia (siamo tutti diversi, ognuno deve calibrare la propria dieta su sè stesso e non su un qualche guru: c'è chi si trova bene con più grassi, chi con meno; chi ha bisogno di qualche fonte di saturi perchè magari il suo organismo ne produce pochini e chi no e via discorrendo). Se si vive in zona più o meno calda è facile (e probabilmente anche più giusto per l'organismo) basarsi fortemente su frutta acquosa e semi oleaginosi e lo stesso clima presenta una ampia offerta di alimenti adatti anche ai più affamati, quali avocado, banane, datteri, manghi, ecc.
Se si vive al nord e si ha bisogno di un discreto quantitativo di calorie è più difficile saziarsi senza darci dentro di noci e nocciole (anche se la sazietà e la capacità di tollerare una dieta basata sui semi oleaginosi di nuovo credo sia soggettiva). A meno di comprare frutta da oltreoceano.
Non è una critica. Anche vegan non crudisti -chi più chi meno- e anche tutti gli onnivori che conosco, fanno incetta di prodotti non proprio Km0 come caffè, cioccolato, zucchero, banane ecc.
Però ecco, alla fine della fiera, tra frullatore ultra professionale e pentola di coccio sulla stufa (tra l'altro, ho scoperto che la cottura in coccio preserva alcuni antiossidanti che si perdono invece con la cottura in pentolame in metallo), mi sento più ecologica -e sicuramente risparmio di più- godendomi il farro monococco comprato tramite GAS. O per lo meno non credo che si possa così facilmente decretare un vincitore, sono troppe la variabili in gioco (ma vince senz'altro Annalisa, che riesce ad essere al 90% crudista senza mangiare banane e datteri e senza frullatore!!!).
Insomma, personalmente sono una fan del tubero e del cereale (granelli di amido cotto di vario tipo, di orzo e legumi, sono stati trovati anche nel tartaro dei Neandrthal, che per dire, erano il più "carnivoro" degli ominidi). Non riesco a trovare una ragione valida per eliminare dalla mia dieta tuberi, cereali integrali e men che meno legumi.
Fermo restando che li accompagno sempre con verdura cruda (ma anche cotta in maniera conservativa), che tutta la frutta che mangio, a colazione, essiccata, agli spuntini, è cruda; e che io di crudo mangio anche i cereali, perchè faccio i fiocchi di avena in casa ed anche la colazione Kousmine utilizza farine crude se appena macinate.
Voi? Quanto crudo nella vostra dieta?
41 commenti:
Tocchi un tasto dolente. A me la verdura cruda piace poco. Da quando ho deciso di porre più attenzione a quello che mangio - ormai qualche anno - quasi tutti i miei pasti cominciano con un'insalata (cavolo, finocchi, lattuga, a seconda della stagione) che arricchisco con semi, frutta, pomodori (sempre a seconda della stagione) ma che è comunque in parte uno sforzo. Il crudiso, anche parziale, mi intriga, ma proprio per questo mio gusto, mi spaventa anche un po'.
Molto interessante questo post!
Uau Isa grazie, proprio bello questo articolo! Ridà le proporzioni.
Io questo inverno, in una casa freddissima, a parte la frutta che mangio sempre, ho faticato un po' con le insalate, e mi sono fidata del mio istinto...
Ma a parte questo le considerazioni evolutive mi affascinano e convincono sempre!
Ciao
Che post interessante! il crudo nella mia dieta è pochino, ahimè, si limita alle insalate (ma la mangio 2 volte al giorno, sempre)... e alla frutta che mi impongo di mangiare se no la dimenticherei! però c'è da dire che non di rado mangio un finocchio a merenda o delle noci :)
Complimenti per il post interessantissimo Isabella!
Ho recentemente esperito un mese di crudismo 80/10/10 (non facile in una città come Milano, d'inverno) e il risultato sono state riflessioni molto simili alle tue con conseguente voglia di sì, inserire il più crudo possibile nella mia dieta, ma non eliminare affatto cereali in chicco e legumi. Il crudismo è uno stile di vita piuttosto estremo che funziona solo se ben gestito e non tutti, in tutte le parti del mondo possono intraprenderlo con facilità.
Il tuo post non ha fatto che chiarirmi ancora di più le idee!
Grazie! :)
Finalmente un articolo dettato dal buonsenso. Una dieta è sempre qualcosa di relativo, perchè deve soddisfare esigenze che variano moltissimo, non solo da individuo ad individuo, ma anche in funzione del luogo e della stagione, e non può assolutamente basarsi solo su alimenti crudi. E' un concetto che la macrobiotica ha fatto proprio da sempre. Anch'io ho scritto qualcosa sulla mania del crudismo, su www.ilmioblogolistico.it.
Ottimo articolo Isabelle, ho imparato anche delle cose nuove :)
Aggiungo solo, alle tue considerazioni sul fatto che non è sempre vero che la cottura distrugge il cibo o dà luogo a trasformazioni potenzialmente tossiche, che in alcuni casi è invece addirittura necessaria per disattivare alcuni antinutrienti. E' il caso, per esempio delle cicerchie che contengono una neurotossina che può provocare la latiriosi (anche se l’insorgenza della malattia pare sia legata a una dieta prevalentemente a base di cicerchie crude come succedeva in alcune zone delle Marche prima e durante la seconda guerra mondiale). La neurotossina ODAP viene inibita parzialmente dall’idratazione e completamente dalla cottura, infatti oggi la cicerchia e i germogli di cicerchia non si consumano crudi ma si usano solo cotti.
No fuoco, no cicerchia. A conferma che il bipede ipoteticamente frugivoro che trovava questo delizioso snack vegetale, andava incontro a qualche problema. Oggi lo sappiamo :)
scusa per il terribile posizionamento delle virgole ma scrivere sull'ipad è come sempre una tortura
Mooooolto interessante, grazie per condividere.
Io "crudizzo" molto solo in estate, il resto dell'anno mi è molto difficile...che poca forza di volontà -_-
p.s.: qualche settimana fa è stato il NO CAPTCHA day e pubblicai un post, dato che sul tuo blog è attivo vorrei sentire il tuo parere :)
Molto interessante il tuo articolo! Anche per me in estate è più facile, sia per via dell'orto sotto casa, sia perchè sono più invogliata. In questo periodo, faccio le merende a crudo (con frutta fresca o secca), a pranzo sempre verdura cruda e poi cotta per secondo e/o mescolata al primo e a cena dipende un po' da cosa ho in casa. Comunque anch'io sono una fan del cereale! :-)
Ciao! Scopro oggi il tuo blog. Io sono onnivora ma per questioni di intolleranze uso abitualmente semi, pseudo cereali e molta verdura. Penso che la cosa migliore sia sempre variare, quindi sia crudo che cotto, perché solo così si riesce ad evitare la saturazione digestiva che può provocare danni a lungo termine.
Complimenti per gli articoli, sarà un piacere seguirti :-)
Articolo molto bello ed interessante.
Avrei tante cose da dire :-)
Sto pensando da tempo di scrivere la mia idea sul crudismo dopo 10 anni di sperimentazione, sarebbe lunga farlo qui, dico solo che condivido molto di quello che dici, in particolare riassumerei tutto quello che ho da dire con: non è necessario il crudismo totale per una salute ottimale :-)
Grazie per le informazioni, mi mancavano diversi concetti. E leggendolo ho pensato: fiuuuu! Sì perché mi piace l'idea di mangiare crudo ma non sono mai riuscita a tenere per molto proprio perché, come te, io non riesco a rinunciare a cereali e legumi. Ma con i giusti accorgimenti, come suggerisci tu, si può avere un'alimentazione sana anche se non totalmente crudista.
Sto organizzando una raccolta di ricette per Pasqua, se ti va di partecipare, le tue ricette saranno le benvenute.
http://golositavegane.blogspot.it/2013/02/buona-pasqua-vegan-ricette-per-un-menu.html
io ci ho provato due anni fa, non ci sono riuscita, e non mi manca ;)
molto ben spiegato, come sempre sai fare. direi che sono le mie stesse motivazioni, oltre ad una che non hai menzionato e che per me invece vale molto: la coccola calda e il profumo del cibo cotto, in alcuni casi, mi rigenera e mi rinfranca in un modo che il cibo crudo, per quanto mi piaccia, non riesce a darmi.
La mia alimentazione è al momento cruda per 70%, in ogni caso...i pasti principali sono composti sempre da una ricca insalata mista di vegetali, oleaginose e semi, e spremute e frutta fresca ogni giorno. Qualcosa in più di cotto ci va il sabato e la domenica, quando mi va di mettermi ai fornelli e preparare qualcosa di più elaborato o sfizioso, o semplicemente che mi piaccia, come una pasta e legumi o un buon risotto o uno sformato di verdure gratinate.
Ma devo dire che se faccio due giorni di seguito a consumare solo cibo cotto poi mi sento "toppata" e devo assolutamente ricrudizzarmi, mi manca proprio.
Complimenti Isabella, un bell'argomento e interessanti anche gli interventi dei commentatori.
Considerazioni molto interessanti, mi ha fatto piacere leggere anche il (rapido) commento di Missvanilla.
Mi definisco un "vegano tendenzialmente crudista", ma solo perché frutta e verdura preferisco sempre mangiarle crude e sento di stare bene, tutto qui.
Ciao Isabella, complimenti per la vittoria del premio di Erbaviola!
Sul crudismo avrei tante cose anche io da dire dopo un po' di sperimentazioni che sono però solo la punta dell'iceberg. In questo periodo sto mangiando prevalentemente crudo con anche un po' cotto.
Come dici anche tu le variabili in gioco sono talmente tante che non possiamo analizzare correttamente ciò che avviene nel nostro corpo. E se potessimo produrre tutto ciò che ci serve all'interno ma solo se fossimo realmente puliti? Non è una semplice ipotesi ovviamente. Per questo motivo la ricerca di scientificità sull'apporto dei nutrienti, gli antiossidanti, le vitamine e anche le calorie non ha senso.
Io dico che ognuno deve fare le proprie esperienze, e se ha voglia di mangiare cotto, onnivoro, vegetariano, fruttariano o vegano deve farlo.
Però il crudo... bhé... è un'altra cosa! E non certo solo per il fisico. La Natura non sbaglia mai, siamo noi che la interpretiamo male. Quando troverò l'albero del cotto avviserò tutti promesso ;)
Ciao!
Come sempre scritto magistralmente, grazie :-) Mi hai fatto ridere sul 'vincitrice', specie perché nei commenti alla recensione avevo spiegato in lungo e in largo come questo per me sia un momento di sperimentazione personale, e dettata volutamente dall'empirismo. In generale, l'immagine che ho in mente quanto mi avventuro nella lettura di un approccio nuovo per me è quella del grande Michel Odent che, di fronte a una mia domanda su articoli che mi lasciavano perplessa, sorrise in un modo inenarrabile e disse: 'Et là, ce sont des théories..'
Ciao molto interessante il tuo post, e capita a fagiolo in un periodo per me di grande sperimentazioni vegane per motivi di salute!
Adoro tutte le verdure i cereali e i legumi, cerco di inserire più crudo possibile tramite frutta e insalate!
ma non posso fare a meno del riso integrale e del miglio che adoro! :-)
che bella riflesione, non sono crudista, ho imparato che
ogni fisico è diverso dall'altro, io alcune cose crude prorpio non riesco a mangiarle altri si e stanno bene le mnagio io no.
ma la cottura rende alcuni cibi anche più digeribili non va vista solo in senso negativo , io un sedano di verona lo cuocio al forno sotto sale, preferisco mangiare sempre crude le verdure e la frutta con qualche eccezione come broccoli, cavoletti di bruxelles, insomma una cottura al vapore non è la stessa cosa di una spadellata, ci possono essere delle differenze
personalemente sono passato al veganesimo e sono sempre + intenzionato ad indirizzarmi verso il vegan-crudismo ma senza demonizzare il cotto, o quantomeno cercando di limitarne gli effetti negativi tramite cotture alternative e meno devastanti! Purtroppo il tempo per gestire un cambiamento radicale mi manca, ma l'obiettivo è avvicinarmi il più possibile e beneficiarne al massimo come già sto riscontrando!
Post interessante, complimenti!
Due cose:
-la RDA quotidiana di calorie è facile raggiungerla con frutta calorica e non rappresenta un problema. Anche senza trucchetti di frullare o altro. Per me è complicato non ingrassare con la bontà di frutta e verdura.
-il crudismo vegano non contempla tutti gli aminoacidi essenziali perché non ci sono legumi e cereali.
@Anonimo: buon per te che la raggiungi facilmente. Ma per chi ha fabbisogni elevati o bambini non sempre è così facile. Non a caso ovunque, in rete, il crudismo è indicato per dimagrire. E, con che frutta? Con banane, manghi e datteri, ti dò ragione ;-)
Sulla seconda che hai detto: non sai cos'è un amminoacido ;-) Qualunque mix di frutta e verdura contiene SICURAMENTE tutti gli aa, compresi quelli essenziali. Ciò su cui a volte si disquisisce (non io tra l'altro) è se questi siano presenti nelle giusti quantità e proporzioni.
Appunto solo frutta e verdura non hanno aminoacidi essenziali in giuste quantità.
L'unica accoppiata è cereali + legumi. Il crudismo non contempla cereali + legumi se non in forma germogliata. Ma hanno meno aminoacidi.
Mmm, no. Le proteine della verdura sono pure ben bilanciate. Il problema è solo raggiungere il proprio fabbisogno calorico ;-)
La verdura ha un contenuto di proteine praticamente nullo! :-)
Caro/a anonimo (sei sempre lo stesso?), la verdura ha poche proteine in peso, perchè ricchissima di acqua, ma in percentuale caloriche invece ne ha parecchie e pure complete. Quindi se riesci a mangiarne taaanta da soddisfare il tuo fabbisogno calorico, sei più che a posto per le proteine ;-) Il problema con la dieta 100% crudista è che spesso è difficile soddisfare il proprio fabbisogno calorico, a meno di aggiungere semi oleaginosi...
Bellissimo post, ricco di grandi spunti e magistrali riflessioni. Grazie di tutto il tempo che "CI" hai dedicato. Me lo tengo nei preferiti, insieme alla recensione dell'Annalisa. Per me siete, autenticamente, dei punti di riferimento importantissimi. Un abbraccio. Ravanella.
@Ravanello: non c'è la faccina imbarazzata, ma in questo momento mi hai fatta paonazza :-D
Tu sei il mio riferimento culinario! E anche per le fotografie ;-)
Ciao,
mi riferisco ad una frase specifica nel tuo post: "E' stato dimostrato che non ha riscontro scientifico nè la teoria secondo la quale ci servono gli enzimi delle piante per digerire bene, nè la teoria della leucocitosi." è possibile avere la fonte di questa affermazione, mi interessa davvero molto l'argomento! :) grazie anticipatamente :)
@La Todisco: la fonte (che a sua volta cita le originali fonti scientifiche, è proprio il libro "Becoming Raw". Per quanto riguarda la prima parte della frase, sono stati fatto diversi esperimenti e l'azione degli enzimi delle piante è minimo. E' utile, per esempio, per convertire una sostanza inattiva anticancerogena (presente in aglio e cipolle) nel suo equivalente attivo. Ma questo un po' prima di mangiare (insomma, tagliare a aspettare un po', che l'enzimi lavori). Perchè il pH acido dello stomaco tanto blocca e anzi digerisce letteralmente la maggior parte degli enzimi, che sono proteine ;-)
Per quanto riguarda la leucocitosi, oltre a non essere mai più stata dimostrata, scompariva con la semplice assunzione di alimenti crudi nello stesso pasto. Quindi ancora una volta un effetto protettivo e positivo di frutta e verdura cruda non scompare se dopo per caso mangi anche una ciotolina di lenticchie o del riso!
Se ti interessano proprio i riferimenti bibliografici completi te li recupero, ma dammi tempo perchè lo svantaggio dell'ebook è che pur essendoci l'indice è un po' più scomodo andare a ripescare le cose ;-)
Ciao!
intanto grazie per la sollecita risposta! per ora mi limiterò a comprare e leggere il libro Becoming Raw, avevo erroneamente capito che la leucitosi non fosse scientificamente dimostrata :) io non sono crudista al 100% ma mangio molta frutta (che adoro) e verdura prima di cominciare qualsiasi tipo di pasto cotto ;)
a presto
Articolo interessantissimo :)
ciao :-) quanto crudo? eh, tanto, sempre di più :-D grazie a come mi sento... non sono crudita 100% ma non ci metto molto a confrontare come mi fanno sentire i vegetali crudi o i piatti di cereali e legumi, che li riservo per la cena, in sempre più piccole quantità... lo so l'organizzazione non è semplice, avere sempre belle quantità di spesa ecc. ma con un pò di buona volontà il tutto mi riesce sempre meglio... per quanto riguarda frullatori & C. me li sono subito presi e basta lì, sono comodi, pratici e utilissimi.
Tra l'altro io cucino in maniera conservativa, ma sono proprio voluta uscire dall'ingranaggio delle cotture bruciate, chiamate "una bella crosticina dorata" o dalle copie dei piatti di origine animale, tipo il seitan o del far stare il cibo ore in forno a mille gradi, dato che chi cucina il 90% delle volte utilizza questi procedimenti.
Grazie dell'articolo : )
Condivido molte delle considerazioni. ma mi rimane una perplessità.
La leucocitosi e i food enzyme erano per me l'impianto teorico su cui si reggeva tutto il crudismo, proprio perchè con la cottura al vapore, mangiando quantità lievemente maggiori non si hanno problemi dal punto di vista dei nutrienti.
Tra l'altro sapevo del controargomento dell'acidità gastrica che digeriva i food enzyme ma ho sempre pensato che così come per i probiotici che riuscirebbero ad attraversare indenni l'acidità gastrica andando a colonizzare il colon, intervenisse qualche altro meccanismo in grado di salvarli dal destino digestivo. Peccato non conoscere l'inglese, vorrei documentarmi meglio.
Rimane però l'esperienza empirica di digestioni più snelle e veloci, di energia e assenza di ottundimento, a seguito di pasti crudi. Cosa che non avviene per me quando ci sono pasti anche cotti.
Quindi, credo che non possa essere solo una questione di perdita della quantità totale dei nutrienti, se non è la produzione smodata di enzimi o la leucocitosi, cosa altro avviene nel cibo cotto tale da dare quel senso di pensantezza e ottundimento a fine pasto?
Scusa, volevo aggiungere che a compendio del mio ultimo commento, circa il lavoro degli enzimi nello stomaco, ho trovato questo:
http://books.google.it/books?id=mat_3pEZ3SQC&pg=PA77&lpg=PA77&dq=cottura+vapore+enzimi&source=bl&ots=YOShzinZkQ&sig=q9pc4uD_EF4ZwToAO83Yc4bG1yE&hl=it&sa=X&ei=6WFxUNTyDYSB4ASV-oH4Bg&ved=0CDkQ6AEwAw#v=onepage&q=cottura%20vapore%20enzimi&f=false
@Acqua: il brano di testo che citi non offre molte fonti, è probabilmente un testo in perfetta buona fede, ma non aggiornato (o un po' datato).
Gli enzimi sono utili fintanto che lavorano nel cibo PRIMA di essere mangiato, quindi l'ammollo, per esempio, li attiva e migliora il profilo nutrizionale, su questo non ci piove. Però poi cambia poco che tu dia una cottura veloce - se appunto conservativa- o meno.
Sulla pesantezza post pasto, una domanda è d'obbligo: quando mangi cotto mangi esattamente le stesse cose nella stessa quantità? La prima causa di maggiore pesantezza è di solito, semplicemente, che si mangia di più. La digestione è un processo laborioso (ma non vuol dire che non si debba farlo!) e più il pasto è abbondante più tempo impiegherà (anche se poi anche il contenuto in grassi è determinante nel rallentare la velocità di svuotamento gastrico).
Oppure quando cuoci mangi qualcosa di diverso e/o più sostanzioso ;-)
ciao Isabella , mi metto in fila per il complimenti al post. l'avevo letto tempo fa ed ora che sto facendo un'esperienza sul crudismo, sono andato a ricercarlo per leggerlo meglio. Anche io non credo sia il caso di esser crudisti al 100% . mi piace peo' questo momento di esplorazione, dove sto scoprendo ricette veramente ricche come i dolci. Grazie ancora per i preziosi spunti, li terro' a mente! ciao :)
Molto interessante!! Brava!
Per quanto hai provato, se l`hai provata, la dieta 100% crudo?
Buon Istante,
Mario
@Edu! Ciao!!! Con molto ritardo ti ringrazio per la visita e mi piacerebbe anche vederti presto dal vivo, chissà dove sei!
@Mario: domanda più che lecita direi! Al 100% crudo mi capita spesso di fare alcuni giorni, ma credo di non aver mai superato la settimana :-P Mentre almeno metà della giornata cruda è più o meno la norma (periodo più periodo meno). Con insalate -in casa- presenti anche al pasto più cotto che è quello serale :-)
Poi ammetto che mi capitano giorni in cui sono pessima e mangio male!
Acqua aria terra e sole sono stati "scoperti" prima del fuoco...o no? Secondo me non è la scoperta che determina l'utilizzo, nel senso che questo ragionamento viene fatto a posteriori...comunque non tutto per forza necessariamente assolutamente crudo ok, ... ma probabilmente il fuoco non c'entra con questo. Il passato è passato. Ci siamo evoluti (più o meno), abbiamo acquisito nuove conoscenze, raggiunto altre consapevolezze, rafforzato le nostre coscienze, insomma "la storia si ripete" si, ma anche no.
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