E' di nuovo giovedì!
Presento un libro che adoro per il suo significato e per la sua particolarità, ma di cui ammetto di non impazzire per le ricette :-P
"The wild vegan cookbook", di Steve Brill, Harvard Common Press.
Si tratta di un poderoso volume di ricette (oltre 400 pagine, senza fotografie), tutte a base di piante/funghi selvatici.
La cosa che apprezzo maggiormente è la suddivione in capitoli basati sulla stagione: si comincia con i cibi selvatici invernali, inizio primavera, primavera inoltrata, estate e autunno.
Pertanto, guardando l'indice del libro, potete scegliere il periodo dell'anno in cui vi trovate e leggere quali piante selvatiche dovrebbero essere presenti (si tratta di un libro Statunitense, quindi certo può esserci un poco di variabilità e sopratutto non tutte le piante sono rinvenibili anche in Italia).
Si passa dai fiori, ai giovani getti, radici e semi e funghi. Ma il libro non suddivide le ricette in base alla parte commestibile, nè in base al tipo di ricetta, bensì solo in base alla stagionalità.
Per ogni pianta è presente una breve descrizione, ma non essendoci fotografie nè chiavi dicotomiche non è un libro utile al riconoscimento.
Come ho già accennato in realtà non amo particolarmente le ricette proposte, perchè molto sono troppo elaborate per i miei gusti, non tanto come difficoltà, ma per numero di ingredienti, secondo un gusto credo molto americano che fatico a seguire nella pratica della mia sgangherata cucina.
Però è estremamente utile e piacevole vedere in quali e quanti modi possono essere utilizzate alcune piante e spesso mi è servito solo per prendere l'ispirazione, copiare una idea e scoprire accostamenti di sapori a cui non avrei pensato.
Consigliato a chi è appassionato di raccolta delle spontanee.
P.S. da notare che negli Stati Uniti è molto utilizzato e spesso presente anche nei siti sull'argomento, il fungo chiamato "chicken mushroom" ovvero Laetiporus sulphureus. In Europa è consiedrato tossico ed è stato causa di avvelenamento in alcuni bambini. Pare che sia una specie con caratteristiche variabili a seconda della zona geografica di provenienza, pertanto, se negli USA ne fanno scorpacciate, da noi è bene evitare! Diverse sono specie di funghi che erano in passato considerate commestibili, ma che sono state in seguito a singoli episodi o studi più approfonditi, eliminati dall'elenco delle specie edibili. Vale sempre la regola di mangiare solo cibo di cui si sia assolutamente certi!
2 commenti:
Ciao Isabella, recensione utilissima, non conoscevo questo libro :-) Da ex-ragazza di città devo dire che mi sarebbe più utile un manuale con immagini ben chiare! Già mi vedo a confondere due specie tra loro magari simili.. !!! Detto questo mi incuriosisce per la parte delle ricette (dopo essere andata per boschi e campagne con qualcuno di più esperto!!!) un bacione
Vuoi dire che me l'ero persa :-D ? Grazie!
Posta un commento