lunedì 12 maggio 2008

Luppolo (e farro alle cime di luppolo)


Il luppolo, quando non usato per la produzione della birra, è un’antipaticissima infestante, anche coperta di una peluria irritante, che si aggroviglia e attorciglia saldamente attorno alle siepi, cespugli o in generale attorno a tutte quelle piante che uno cura con amore e non vorrebbe vedere soffocate da infestanti.

Per questo motivo taglio a zero tutti i rami che vedo. Ma questi primi mesi di primavera, quando l’infestante amico inizia il suo lento strisciare crescendo velocemente, ci regala le sue tenere cime in crescita, ancora non troppo pelose, tenere, ricche di proprietà!

Stando al bellissimo libro “Piante spontanee in cucina” di Cristina Micheli, il luppolo presenta proprietà amaro-stomachiche (che stimolano la produzione di succhi gastrici), diuretiche, sedative, antinfiammatorie, battericide, antibiotiche.

Il sapore è veramente gradevole! Gli usi in cucina molteplici! Il libro suggerisce lasagne verdi, crepes di grano saraceno e bignè con tofu alle cime di luppolo. Io ho provato semplicemente a fare del farro alle cime di luppolo: ho fatto brevemente rosolare uno spicchio d’aglio prima di aggiungere circa 150 g di cime di luppolo e farla saltare un attimo; ho poi aggiunto il farro e coperto d’acqua, lasciando cuocere. In questa circostanza ho usato un farro precotto, quindi la cottura è durata poco più di dieci minuti. Ma usando farro in chicchi non precotti converrebbe forse farlo cuocere prima a parte...

Per comodità ho raccolto cime un po’ più lunghe, ma si utilizza solo la parte apicale del rametto, diciamo i primi 10-15 centimetri.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Mammafelice,
davvero una buona idea cucinare con le erbe selvatiche... non ho resistito e ho ordinato anch'io il libro :-)

Unknown ha detto...

L'idea a me è venuta leggendo "la rivoluzione dei dettagli" ,poi alla 3 giorni per i fiori al Castello di Masino c'erano le frittelle coi fiori di acacia e di biancospino (ma la pastella non era vegan!)...

yari ha detto...

Ottimo il libro della Micheli, ce l'ho anch'io, peccato solo non avere un giardino :-(

Unknown ha detto...

Già, il giardino è veramente una fortuna per moltissime ragioni...
Però anche una scampagnata può essere occasione di raccolta di erbe selvatiche! Del resto tu ci hai già deliziati col tarassaco!
Ciao